lunedì 29 luglio 2013

Il lupo e la luna

C'era una volta, un bellissimo lupo bianco dagli occhi gialli. Era un esemplare veramente sublime, amato e rispettato dai suoi simili, temuto ed odiato dagli altri animali. Anche se non era il capo del suo branco, veniva comunque trattato con molto più riguardo rispetto ad un semplice lupo, perfino dal capobranco in persona. Aveva gli amici, era circondato dalle 'lupacchiotte' che gli andavano dietro, aveva cibo in quantità.... insomma, aveva tutto ciò che potesse desiderare e viveva un'esistenza felice. Finché.... un bel giorno non si ritrovò da solo a girovagare per le immense praterie cui era solito cacciare col branco. Era sera, tirava una piacevole brezza primaverile che smuoveva appena l'erba e i fiori. Il suo morbido pelo bianco veniva accarezzato da questa brezza, facendogli provare una bellissima sensazione. Si fermò per annusare una margherita dove, sulla sua sommità, vi era una piccola coccinella. L'insetto, accorgendosi del lupo, prese il volo andando via mentre quest'ultimo alzò lo sguardo per seguirla. Fu in quell'occasione che la vide per la prima volta: grande, rotonda, pallida, bellissima.... La luna si palesò davanti a lui in tutto il suo splendore. Il lupo rimase senza fiato a quella vista meravigliosa. Cos'era quell'immensa sfera luminosa in cielo? Perché non l'aveva notata prima? Perché mi sta fissando? Nella testa del lupo cominciarono ad accavallarsi tante domande; domande che ben presto lasciarono spazio ad un unico desiderio: quello di poterla toccare. Desiderava stare quanto più vicino a quella bellissima sfera che l'aveva rapito completamente. Cercò quindi un qualcosa che gli permettesse di elevarsi da terra e di raggiungere quindi l'oggetto tanto desiderato. Purtroppo riuscì a trovare solamente una rupe abbastanza alta. Ci si arrampicò con fretta e furia, ma una volta in cima si accorse di essere ancora molto lontano dalla luna. Provò ad allungare una zampa, ma l'agitò a vuoto invano. Da quel momento, il suo atteggiamento cambiò radicalmente: cominciò ad allontanarsi dagli amici, ad allontanare le varie pretendenti, rinunciò perfino di mangiare pur di vedere quello spettacolo bellissimo nel cielo stellato. Vide la luna in tutte le sue fasi, da quella crescente fino a quella calante ed il suo amore per essa non calò minimamente. Amava la luna, l'amava dal profondo del suo cuore. Avrebbe fatto di tutto pur di poterla raggiungere e stare finalmente insieme. Ma purtroppo, la realtà era ben diversa e ben presto se ne accorse. Cominciò a diventare triste, depresso e scontroso. Venne allontanato definitivamente dal branco, perse la voglia di cacciare, il suo corpo si stava poco a poco ammalando e la sua bellezza era oramai perduta. Riusciva comunque a procacciarsi del cibo durante il giorno per arrivare alla notte, orario in cui poteva vedere la sua amata. Una sera, mentre provava ancora invano ad allungare la zampa per raggiungere la luna, i suoi occhi iniziarono a lacrimare e fece una cosa che nessun lupo ebbe mai fatto prima: iniziò ad ululare. Un lungo ululato carico di tristezza e disperazione. Un ululato così cupo e spaventoso che allarmò gli altri animali nei dintorni, compreso il suo vecchio branco. Continuò ad ululare per ore ed ore finché, esausto, non si accasciò a terra. "Perché mi guardi da lassù ma non vuoi raggiungermi?" Questa fu la sua ultima domanda prima di chiudere per sempre gli occhi. I suoi vecchi compagni lo raggiunsero ma era oramai troppo tardi. Iniziarono quindi anche loro ad ululare. Da quel momento in poi, i lupi presero l'abitudine di ululare quando sono tristi, disperati o vittime di un evento particolarmente tragico. Gli altri animali invece, percepiscono questo come un qualcosa di minaccioso e ne stanno quindi alla larga. Poveri 'lupi solitari', senza nessuno che li consoli.

