giovedì 27 giugno 2013

La battaglia dei Guardiani

In origine fu il caos. Nell'universo non vi era nessuna regola, nessuna legge. Tutto era in disordine. L'essere Onnipotente che creò quell'universo decise allora di porvi rimedio: generò i pianeti, le leggi fisiche, le forme di vita... diede finalmente un ordine alle cose. Infine creò quattro guardiani in modo che anche il ciclo vitale avesse un suo ordine: Gaia, lo spirito della madre, aveva il compito di prendersi cura degli esseri viventi e crescerli forti e sani. Thanatos, lo spirito della guerra, aveva il compito di portare morte e distruzione decimando vite qualora fossero in abbondanza. Despiro, lo spirito della disperazione, aveva il compito di far provare forti sensazioni negative in modo da annientare definitivamente un essere vivente. Ed infine Hoop, lo spirito della speranza, aveva il compito di portare a nuova vita coloro che avevano perso la voglia di vivere. E questo è il grande cerchio vitale: Gaia si prende cura degli esseri viventi, Thanatos li danneggia, Despiro li distrugge, Hoop li porta a nuova vita. Questo cerchio continua in un loop infinito. I Guardiani però non erano d'accordo e si lamentarono più volte con l'Onnipotente.

Gaia: «Mio Signore, io sono stufa di crescere ed accudire i miei figli e vederli soffrire a causa di Thanatos e Despiro!»

Thanatos: «Ed io che devo dire che ogni volta che faccio il mio lavoro arriva Hoop ed è stato come se non fosse successo nulla? Diglielo anche tu Despiro»

Despiro: «È vero, mi impegno tanto a far disperare le forme di vita, poi arriva Hoop e quelli tornano più forti di prima»

Hoop era in silenzio, l'unico che non aveva nulla da obiettare.

Onnipotente: «Capisco il vostro punto di vista, ma questo è il ciclo vitale, non si può cambiare. Ho creato appositamente un meccanismo perfetto che non si inceppasse»

Gaia: «Ma se ci lamentiamo, vuol dire che tanto perfetto non è»

Onnipotente: «COME OSI MANCARMI DI RISPETTO?»

Thanatos: «Non è mancanza di rispetto mio Signore, però avremmo anche noi diritto di scegliere, giusto?»

Onnipotente: «E tu cosa avresti in mente, sentiamo?»

Thanatos: «Beh ecco... veramente non saprei... »

Despiro: «Io un'idea ce l'avrei: organizziamo una battaglia. Ognuno dei guardiani potrà incarnarsi in qualcosa e combatterà per avere la supremazia sugli altri, che ne dite?»

Thanatos: «Ma così non c'è storia, io sono il Guardiano della guerra e combattere è il mio pane quotidiano!»

Gaia: «Che c'è Thanatos, hai paura di perdere?»

Thanatos: «Io? Paura? Organizziamo questa battaglia, poi non venite a lamentarvi, ahah!»

Despiro: «Allora è deciso. Ci da il permesso o mio Signore?»

Onnipotente: «Beh, Hoop non ha ancora espresso il suo parere e se non siete tutti d'accordo non posso permettere una simile cosa»

Hoop: «.... per me potete tranquillamente fare ciò che volete»

Thanatos: «Perfetto, anche il piccoletto è d'accordo!», mentre pensava tra se e se: "Poveri stolti, l'unica possibilità che avevate era che Hoop non fosse d'accordo, ed invece quel pazzo si è scavato la fossa con le sue stesse mani. La vittoria è praticamente mia!".

Onnipotente: «Bene, questa sarà la battaglia di Armageddon. Che vinca il migliore!»

Però l'Onnipotente sapeva che chiunque avesse vinto, avrebbe alterato definitivamente l'equilibrio della vita. Ma lui continuava a sperare che le cose potessero sistemarsi.

I quattro guardiani scelsero la Terra come luogo della loro battaglia. Ognuno poi scelse una forma in cui incarnarsi: Thanatos scelse di diventare un essere umano gigante, con la faccia da teschio formata da tantissime altre facce umane. Gaia divenne una lupa, il simbolo della maternità, un animale che dimostra una grande forza nel proteggere i propri piccoli. Despiro si tramutò in una zebra, capace di correre senza mai fermarsi. Infine Hoop scelse di diventare una fenice, l'animale sacro in grado di tornare in vita dalle proprie ceneri. La battaglia era iniziata.

La prima a muoversi fu Gaia che doveva prendersi la rivincita contro Thanatos.

Gaia: «Pagherai per tutto il dolore e la sofferenza che hai portato ai miei figli, Thanatos!»

