giovedì 30 maggio 2013

Il Patto

"Lei era la sola cosa che più desideravo al mondo. Lei era perfetta. Non in senso assoluto, si sa che la perfezione non esiste. Ma ognuno di noi ha una sua personale idea della perfezione. E lei era la MIA perfezione. Lei era tutto quello che potevo desiderare in una donna. Anzi, in un altro essere umano. Moltissime cose ci accomunano, moltissimi interessi ci spingono ad avere conversazioni sempre più stimolanti, lasciando che il tempo scorra inesorabilmente. Non importa di cosa parliamo, non importa quanto conosciamo effettivamente l'argomento, ognuno rimane stregato dal modo di scrivere dell'altro, dal modo di esprimersi. Siamo fatti l'uno per l'altra. Peccato che... il destino ci impedisca di stare insieme. Non so bene il motivo, non riesco a capacitarmene. Cerco una risposta, ma non la trovo. Sbatto la testa più e più volte, ma non riesco... non riesco...."

"Ogni giorno la vedo, ogni giorno ci parlo, ogni giorno stiamo insieme, anche se per poco. Però siamo solo amici. Me l'ha ribadito più volte. Eppure per lei farei di tutto. Non capisco proprio cosa mi manchi...."

"Non ce la faccio più. Vederla è oramai diventata una sofferenza. Non posso essere un 'semplice amico', voglio qualcosa di più. Voglio che il nostro rapporto si evolva ad un livello superiore, voglio stare con lei, voglio baciarla, voglio abbracciarla, voglio consolarla, voglio essere il suo mondo perché lei è già il mio. Sarei disposto a vendere la mia anima al Diavolo in persona per far sì che ciò avvenga"

«Ne sei davvero sicuro?»

Una strana voce lo fece tornare in se. Era sull'autobus, come ogni giorno per andare a lavoro. Sapeva che tra due fermate sarebbe salita anche lei per andare all'università ed ogni volta, prima che l'autobus si fermasse alla fatidica fermata, lui si perdeva nei suoi pensieri. Questa volta però, una strana voce l'ha distolto da quei pensieri. L'autobus era troppo pieno per capire bene da dove provenisse.

"Mah, me lo sarò sognato... son veramente a pezzi se comincio a sentire anche le voci"

«Non era un sogno, sono io che ti ho parlato»

La voce proveniva da dietro di lui. Si girò e vide un uomo alto, in giacca e cravatta e con degli occhiali scuri. Metteva un po' di inquietudine. Era a pochi centimetri da lui.

Ragazzo: «Lei... mi ha parlato?»

???: «Sì, so che cosa ti turba e posso aiutarti»

Ragazzo: «.... forse si confonde con qualcun altro»

???: «No, non mi confondo. Scendi alla prossima fermata, tanto lei oggi non verrà; si è beccata l'influenza perché ieri avete chattato fino a notte fonda»

"Ma che diavolo...?"

???: «Hey che sono queste imprecazioni? Comunque tra poco riceverai un suo sms, scendi alla prossima fermata avanti»

*BBBBBZZZZZZ*

Il telefono del ragazzo vibrò. Era un suo sms, proprio come aveva predetto il misterioso individuo. Recitava così: "Hey, scusami ma oggi non posso proprio venire.. devo aver preso freddo l'altra notte ed ora sono influenzata... ci rivedremo presto, scusami ancora >__<". L'autobus si fermò, l'uomo scese ed il ragazzo si affrettò nel seguirlo.

Ragazzo: «Ma lei.... come fa...»

???: «Ancora non l'hai capito? Caspita, sei più tonto di quel che pensassi. Io sono il Diavolo, è un vero piacere!»

Ragazzo: «Forse sono veramente diventato matto»

Diavolo: «Ancora non mi credi? Uff, quanto sei noioso. Beh io non ho tempo da perdere, quindi se non mi credi non ti interessa nemmeno l'offerta che volevo farti. ADDIO»

Ragazzo: «NO NO ASPETTA! Che tipo di offerta?»

Diavolo: «Bene, siamo passati al 'tu', lo preferisco. Da quel che ho capito leggendo i tuoi pensieri, tu sei innamorato di questa ragazza e faresti di tutto pur di averla.»

Ragazzo: «Innamorato è un eufemismo...»