martedì 23 luglio 2013

Il binario in costruzione

Uff... dura la vita della trave di ferro: stai fermo tutto il giorno finché non decidono di sballottarti da qualche parte e metterti insieme ad altri attrezzi. E lì aspetti di venir sballottato nuovamente o venir finalmente usato per qualche costruzione. Una vita abbastanza noiosa, salvo rare occasioni in cui puoi fare degli incontri davvero interessanti. Per esempio una volta ho incontrato un martello di nome Marty, un tipetto tutto sommato simpatico anche se non la smetteva un attimo di parlare.... era 'martellante'... Altre volte mi sono ritrovato vicino ad un secchio pieno di chiodi ed un martello pneumatico: i chiodi non la smettevano di piangere, mentre il martello cercava in tutti i modi di zittirli, ma senza successo. Poi c'è stata la volta di quel gruppo di travi... e chi se la scorda più! È dove ho incontrato lei.... Travina, una trave di ferro dai bulloni favolosi! Ammetto che inizialmente ero timido e nervoso, non mi ero mai trovato vicino ad una trave... come dire... diversa! Qualcosa in me si smosse, provavo sensazioni mai provate prima. E così, molto timidamente, provai un primo approccio...

«...c-c-ciao...», dissi con molto imbarazzo, ma non ricevetti alcuna risposta. Non mi ha sentito o semplicemente mi stava ignorando? «...C-C-CIao....» riprovai con un po' più di convinzione.

«Hai detto qualcosa Mark?» disse lei rivolgendosi al vicino sacco di cemento, sentendosi rispondere con un «No, non ho detto nulla. Forse è il mio stomaco che brontola, desideroso di acqua»

«....CIAO!» dissi ad alta voce. Tutti si girarono, facendomi sprofondare in un terribile disagio.

«Hey, mi sa che questo ce l'ha con te Travina» disse un piccone. Sentendo il suo nome, già me ne innamorai.

«Sei tu prima che mi stavi chiamando? Scusami, non ti avevo sentito a causa del rumore del martello pneumatico». Finalmente mi rivolse la parola, ed io non riuscii a dirle niente di sensatamente accettabile: «A-a-a-h, f-f-figurati, a-anche a m-me f-fanno m-male le o-orecchie». Solo dopo che tutti scoppiarono a ridere, capii di aver appena fatto una misera figura.

«Figliolo, parti col piede sbagliato per rimorchiare Travina», un martello si rivolse a me prendendomi in giro.... divenni così rosso che sembravo fresco fresco di fiamma ossidrica.... beh si fa per dire!

«Sei diventato tutto rosso, ti stai per caso fondendo al sole?» mi disse lei, con la sua voce soave.

«N-n-n-o NO!» ero completamente nel panico, non sapevo proprio cosa dire.

«Ragazzi, ho bisogno di 5 sacchi di cemento, 3 martelli, 2 picconi, un martello pneumatico con un secchio di chiodi e 24 travi, E NE HO BISOGNO ORA!». Il capo cantiere sbraitò contro gli altri operai che vennero verso di noi e presero molti degli attrezzi nei paraggi. Fortunatamente io e Travina fummo risparmiati e rimanemmo soli.

«Se ne sono andati via tutti eh?» dissi sicuro di me. Ogni sorta di insicurezza ed imbarazzo sparirono dal momento in cui rimanemmo soli.

«Come mai così spavaldo ora?» disse lei senza distogliere lo sguardo dal cielo

«Beh, perché non ci sono più i tuoi amici che mi prendono in giro, quindi posso parlare liberamente»

«E non hai paura che IO ti prenda in giro?»

«P-perché d-d-dovresti?». Sentivo il panico che stava riaffiorando.

«... stavo solo scherzando, rilassati» mi rispose accennando un sorriso.

«Perché sembri così distaccata?» chiesi un po' titubante.

«Non sembro, io SONO distaccata. Hai idea di cosa stiano costruendo qui? A cosa serviamo noi qui?». Sembrava leggermente alterata. Io non ne avevo la più pallida idea. «Qui sono in corso dei lavori per costruire una ferrovia, hai idea di cosa sia? Due linee parallele, destinate a non incontrarsi mai. MAI! Capisci? Avere un legame significherebbe soffrire per l'eternità ed è proprio la cosa che voglio evitare. Così mantengo le distanze con tutti». Era veramente molto seria, faceva quasi paura. Volevo stare con lei, donarle il mio amore e ricevere il suo, ma questa cosa dei binari paralleli mi spaventava terribilmente. Come avrei potuto vivere nel vederla sempre davanti a me, senza mai raggiungerla? Sarebbe stata una sofferenza troppo grande.... Dovevo fare qualcosa... ma cosa?

«DAVE! PORTAMI QUELLE DUE TRAVI LI' DA SOLE, DAI CHE DOBBIAMO FINIRE QUESTO PUNTO ESSENZIALE!». Un operaio urlò contro un altro e quest'ultimo si avvicinò pericolosamente a noi due. La nostra avventura era già finita? Dovevamo già divenire parte dei binari? NO, NON VOGLIO! FERMATI, NON SIAMO ANCORA PRONTI! CI SIAMO APPENA CONOSCIUTI, ALLONTANATI TI PREGO! Ti prego... non è giusto....


