giovedì 13 giugno 2013

La lettera

"Non so proprio come cominciare questa lettera. Risulterei banale iniziando con 'Cara amica mia', mentre risulterei un idiota iniziando con un saluto tipo 'Ciao' o 'Buongiorno'... anche perché ci conosciamo da troppo tempo oramai e questi formalismi tra di noi sono superflui. Quindi perché ti scrivo? Perché non ho il coraggio. 'Il coraggio di fare cosa?' ti starai domandando... beh, ora ci arrivo. Non sai quanto sono nervoso ed imbarazzato nel scriverti questa lettera... quindi immagina come sarebbe stato dirtelo di persona!

Ad ogni modo, vorrei ripercorrere un attimo i passi della nostra storia, della nostra amicizia, così mi è più facile dirti quello che desidero tu sappia....

Ricordo ancora quel giorno d'estate.... un giorno magico! Beh, non che fosse iniziata benissimo la giornata, appena alzato sbattei la testa al letto di mio fratello. Quel giorno dimenticai proprio di dormire in un letto a castello. Ma quello era un giorno speciale: usciva l'ultimo numero del nostro fumetto preferito, te lo ricordi vero? Ero così eccitato che mi svegliai con la foga... ed infatti rimediai un bernoccolo. Per la fretta di prepararmi ed uscire inciampai su di una scarpa lasciata in giro da mio fratello, sbucciandomi il ginocchio sul pavimento. Questo mi fece tardare, che mia madre volle medicarmi a tutti i costi. Beh è comprensibile... cacciai un urlo che penso mi sentirono anche dall'altra parte del mondo! Comunque, uscii che era oramai troppo tardi: tutte le fumetterie della zona che conoscevo avevano terminato quel numero. Sapevo che era un fumetto molto richiesto, per questo volevo assicurarmi di prenderne una copia. Deluso ed amareggiato, avevo perso le speranze e stavo tornando a casa... quando, ad un certo punto, ti vidi. Avevi tra le mani proprio lui, l'ultimo numero! Corsi verso di te, forse spaventandoti anche. Ti chiesi come un disperato dove lo avessi preso, e tu, molto dolcemente, mi risposi: 'in una fumetteria non molto lontana da qui'. Io allora ti chiesi di indicarmi la strada e tu, senza pensarci due volte, mi presi per mano e mi dissi: 'ti ci porto io! Sbrigati, forse facciamo ancora in tempo a trovarne delle copie!', sorridendomi dolcemente. Per un momento dimenticai completamente del fumetto... ma solo per un momento eh, ahah! Ma ero ancora un bambino all'epoca...

Da quel momento diventammo inseparabili. Grazie a quel fumetto, trovai un tesoro inestimabile, a cui non avrei potuto rinunciare per nulla al mondo! Insieme abbiamo scherzato, giocato, riso, pianto... ognuno non poteva fare a meno dell'altro.

Abbiamo vissuto molte bellissime esperienze insieme, come quella volta in campeggio, ti ricordi? Eravamo insieme ai nostri amici durante il periodo delle superiori. La sera ci siamo messi a raccontare delle storie di paura intorno al fuoco. Voi ragazze vi prendeste una strizza che faticaste ad addormentarvi... tutte tranne una, cioè tu. Mi sei venuta a svegliare a notte fonda, mentre tutti gli altri dormivano, chiedendomi di dormire insieme perché eri terrorizzata. 'Possiamo dormire con la luce accesa?' mi chiesi. Io allora ti presi per mano e ti dissi di seguirmi. Ti portai in una parte del bosco con un ruscello pieno zeppo di lucciole! 'Ecco, qui c'è luce a sufficienza', ti dissi ridacchiando. Tu ti tranquillizzasti subito ed osservammo quel bellissimo spettacolo, abbracciati. Tu ti addormentasti subito tra le mie braccia. Non me la sentivo di svegliarti per tornare in tenda e non pensai di portarmi una coperta. Mi tolsi la felpa e la usai come coperta per coprirti.... col risultato di beccarmi un raffreddore la mattina dopo, ahah! Ma vedere la tua espressione mentre dormivi beata mi ha ripagato di tutto.

Oppure di quella volta che quel bullo ti importunava a scuola. Io mi misi in mezzo per proteggerti, beccandomi un pugno in un occhio. Tu allora lo mettesti KO con una mossa di karate... se avessi saputo che conoscevi il karate, non mi sarei messo in mezzo di certo! Ad ogni modo, tu ti prendesti cura di me medicandomi l'occhio e tirandomi su di morale con battute squallide. Ma sapevi benissimo che adoravo quelle battute, specialmente dette da te. Quel giorno ridemmo veramente tanto per delle stupidaggini, non avevo mai riso così tanto in vita mia!