Diavolo: «Aaaahhh l'amore, mi domando perché voi umani vi fate fregare da un sentimento tanto stupido quanto inutile. Bah, contenti voi. Comunque, se vuoi io posso fare in modo che possiate stare insieme. E non solo! Posso fare che la vostra storia sia una delle storie d'amore più belle di sempre, piene di felicità!»

Ragazzo: «Sì vabbè, credi che sia stupido? Se sei il Diavolo pretenderai sicuramente qualcosa in cambio»

Diavolo: «Effettivamente sì, credo che tu sia stupido. D'altronde solamente uno stupido si innamorerebbe a quel modo e darebbe la sua anima al diavolo per vedere realizzato il proprio sogno d'amore. Ad ogni modo hai detto bene, pretendo un pagamento. Ma non mi piace chiamarlo pagamento, sa di truffa. Diciamo più uno scambio equivalente: io realizzo il tuo desiderio e tu in cambio mi darai la tua vita.»

Ragazzo: «Sì certo così tu avrai una vita a buffo mentre io non potrò godermi il mio sogno»

Diavolo: «Vedi che sei stupido allora. Se tu non usufruirai del tuo desiderio, finché non sarai completamente felice ed appagato, il contratto non sarà adempito e quindi non potrò avere la tua vita. Come vedi non c'è fregatura, tu sarai felice ed io avrò un'anima. Allora, affare fatto?»

Il Diavolo allungò la sua mano verso il ragazzo.

"Mmmmm forse vuole dire che quando morirò non potrò andare in paradiso ed invece dovrò seguirlo all'inferno... oh beh, una vita terrena con la persona che desidero più di ogni altra cosa è più che sufficiente al posto della beatitudine eterna in paradiso... non posso aspettare così tanto!"

Ragazzo: «AFFARE FATTO!»

I due si strinsero la mano. Il Diavolo fece un ghigno terrificante.

Diavolo: «Perfetto, è tutto sistemato allora. Ora devo andare, ci si rivede per il pagamento! Divertiti con la tua lei»

Ragazzo: «Aspetta! Dimmi quando potrò finalmente stare con lei?»

Diavolo: «Prima di quanto immagini!». Detto questo, sparì nell'ombra.

Il ragazzo arrivò tardi a lavoro e per tutta la giornata non fece che pensare a lei.

"Chissà perché non mi scrive.... starà davvero male? O quell'individuo mi ha solamente preso in giro? Vorrei tanto scriverle, ma se poi la disturbo? Non riesco a pensare ad altro... dovrei concentrarmi sul lavoro, ma non ci riesco"

Al termine della giornata, il ragazzo venne richiamato nell'ufficio del suo capo.

Capo: «È da un po' di giorni che sei distratto, non sei molto produttivo, hai la testa tra le nuvole e perdi tempo con il tuo cellulare. Sei già stato richiamato più volte, ma continui imperterrito»

Ragazzo: «Lo so... mi dispiace. Non accadrà più»

Capo: «È la stessa risposta che dici sempre. Oggi poi non hai fatto niente di niente, sei solo stato seduto alla tua scrivania a sospirare e guardare il cellulare. Mi dispiace, ma a me serve gente in gamba che sia concentrata e produttiva durante l'orario di lavoro. Sei licenziato.»

Il ragazzo sapeva di essere in torto, quindi non ce la faceva a replicare. Uscì dall'edificio con la testa chinata e lo sguardo sofferente.

"Lei che non si fa sentire, la perdita del lavoro... almeno su una cosa aveva ragione quel tipo: la mia vita è finita."

«Perché sei così giù?»

"Un momento... riconosco quella voce!"

Improvvisamente il ragazzo si ringalluzzì e vide la sua amata di fronte a se

Ragazza: «Va tutto bene? Mi sembravi giù di morale»

Ragazzo: «Oh no, non è niente, ho solo passato una giornata terribile... Ma tu non eri influenzata?»

Ragazza: «Per fortuna non era nulla di grave, mi è bastata un'aspirina ed una bella dormita per tornare in forze! Ho dormito per tutto il giorno, mi sento stravolta»

"Ah, ecco perché non mi mandava nessun messaggio!"

Ragazza: «Sai.... ho fatto un sogno. Ho sognato noi due che vivevamo felicemente sposati e con dei bambini», cominciò a diventare rossa in viso per l'imbarazzo, «Ho finalmente capito quanto sia stata stupida fino ad ora... Io voglio... stare con te».

Il ragazzo corse da lei per darle un forte e lungo abbraccio.