Sono passati già 5 anni da quando quell'operaio ci prese e ci fissò per farci diventare parte del binario.... beh, fissare non è il termine corretto, eheh. Eccolo che arriva...

«AMOREEEE STO ARRIVANDOOOO!» dissi col cuore pieno di gioia.

«Uff, sempre a fare l'esibizionista tu, ci siamo abbracciati nemmeno cinque minuti fa!»

«Sì ma ogni volta è una gioia infinita! Ecco che scatta lo scambio e....». Io e Travina siamo stati fissati all'altezza di uno scambio: in questo modo, ogni volta che passa un treno per determinate direzioni, lo scambio scatta ed io posso stare qualche minuto vicino a lei. Fortunatamente di treni ne passano a bizzeffe e non passa molto tempo tra.... un abbraccio e l'altro! Lei fa tutta la dura, ma sotto sotto so che anche lei è pazza di gioia. Infatti ogni volta che qualche treno è in ritardo o c'è qualche sciopero, lei se ne esce sempre dicendo 'stupidi treni', cosa che mi fa quasi commuovere.

Spero che tutti, prima o poi, possano avere la fortuna che abbiamo avuto noi due.

lunedì 15 luglio 2013

I Tre Demoni Bianchi - COMPLETO

In questo post racchiuderò tutti i link ai vari capitoli così da averli sempre sotto mano anziché andarli a cercare ^^

Capitolo 1: Le tre sorelle

Capitolo 2: Il viaggio

Capitolo 3: Il villaggio maledetto

Capitolo 4: Il grande problema di Tamuril

Capitolo 5: Il primo amore

Capitolo 6: Il maleficio

Capitolo 7: La foresta millenaria

Capitolo 8: Il nemico

Capitolo 9: La trappola

Capitolo 10: Ricordi

Capitolo 11: La grande capitale Cornelia

Capitolo 12: La spedizione

Capitolo 13: L’uomo misterioso

Capitolo 14: La dimora dei draghi

Capitolo 15: Le tre prove

Capitolo 16: La scelta

Capitolo 17: Verità

Capitolo 18: Addii

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 18 - EPILOGO

CAPITOLO 18: ADDII

La terra iniziò a tremare.

Titania: «Ops forse mi sono scatenata un po' troppo ed il vulcano si è risvegliato prima del previsto. Presto, dobbiamo uscire da qui». Titania prese Leonora con un braccio e Kate con l'altro. «Uhm, ed ora dove sarà l'uscita? Mah, proviamo da dove è arrivata Kate»


Gannor: «Prima gli scheletri ed ora il terremoto.... qualcos'altro?»

Redent: «Però non mi spiego come mai questi scheletri abbiano smesso di colpo di combattere.... cosa sarà mai successo?»

Mocher: «Che ti importa? L'importante è che stiano buoni buoni e ci rimangano! Non farti troppe domande»

Genji: «Chissà come stanno i miei deliziosi fiori di Loto.... aahhh cari boccioli in questo inverno gelato, attendete la vostra primavera per esprimere la vostra bellezza!»

Dynn: «Per caso hai preso uno dei miei sigari?»

Improvvisamente il muro di fronte a loro crollò, facendo esordire Titania e le altre nella stanza.

Mocher: «Titania! State bene ragazze!»

Redent: «Che cosa è successo? Cos'hanno Kate e Leonora?»

Titania: «Non c'è tempo per discutere, dobbiamo uscire di qui! Il castello è stato costruito sopra un vulcano che sta per eruttare, non abbiamo molto tempo!»

Gannor: «Sentito gentaglia? TUTTI FUORI!»

Il gruppo corse verso la porta per uscire da quella stanza, ma Titania continuò ad andare dritta.

Redent: «Titania dove stai andando? L'uscita non è lì!»

Titania: «Non ce la faremo mai prendendo l'uscita ordinaria.... meglio crearsi un varco tra le mura!». Detto questo, andò contro un muro, facendolo crollare con una singola testata, proteggendo accuratamente le sorelle.

Mocher: «Wow.... è magnifica!»

Gannor: «Presto, seguiamo tutti Titania!»

Il gruppo si era così diviso: Titania davanti che frantumava muri e gli altri dietro che la seguivano, sfruttando i passaggi che creava. «Secondo i miei calcoli, questo dovrebbe essere l'ultimo!» disse la ragazza, frantumando l'ultimo muro e venendo baciata dalla luce del sole.

Mocher: «Siamo fuori!»