Thanatos: «Ma non farmi ridere, cosa può fare una piccola lupa in confronto ad un gigante come me». Il colosso sferrò un pugno verso Gaia, ma quest'ultima, con un balzo, lo evitò, finendo sul suo braccio. La lupa percorse tutto il braccio fino ad arrivare al collo di Thanatos e lo addentò. Il gigante gridò dal dolore.

Gaia: «Hai visto? Anche se sono piccola, non vuol dire che sia meno forte!»

Thanatos: «Tu, maledetta!». Il bestione cercò di scrollarsi di dosso Gaia, ma senza successo.

Thanatos: «Despiro aiutami avanti!»

Despiro: «Arrivo!»

Dall'orizzonte arrivò ad elevata velocità una zebra gigante che, con tutta la forza che aveva in corpo, diede un forte calcio a Thanatos, facendolo sbalzare e cadere all'indietro. Gaia riuscì a saltare giù prima, senza riportare troppi danni.

Thanatos: «Ma sei impazzito?! Ti avevo chiesto di aiutarmi, non di danneggiarmi!»

Despiro: «Questa è una battaglia, non ci sono legami»

Intanto Hoop si godeva la scena dall'alto.

Thanatos: «Ora vi faccio vedere io». Estrasse due grosse pistole dal terreno e cominciò a sparare dove gli capitava. Gaia, essendo piccola, riuscì ad evitare i colpi ed a nascondersi. Il povero Despiro invece era troppo grande per poter fuggire e venne colpito ripetutamente. Infine, Thanatos puntò le armi in cielo e disse: «E tu dove credi di andare?», prese la mira e sparò una decina di colpi. Uno solo riuscì a colpire in pieno Hoop che cadde a terra, lontano da loro.

Thanatos: «Fuori uno! Ne restano tr...»

Un forte calcio lo raggiunse in pieno viso, facendolo cadere di nuovo.

Thanatos: «Ancora tu Despiro? Ma ti avevo colpito più volte, come fai ad essere già in piedi?»

Despiro: «Dimentichi che io sono lo spirito della disperazione.... quando qualcuno è disperato, è in grado di fare tutto non curandosi di nulla!»

La disperazione di Despiro però lo portava anche a non ragionare: stava infatti correndo a testa bassa verso una città, intento a distruggerla. Gaia però si era accorta della cosa e si mise tra lui e la città.

Gaia: «Non ti lascerò distruggere i miei figli!». Detto questo, divenne gigante anche lei e si scontrò con Despiro, riuscendo a fermarlo. Thanatos intanto si era ripreso ed aveva puntato la città anch'egli.

Thanatos: «E se distruggessimo questa bella città? D'altronde è compito della guerra portare morte e distruzione nei centri abitati, AHAHAH!». Il colosso puntò le sue pistole verso gli edifici e premette il grilletto.... ma Gaia si interpose tra lui e la città, venendo colpita dalle pallottole. Era a terra sanguinante.

Gaia: «N...non ti permetterò di uccidere i miei figli.... non di nuovo....»

Despiro e Thanatos si accanirono in maniera disumana contro la povera Gaia. Intanto dalla foresta vicino, apparve Hoop.

Hoop: «Facile due contro uno vero?»

Despiro: «E questo che ci fa qui? Thanatos, non l'avevi fatto fuori?»

Thanatos: «L'avevo colpito in pieno sì!»

Despiro: «Bah, le tue armi non valgono nulla.... ci penso io!». La zebra assestò un potentissimo calcio al povero Hoop che precipitò lontano da lì: «Questa volta è sicuramente morto. Torniamo ad occuparci di questa cagna»

Gaia: «S...sono una lupa... e NON MI FARO' BATTERE DA VOI, DIFENDERO' I MIEI FIGLI!»

Con uno scatto, la lupa azzannò al collo Thanatos e lo fece volare lontano. Con un balzo poi, azzannò il fianco di Despiro, facendolo urlare dal dolore. La zebra però non sembrava arrendersi e cominciò ad agitarsi e saltare, arrivando a buttarsi contro le montagne pur di ferire Gaia. Alla fine la lupa, stremata, mollò la presa. Despiro assestò un ulteriore calcio al volto di lei, mandandola definitivamente K.O.

Despiro: «Ora capisci chi è il più forte?»

*click*

«Certo che lo capisco.... SONO IO!»

*BANG*

Thanatos spuntò improvvisamente da dietro Despiro e gli sparò a bruciapelo alla tempia, facendolo crollare.

Thanatos: «HO VINTO IO! SONO IL PIU' FORTE TRA I GUARDIANI E POSSO COMANDARE IO FINALMENTE! AHAHAHAH»

«Non starai cantando vittoria troppo presto?»

