giovedì 20 giugno 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 1

CAPITOLO 1: LE TRE SORELLE


C'erano un tempo, in una terra lontana, tre sorelle: Titania, la sorella maggiore, abile ed impavida guerriera; Leonora, la sorella di mezzo, abilissima nell'uso delle arti magiche ed infine Kate, la sorella più piccola, ma non per questo più debole: era infatti un arciere ed un cecchino infallibile. Esse erano conosciute da tutti come 'I Tre Demoni Bianchi': forti come demoni, belli come angeli, indossavano delle eleganti e resistenti armature bianco perla, si guadagnavano da vivere facendo le mercenarie. Se dovevano rubare, rubavano. Se dovevano uccidere, uccidevano. Avevano solamente una regola: nessun legame affettivo. Per essere spietate assassine non dovevano avere legami di sorta: questo poteva renderle deboli, permissive, disattente, misericordiose.... cosa impensabile per delle assassine. Tuttavia, tra di loro c'era un legame indissolubile: tutte avrebbero dato la vita pur di salvare un'altra del gruppo in difficoltà. Titania in particolare, da brava sorella maggiore, cerca sempre di prendersi cura delle sue sorelle minori.

Un giorno, di ritorno da una missione particolarmente ostica, le tre sorelle erano arrivate nel feudo di Garland, uno dei più grandi feudi del continente di Gatam. Lì avrebbero avuto udienza con il re per ricevere la giusta ricompensa per aver ucciso il drago che seminava panico tra la gente e distruggeva i raccolti di Garland.

Titania: «Bene, siamo finalmente arrivati a Garland! Ora non mi resta che andare a consegnare la testa di questo drago al re e ricevere la nostra meritata ricompensa... forse chiederò anche un piccolo extra, non è stata proprio una passeggiata sconfiggere 'sto bestione»

Leonora: «Hai ragione sorellona, per un attimo me la son vista veramente brutta... per fortuna che avevo appena imparato quell'incantesimo temporale per rallentare i nemici, altrimenti mi avrebbe fatta a fettine!»

Kate: «In quel caso ci avrei pensato io, con una freccia dritta nell'occhio destro. Però mi domando... quand'è che hai imparato quell'incantesimo?»

Leonora: «Oh, è grazie a questo libro che ho 'preso in prestito' dagli archivi segreti della biblioteca reale. Ahahah!»

Titania: «E brava la mia sorellina! Bene, mentre io vado a consegnare questa testa tu Leonora vai a cercare una locanda, mentre tu Kate vai a fare un po' di spesa. Hai ancora qualche soldo, vero?»

Kate: «Certo sorellona! Solo che non capisco come mai non ci facciamo ospitare dal re in persona... insomma, alla fine gli abbiamo fatto un grosso favore ed il minimo che potrebbe fare sarebbe ospitarci per la notte!»

Titania: «Abbiamo già affrontato questo discorso Kate... vedi, noi non siamo viste di buon occhio. Oggi abbiamo aiutato il re di questo feudo, domani potremmo assassinarlo per ordine di terzi. Dormire nelle stanze del re sarebbe troppo pericoloso, rischiamo di venire assassinate dalle stesse guardie reali e non voglio assolutamente correre questo rischio»

Kate: «Ho capito... beh, allora vado a comprare qualcosa per cena. Cosa preferite, carne o pesce?»

Titania: «Carne!»
Leonora: «Pesce!»

Kate: «... arriverà il giorno in cui riuscirete a mettervi d'accordo su cosa mangiare?»

Titania: «Oggi si mangia carne, devo recuperare le forze. Mi son portata questa testa di drago dalla grotta in cui l'abbiamo scovato, fino a qui. Avrò diritto a scegliere cosa mangiare per cena?»

Leonora: «Ed io allora, che ve l'ho immobilizzato e gli ho dato il colpo di grazia con quella lastra di ghiaccio?»

Kate: «Ma veramente l'ho ucciso io con una freccia nel cuore!»

Titania: «RAGAZZE! Io sono la sorella maggiore, io decido: oggi si mangia carne»

Leonora: «Non potrai utilizzare questa scusa per sempre!»

Titania: «Sì invece: sono e resterò sempre la sorella maggiore, ahahahah!»

Leonora: «... imparerò un incantesimo per invecchiarmi ed allora sarò io la sorella maggiore!»