E la volta al planetario? Ricordo ancora la conversazione:
Tu: 'Vorrei tanto essere una stella'
Io: 'Vorresti essere una sfera gigante e bruciare a milioni di gradi?'
Tu: 'Cretino! No, vorrei essere una stella per illuminare il cammino di qualcuno'
Io: 'Ma tu illumini già il cammino di qualcuno... facciamo sempre la strada insieme e non mi sono mai perso!'
Tu: 'Ma sai che sei proprio scemo?' regalandomi uno dei tuoi meravigliosi sorrisi.

Era per quello che ti facevo sempre ridere, inventandomi le cose più assurde ed idiote. Tutto questo, solo per vedere il tuo sorriso. Il tuo sorriso, che come una stella riesce ad illuminare il mio cammino ed a guidarmi. Quel sorriso che è tutta la mia vita, dalla prima volta che l'ho visto, quando mi presi per mano accompagnandomi alla fumetteria. Anche se all'epoca ero ancora un bambino, capii subito che quel sorriso mi avrebbe guidato fino ad un tesoro. Ora sono cresciuto e ho capito molte cose.
Ho capito che andare a cavallo con te è stata una delle esperienze più belle della mia vita: sentire il vento tra i capelli mentre i nostri sguardi si incrociano, galoppando tra mille paesaggi, uno più incantato dell'altro.
Ho capito che passeggiare in riva alla spiaggia con te mi trasmette tante di quelle sensazioni, che il mio cuore sembra esplodere: la sabbia bagnata sotto i nostri piedi, il rumore delle onde, il sole che cala pian piano rendendo il paesaggio tutto rossiccio, creando un ottimo contrasto con i tuoi lunghi capelli neri. Capelli che vengono mossi dal vento mentre tento di accarezzarli. Ed i tuoi occhi che mi guardano facendomi sentire perso, ma allo stesso tempo è come se mi sentissi a casa. E quando tu sorridi, il tempo si ferma e tutto passa in secondo piano.
Ho capito che anche una cosa banale come un picnic, insieme a te può diventare un momento magico: inevitabilmente uno dei due dirà qualcosa di divertente ed entrambi scoppieremo a ridere. Ed allora potrò ammirarti in tutta la tua genuina, cristallina e fanciullesca bellezza.
Ho capito anche che su di te posso sempre contare, che la tua maturità è come un punto saldo a cui posso aggrapparmi quando sono in difficoltà. Sei la persona più gentile, sincera e leale che io conosca, e ti ringrazierò per sempre di essere mia amica.

Ma come ho già detto, sono cresciuto e sento dentro di me dei nuovi sentimenti. Spero che questo non abbia conseguenze sulla nostra bellissima amicizia, ma oramai sono arrivato ad un punto per cui non posso più tenermi tutto questo dentro. Ti ho scritto questa lunga lettera solo per farmi forza e riuscire a dirti quello che provo..."

«... quello che sto cercando di dirti... è che tu sei la persona più importante per me. Che se sei con me, sono sicuro che tutto andrà bene. Che basta un tuo sorriso per risollevare la mia giornata. Che basta un tuo abbraccio per curare ogni mio male. O un tuo sguardo per rassicurarmi...»

*sniff*

«.... e le tue labbra.... desidero vedere le tue labbra pronunciare due parole... quelle due parole che non riesco a dirti, ma che vorrei vedertele pronunciare. Quel 'TI AMO', accompagnato da uno dei tuoi sorrisi....»

Una lacrima scese lungo il viso di un anziano signore. Un camino acceso illuminava debolmente la stanza, mentre l'anziano signore si dondolava sulla sua sedia a dondolo, leggendo una vecchia lettera. Un cane, che prima era vicino al camino, si avvicinò all'uomo.

«Cosa c'è Spike? Vuoi sapere cos'è questa? Devi sapere che un tempo ero follemente innamorato della mia migliore amica. Ci siamo conosciuti che eravamo giovani, siamo praticamente cresciuti insieme. E tutto il tempo che abbiamo passato insieme mi ha segnato, facendo crescere un sentimento enorme dentro di me. Però ero troppo timido per dirglielo apertamente... così decisi di scriverle questa lettera, nella speranza che anche lei ricambiasse i miei sentimenti...»

Spike: «BAU BAU!»

«Come dici Spike? Vuoi sapere com'è andata? Caspita se sei curioso! Ad ogni modo, quando trovai il coraggio finalmente di darle la lettera, ci incontrammo nel nostro posto segreto, dove solitamente ci davamo appuntamento per confidarci qualche segreto»

"Anch'io ho qualcosa di importante da dirti!", i ricordi stavano riaffiorando nella mente dell'uomo.

«Una volta lì, sentii prima cosa avesse lei da dirmi, come farebbe un vero gentiluomo»

"Ho conosciuto un ragazzo! Credo di essermi innamorata, non è pazzesco?! Ho il cuore che mi batte all'impazzata!"

L'uomo si alzò dalla sedia, accartocciò la lettera, si diresse verso il camino e la buttò dentro.

«È meglio che tu non sappia come andò a finire, Spike»

L'uomo osservò la lettera mentre stava bruciando, in silenzio, senza nessuna reazione. Nessuna reazione visibile almeno.

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