venerdì 17 maggio 2013

Life is like a melody

Questa è una nota che ho fatto su facebook tempo fa, vorrei riproporla anche qui



E boh, sarà che ho lavorato troppo e non sono perfettamente lucido, ma m'è venuto in mente questo pensiero filosofeggiante sentendo questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=4YriByfkn8w (più che per la canzone in se, per il titolo) e mi andava di condividerlo (tanto non fregherà una mazza a nessuno, giusto un +1 allo scrolling del vostro mouse).

Life is like a melody. La vita è come una melodia. Effettivamente sì, potremmo intendere la vita come fosse una melodia: noi siamo i compositori e noi decidiamo come farla andare. Possiamo deciderne l'andatura in modo da avere una vita tutta di corsa, piena di impegni o una più tranquilla e rilassata, possiamo usare accordi minori o note basse per indicare uno stile di vita cupo, triste o introverso, oppure degli accordi maggiori o note alte per indicarne uno diametralmente opposto (vivo, solare, estroverso) o ancora combinare il tutto a seconda dello stato d'umore attuale. Inoltre, cosa più importante, come compositori possiamo decidere quali strumenti adottare. Ciò si ripercuote sulla nostra personalità: squillanti come trombe, intriganti come violini, eleganti come un pianoforte, semplici come un triangolo, chiassosi come una batteria e via discorrendo. Non solo, un compositore può anche scegliere altri strumenti, per rendere la melodia più bella ed interessante! E questo si traduce nelle relazioni interpersonali. Potremmo incontrare occasionalmente delle persone che colorino un po' la nostra melodia per un breve lasso di tempo, sia in negativo che in positivo e questi sono gli amici o i conoscenti. Poi ci sono quegli strumenti che invece li ritrovi a più riprese all'interno del brano, che a volte si fanno sentire con più foga, altre invece sono più silenziosi, che ti accompagnano durante la tua esecuzione o che invece creano casino tutti insieme. Questi sono gli amici stretti, quelli veri, quelli che non vorresti mai perdere e che coloreranno sempre la tua melodia. E poi c'è quello strumento speciale che ti accompagnerà sempre, che se inizi una scala minore, con un paio di note ti cambia la tonalità e te la mette in maggiore, quello strumento che non sovrasta gli altri, ma che riesce comunque a far distinguere la sua melodia. Lo strumento ideale per un duetto.

Ma in ogni melodia, può capitare che ci sia un cambio drastico e che alcuni strumenti possano venir messi da parte, a volte per una parte del brano, altre volte per sempre. Ed anche se triste, bisogna comunque continuare la nostra melodia, fino all'ultima nota, fino all'ultimo accordo, fino alla doppia stanghetta che indica la fine del brano. Un brano unico, un unico brano. Il NOSTRO unico brano.

















E se invece noi fossimo dei semplici esecutori?

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