Kate: «... forse è meglio muoversi, si sta facendo buio»

Titania: «Hai ragione. Bene ragazze, ci vediamo qui, nella piazza centrale, tra due ore. Siate puntuali»

«Quanto vorrei che quella testa ti mordesse», bisbigliò Leonora.

«GUARDA CHE TI HO SENTITA!», urlò Titania in lontananza.

Kate stava girando per le varie bancarelle, in cerca di carne di qualità. Purtroppo si era fatto tardi e la carne migliore era già stata acquistata. Ma Kate non demorse e continuò a cercare. Dopo aver girovagato un po', notò una bancarella semi nascosta in un viottolo. Sul bancone c'era carne di tutti i tipi: maiale, manzo, vitello, volatili vari. E lì vide le più belle bistecche di cinghiale che avesse mai visto in vita sua. La ragazza si rivolse all'anziano uomo dietro al bancone.

Kate: «Bistecche di cinghiale! Titania sarà contentissima, è il suo piatto preferito. Mi scusi, quanto vengono queste bistecche?»

Uomo: «Il cinghiale è un animale abbastanza raro da queste parti piccola... sicura di avere abbastanza soldi?»

Kate: «Certo che sì! Sono una mercenaria io»

L'uomo scrutò meglio la ragazza ed esclamò: «Perbacco, sei una dei tre demoni bianchi! Scusami non ti avevo riconosciuta... per te allora farò un piccolo sconto: solo una moneta d'argento a bistecca! Normalmente ne costerebbero cinque, ma non posso far pagare così tanto ad una così abile assas... ehm, volevo dire, ad una così graziosa ragazza!». Era visibilmente intimorito.

Kate: «Non so come ringraziarla! Allora ne prendo sei, la mia sorellona ha un appetito da leone»

"Si starà riferendo al 'Demone Possente, Titania la Sterminatrice'... spero che la carne sia di suo gradimento... non voglio morire....", stava pensando l'uomo.

Kate: «Allora la ringrazio! Spero che a mia sorella piaccia questa carne»

L'uomo urlò e scappò in preda al panico.

Kate: «Chissà cosa avrò mai detto di male, eheh»

La ragazza si girò per raggiungere il luogo dell'appuntamento, quando ecco che si scontrò contro qualcuno. L'urto la fece sbalzare all'indietro, facendola cadere a terra insieme alla borsa contenente le bistecche.

«Ti sei fatta male?»

Kate: «Ai ai... ma vuoi guardare dove vai?! Forse non ti è chiaro chi io sia, perché altrim...», non riuscì più a pronunciare una parola. Davanti a lei c'era un ragazzo alto, bello e distinto, benché fosse vestito solamente di stracci. Aveva dei lunghi capelli castani che gli si posavano dolcemente sulle spalle, e due grandi occhi azzurri che rapirono immediatamente la ragazza.

«Scusa... non l'ho fatto apposta, ero sovrappensiero»

Kate: «...eh? Come? Cosa? Chi sei tu?»

Il ragazzo raccolse la borsa da terra e la porse a Kate: «Mi chiamo Marcus, piacere di conoscerti Kate!»

Kate: «U-un momento... come fai a c-conoscere il mio nome?», era visibilmente imbarazzata.

Marcus: «Ma vuoi scherzare? Tutti in città conoscono il leggendario trio dei Demoni Bianchi: il Demone Possente, Titania la Sterminatrice, il Demone Avvenente, Leonora l'Ancestrale, ed infine tu, il Demone Silente, Kate l'Eterea. Si può dire che io sia un vostro grande ammiratore, però non pensavo proprio di imbattermi in una di voi, specialmente tu: dovresti essere quella che non si fa sorprendere, ma che anzi è quella che sorprende sempre la sua vittima e la fredda con il suo poderoso arco! Non è così?»

Kate: «S-sì che è così! Ero semplicemente sovrappensiero, tutto qui!», disse con una punta di rabbia, proseguendo con: «Grazie comunque per avermi raccolto la borsa»

Marcus: «È così che fa un vero gentiluomo. Ora però devo andare, mi ha fatto veramente piacere conoscerti! Spero di incontrarti ancora in futuro»

Kate: «A-anche per me... M-m-marcus!»