"Era tutto vero, tutto vero! Non sono mai stato così felice in vita mia"

I mesi passarono, la loro relazione era magnifica: mai una litigata, andavano sempre d'amore e d'accordo. Erano la quintessenza della felicità, da far invidia a tutti.
Sì stava per avvicinare la data del loro primo anniversario insieme. Il ragazzo era emozionatissimo e voleva organizzare qualcosa di magico. Prenotò un viaggio in Giappone, visto che molte delle loro passioni erano riconducibili a questa magica terra. Il ragazzo imparò perfino a parlare un poco il giapponese. Tutto era perfetto. Finalmente arrivò il grande giorno: cenetta a lume di candela nel ristorante sotto la Torre di Tokyo, passeggiata romantica ed, infine, fermarsi su di una collina ad ammirare le stelle, accompagnati da uno spettacolo pirotecnico di una festa nelle vicinanze. Era come se tutto il mondo volesse benedire la loro unione. Il ragazzo tirò fuori un anello e disse:

«Tu sei tutta la mia vita, senza di te non posso vivere. Voglio averti sempre al mio fianco, perché ti amo con tutto me stesso»

La ragazza era in lacrime. Indossò l'anello che gli calzava perfettamente ed avvicinò il suo viso a quello del ragazzo per dargli un sincero bacio d'amore. Nessuno poteva prevedere cosa sarebbe successo pochi secondi dopo.

Ragazza: «Non... non mi sento molto bene...», la ragazza ebbe un malore e si accasciò a terra. Sul braccio vi era un serpente.

Ragazzo: «Un serpente? E da dove è saltato fuori? Vai via bestiaccia!», il ragazzo prese il serpente e lo scaraventò lontano. Chiamò subito dei soccorsi e cominciò a succhiare via il veleno imitando le scene che aveva visto in diversi film. Passarono 5 minuti, la febbre stava aumentando ed ancora nessuna ambulanza. Il ragazzo richiamò in preda al panico ed alla rabbia.

«Ci dispiace, ma purtroppo c'è stato un incidente ed il traffico è bloccato. Stiamo inviando dei soccorritori a piedi, impiegheranno un po' di tempo.»

Il tempo passava inesorabile. La ragazza stava soffrendo sempre di più»

Ragazzo: «Amore, i soccorritori stanno arrivando, resisti ti supplico»

Ragazza: «Non preoccuparti per me... sto bene... se tu rimarrai sempre qui con me non mi accadrà nulla»

Finalmente arrivò una squadra di medici ed infermieri.

Medico: «Cos'è successo?»

Ragazzo: «È stata morsa da un serpente»

Medico: «Ragazzo mi prendi in giro? In questa zona non ci sono serpenti, è impossibile»

Ragazzo: «TI STO DICENDO QUELLO CHE HO VISTO!» rispose adirato il ragazzo.

Medico: «... va bene, calmati, non facciamoci prendere dal panico. Dov'è questo serpente? Così potremmo sapere che tipo di veleno sia e creare un antidoto»

Ragazzo: «... l'ho scaraventato via dalla rabbia»

Medico: «Perfetto, altre belle notizie? Presto, somministrate alla ragazza l'antidoto base, dovrebbe bastare a rallentare il veleno e permetterci così di portarla in ospedale per farle altri esami più accurati»

Un infermiere prese una fiala dalla borsa. Stava andando a consegnarla al medico quando mise male un piede ed inciampò, facendo cadere la fiala che cadde sull'unica pietra nel giro di 50 metri, rompendosi inesorabilmente.

Medico: «MALEDIZIONE, ERA L'UNICA FIALA! ORA MI SPIEGHI COME FAREMO A CURARE QUESTA RAGAZZA? NON RIUSCIRA' MAI A RESISTERE FINO ALL'OSPEDALE»

Mentre il medico ed alcuni infermieri erano intenti a discutere, il ragazzo era disperato. La ragazza allungò una mano verso il suo viso e, molto dolcemente, gli disse: «Non essere triste. Troverai un'altra ragazza e vivrete felici insieme. Avrei voluto essere io quella ragazza.... ma purtroppo non è possibile. Sii felice, fallo per me....»

Il ragazzo scoppiò a piangere: la persona più importante per lui stava per andarsene senza che lui potesse fare nulla. Un infermiere che era rimasto in disparte, si avvicinò al ragazzo. Gli mise una mano sulla spalla, ed a bassa voce disse:

«Te l'avevo detto che sarei venuto a prendermi la tua vita»

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