Una voce provenire da dietro Thanatos fece sobbalzare il colosso. Era Hoop.

Hoop: «Lo spirito della guerra che si spaventa per così poco... davvero comico»

Thanatos: «Tu... maledetto. Quante volte ancora dobbiamo ucciderti?»

Hoop: «Non lo so... perché non lo scopriamo?»

Thanatos: «NON PRENDERTI GIOCO DI ME, RAGAZZINO!». Il colosso cominciò a crivellarlo di colpi, colpendolo ripetutamente. Si fermò solo dopo averne sparati un centinaio.

Thanatos: «Anf... anf... ce... ce l'ho fatta, ho vinto io!»

Il corpo della fenice prese fuoco e bruciando, tornò a nuova vita.

Hoop: «Stavi dicendo?»

Thanatos: «.... non è possibile! Come diavolo ci riesci?»

Hoop: «Te lo spiego dopo... ora fammi il favore di farti sconfiggere!». Detto ciò, la piccola fenice generò un vortice di fiamme che avvolse il colosso e lo carbonizzò per bene.

«BASTA COSI'!»

L'Onnipresente accorse a mettere fine allo scontro: «Mi sembra chiaro ed evidente che il vincitore sia Hoop. Ora vi riporterò nella nostra casa così potremmo decidere il da farsi». Con un battito di mani fece sparire tutti.

Thanatos: «Aaaahhhh la mia testa... dove siamo?»

Despiro: «A te fa male la testa? Amico, mi hai sparato in faccia!»

Gaia: «E tu che mi hai mollato quel calcio? Ma ti sembra il modo di trattare una signora?»

Onnipresente: «SILENZIO! Hoop è il vincitore della sfida, quindi spetta a lui decidere cosa fare. Prego Hoop, a te la parola»

Hoop: «Grazie mio Signore. Come avete potuto ben vedere ho vinto la sfida. Volete sapere come ho fatto? Perché sono lo spirito della speranza. E come si dice: 'la speranza è l'ultima a morire'. È la speranza che ci permette di andare avanti, sia nei momenti belli che, specialmente, in quelli brutti. Anche se la situazione è tragica, anche se non sembra esserci una soluzione, con la speranza noi riusciamo ad andare avanti. Voi non avreste mai potuto sconfiggermi. Tu Gaia, senza la speranza non puoi sperare in un futuro per i tuoi figli. E voi, Thanatos e Despiro, potete distruggere ed annientare gli esseri viventi quante volte volete, ma loro si alzeranno sempre in piedi grazie alla speranza. Ecco perché non siete stati in gradi di distruggermi»

Thanatos: «Cavolo... ma allora è lui il più forte di tutti.... ora quindi ci toccherà vivere in un mondo fatto solo di speranza? Sai che noia....»

Hoop: «È qui che ti sbagli Thanatos. Provo a spiegarti meglio la situazione: se avesse vinto Gaia, l'universo si sarebbe sovrappopolato sotto la sua guida e presto ci sarebbero stati problemi per sfamare tutte quelle forme di vita»

Gaia: «Non dire sciocchezze, avrei senz'altro trovato il cibo per sfamare tutti i miei figli, qualsiasi numero fossero stati!»

Onnipotente: «Gaia, non mentire a te stessa. E comunque, non interromperlo»

Hoop: «E tu Thanatos, se l'universo fosse stato sempre in guerra, prima o poi sarebbe morto, senza più forme di vita. Un discorso simile si può fare anche per te Despiro, un universo pieno di disperazione non avrebbe portato a nulla di buono»

Despiro: «Beh, sarebbe stato senz'altro interessante, eheh»

Hoop: «Ed infine giungiamo a me.... un universo pieno di speranza, senza difficoltà. La speranza come ho detto prima ci da la forza per andare avanti, specialmente nei momenti brutti.... ma se non ci sono momenti brutti, a cosa serve la speranza? Gli esseri viventi devono continuare a lottare contro le difficoltà, grazie alla speranza. Ecco perché il ciclo vitale creato dall'Onnipotente era perfetto: un equilibrio destinato a durare in eterno, dove bene e male coesistono in maniera alchemica. Quindi io chiedo che tutto torni com'era prima e di non provare mai più a scombinare i piani dell'Onnipotente»

Onnipotente: «Sapevo che saresti stata la mia speranza Hoop, ben fatto! E voi, prendete esempio da lui, più giovane e più saggio di voi tre messi assieme»

Gli altri guardiani non sapevano cosa dire per la vergogna. E fu così che il ciclo vitale venne ripristinato, riportando l'universo alla normalità.

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