Il ragazzo sorrise dolcemente e se ne andò. Kate rimase immobile per qualche minuto a fissare il vuoto, finché una bambina non le si avvicinò e le disse: «Perché stai lì ferma immobile? Non ti senti bene? Sei tutta rossa in viso»

Una donna corse ad afferrare la bambina e la portò via da lì: «Maria, ma sei pazza? Quella è una dei Tre Demoni Bianchi! Avrebbe potuto ucciderti!»

Kate, che aveva sentito tutto, tornò in se e, chinando la testa, si avviò verso la piazza centrale.


Quella sera, alla locanda 'Il Drago Imperiale'.

Titania: «Non potevi scegliere un'altra locanda? Questo nome mi disgusta»

«Oh no, mi dispiace tanto, io non sapevo che i draghi ti disturbassero!» disse ridacchiando Leonora.

Titania: «Non ci provare signorinella, sapevi BENISSIMO quanto odiassi i draghi, mi son lamentata per tutta la missione e non l'avrei accettata se il compenso non fosse stato lauto»

Leonora: «Sarà.... eheh»

Titania: «Dannata sfrontata, osi prenderti gioco di me così apertamente... sai che potrei fartela pagare»

Leonora: «Dai, quando vuoi!»

Titania: «NON MI SFIDARE!» urlò, battendo un colpo sul tavolo.

Il silenzio avvolse la stanza. Tutti i presenti smisero di mangiare e di bere per osservare cosa stesse succedendo. La quiete fu rotta dall'arrivo del cameriere: «Ecco a voi le vostre bistecche, cotte a puntino come ci avete ordinato... spero siano di vostro gradimento»

Titania: «Era ora, stavo morendo di fame! E voi tutti continuate a mangiare!», tuonò la ragazza, facendo voltare immediatamente tutti i presenti che ripresero le loro attività.

Leonora: «E brava Kate, questa vota hai fatto proprio un colpaccio! Era da tanto che non mangiavo delle bistecche di cinghiale. Avrei preferito del pesce spada certo, ma mi accontento»

Kate: «Sai che non ho avuto scelta... beh ragazze, buon appetito!»

Kate stava per avventarsi sulla bistecca, quando Titania si alzò in piedi ed urlò: «NON OSATE TOCCARE QUESTE BISTECCHE!». Il silenzio calò di nuovo, ma questa volta nessuno ebbe il coraggio di girarsi. Il cameriere accorse subito al tavolo delle tre ragazze e chiese timoroso: «C...c'è f-forse qualcosa che non va?»

Titania: «QUESTE BISTECCHE, NE ASSAGGI UNA!»

Il cameriere non capiva, ma acconsentì comunque ad assaggiarne un pezzo. Immediatamente la sua bocca si riempì di bava e collassò a terra in preda agli spasmi, finché non rimase immobile, senza più respirare. Qualche persona urlò, altre svennero, altre ancora fuggirono dal locale in preda alla paura. Al suono di quelle grida, i cuochi uscirono dalla cucina e si precipitarono da Titania, seguiti dal padrone della locanda.

Locandiere: «Cosa sta succedendo qui?»

Titania: «Uno dei vostri cuochi ha messo del veleno nelle nostre bistecche! E mi ero pure raccomandata di non fare scherzetti, che tanto me ne sarei accorta!»

Cuoco: «Ma veramente noi non abbiamo messo nessun veleno! Figuriamoci se siamo così pazzi da sfidare il temibile Trio dei Demoni Bianchi!»

Titania: «Ed allora chi è stato? Sicuramente non il cameriere visto che ha assaggiato la pietanza senza batter ciglio. Se avesse saputo che fosse avvelenata, avrebbe quantomeno opposto resistenza!»

Cuoco: «Non può essere stata una di voi invece?»

Leonora: «Ma dico, sei idiota o cosa? Perché mai avremmo dovuto avvelenare la nostra stessa cena?»

Cuoco: «E che ne so io? Forse per cercare una scusa per procurare problemi?»

Titania fece uno scatto verso il cuoco e gli assestò un sonoro pugno sul naso, fracassandoglielo all'istante, dicendo con rabbia: «Io non ho bisogno di scuse per creare problemi. Se solo volessi, potrei radere al suolo questa locanda»

Locandiere: «Forse dovremmo calmarci.... mi dispiace in primo luogo per l'accaduto e per il comportamento del mio subordinato. Le assicuro che non accadrà più. In secondo luogo, mi permetta di offrirvi il miglior pasto e la migliore stanza che la nostra locanda dispone, il tutto gratuitamente»

Leonora: «Avete capito finalmente con chi avete a che fare, bravo locandiere. Forza ragazze, rimettiamoci a tavola»

«NO», tuonò Titania. «Noi non resteremo qui un minuto di più. Hanno provato ad avvelenarci e ci hanno accusato di essere noi le responsabili. Decliniamo quindi l'offerta e ce ne andiamo. A mai più rivederci»

Leonora: «Ma Titania... dove mai andr...»

Lo sguardo di Titania era quello di un demone pieno di rabbia. Leonora sapeva che quando era in quello stato non era il caso di discuterci, quindi si zittì e chinò la testa. Le tre ragazze uscirono mentre un forte chiacchiericcio cominciò ad innalzarsi per tutta la locanda.

Cuoco: «Quella è una pazza, mi ha rotto il naso!»

Locandiere: «Ma hai una minima idea di chi fossero quelle ragazze?»

Cuoco: «No... avrei dovuto?»

Locandiere: «Ti saresti risparmiato una frattura al naso. Sono i Tre Demoni Bianchi!»

Il cuoco divenne bianco in volto e cominciò a sudare freddo. Conosceva benissimo quel nome grazie alla fama

Locandiere: «Ora capisci? Mi domando chi sia il pazzo ad aver provato ad avvelenarle.... mai e dico mai mettersi contro i Tre Demoni Bianchi»

Le tre ragazze uscirono fuori dalla città, cacciarono qualche cervo e si accamparono intorno ad un fuoco, mangiando le loro prede. Titania era tornata normale, la caccia l'aveva sfogata per bene.

Leonora: «Titania, perché non sei voluta rimanere? Avremmo avuto un pasto da re ed una lussuosa camera, piuttosto che dormire per terra e mangiare carne di cervo!»

Titania: «Non ti piace il cervo?»

Leonora: «Non è questo il punto! Il punto è»

Titania: «IL PUNTO È CHE NON POTEVAMO RIMANERE LI'!»

Calò un imbarazzante silenzio. Titania proseguì: «Avevamo attirato troppo l'attenzione, la gente avrebbe saputo che avremmo pernottato lì e quindi avremmo potuto correre parecchi rischi. Già questa storia dell'avvelenamento non mi piace proprio. Kate, domani dovrai portarmi nel luogo dove hai acquistato quella carne»

Kate: «Stai sospettando del venditore?»

Titania: «Sì, sospetto che lui ti abbia riconosciuta e che quindi abbia provato a fregarti, mettendo del veleno nella carne e»

Kate: «Sai benissimo che non è così, che me ne sarei accorta. Non sono così stupida e lo sai, so riconoscere se c'è del veleno su della carne cruda! Alla locanda c'erano troppe spezie e non ho potuto accorgermene, ma per fortuna che c'eri tu. Ad ogni modo, escludo nella maniera più assoluta che possa essere stato il vecchio che me l'ha venduta: inizialmente non si era accorto chi fossi, quando però mi ha guardata meglio e se n'è accorto, il suo atteggiamento è cambiato; provava paura, leggevo il terrore nei suoi occhi. Mi ha perfino scontato il prezzo della carne, un ottimo scontro aggiungerei! E comunque sono stata attenta, non ha fatto movimenti strani e sono sicura di aver controllato la carne quando me l'ha data!»

Titania: «Ed allora tutto questo rimane un bel mistero.... oh beh, avremmo tempo domani mattina per approfondire l'argomento. Sarà meglio andare a dormire ora»

Leonora: «È stata una giornata davvero snervante, sono esausta.... Beh buonanotte ragazze *yawn*»

Titania: «Buonanotte»

Con un veloce colpo di mano, Titania generò uno spostamento d'aria talmente forte che spense il fuoco usato per cucinare la carne di cervo. Non c'era luna quella sera, così l'oscurità le avvolse all'improvviso.

Kate: «Buonanotte....». Kate era irrequieta. Non faceva altro che pensare a quel ragazzo.

"Marcus.... possibile che sia stato lui? Ma no, che vado a pensare... è solo un sempliciotto. Un bel sempliciotto... ma cosa sto pensando?! Forse è il caso che vada a dormire....", dopo questo pensiero, la ragazza chiuse gli occhi e si addormentò.

*continua*

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