Genji: «Ah, mio purissimo fiore di Loto, è solo grazie a te se siamo salvi e...»

«Io fossi in voi mi allontanerei, un'eruzione copre una vasta area» disse Titania dalla distanza.

«WWWAAAAAA» tutto il gruppo si allontanò più in fretta che poté. Pochi secondi dopo, il vulcano eruttò, inghiottendo il castello e tutto ciò che fosse al suo interno.

Mocher: «CE L'ABBIAMO FATTAAAAA!»

Dynn: «Calma sorella, non sappiamo ancora se la missione sia stata completata»

Titania: «Sì, la missione è completa. Grazie a tutti per la collaborazione»

Redent: «È stato un vero piacere! Senz'altro un'esperienza interessante, ho imparato diverse cose e mi sono pure divertito»

Gannor: «Ma se non hai fatto altro che scappare e farti salvare il culo da noi, ahahah!»

Redent: «BEH ANCHE SCAPPARE È UNA FORMA DI DIVERTIMENTO!»

Ci fu una risata generale.

«Kate..... Kate....», Leonora si era ripresa e stava singhiozzando in ginocchio sopra al corpo disteso di Kate.

Titania: «Leonora ti sei ripresa! Cosa c'è che non va? Kate non si è ancora svegliata?»

Leonora: «Kate.... Kate.... KATE NON POTRA' PIU' SVEGLIARSI TITANIA!»

Calò un improvviso silenzio.

Titania: «Ti sembra il momento di scherzare? Basterà lasciarla riposare un altro po' e vedrai che tornerò come pr..»

Leonora scoppiò in lacrime: «KATE È MORTA, TITANIA! NON POTRA' TORNARE PIU' COME PRIMA, MAI PIU'!»

Titania: «.... non.... non capisco....»

Redent si avvicinò al corpo della piccola Kate e controllò il polso: «Ha ragione Leonora.... Kate non c'è più, il suo cuore non batte....»

Titania: «Kate... perché....»

Leonora continuava il suo pianto irrefrenabile.

Redent: «Povera ragazza.... morire così giovane...»

Gannor aveva anch'egli le lacrime agli occhi: «No Kate... povera piccola Kate...»

Mocher: «Che mestiere orribile che ci siamo scelti...»

Dynn: «Questa è la vita, non sai mai quando la tua miccia si esaurisca»

Genji: «Piccolo dolce fiore di Loto... riposa per sempre in pace nel giardino paradisiaco dove sarai il fiore più bello di tutti....»

Titania: «Kate....»

Redent: «Andiamo Titania, diamole una giusta sepoltura e...»

Titania: «Voglio portarla a casa»

Redent: «Come?»

Titania: «Voglio che sia seppellita a casa nostra, vicino alla tomba di nostra madre»

Redent: «Capisco.... se vuoi posso farla adagiare sul mio cavallo ed io andare a piedi, assicurandomi che non cada»

Titania: «Lei ha già un cavallo». La ragazza fischiò ed i tre destrieri accorsero immediatamente. Diablo si accorse subito che qualcosa non andava e si fermò a metà strada. Avvicinandosi notò il corpo di Kate disteso a terra. Si avvicinò quindi a Titania e vi appoggiò la fronte come segno d'affetto. «Grazie Diablo...». Fenrir cercava di consolare Leonora ma senza successo: la ragazza non smetteva di piangere. Luna invece cercava in tutti i modi di risvegliare la sua padroncina.

«HHHHIIIIII HHHHHIIIIII» urlava, ma Kate rimaneva lì per terra, immobile. Diablo allora andò da Luna e nitrì in modo brusco. La cavalla capì e.... versò qualche lacrima. Il corpo di Kate venne adagiato su di Luna ed il gruppo si mosse. Luna marciava in modo da non far cadere il corpo della padroncina. Arrivati a Cornelia, il gruppo si sciolse. La legione speciale tornò sotto le direttive di re Garonius III, mentre Titania e Leonora proseguirono verso casa, portando il corpo di Kate con loro.

Gannor: «Ragazze... non sapete quanto mi dispiaccia...»

Mocher: «Titania... sii forte»

Dynn: «Fatevi coraggio, non lasciatevi scoraggiare dall'accaduto»

Genji: «Volete che vi accompagni?»

Titania: «Non serve, grazie dell'offerta»

Redent: «Beh ragazze, buona fortuna. Spero di rivedervi un giorno»

Le sorelle si separarono dal gruppo. In città incontrarono casualmente Endo.

Endo: «Eilà Demoni Bianchi! Come state? Sempre in giro in cerca di qualche missione da portare a termine? Non vedo la piccola Kate, dove si trova? Scommetto che è insieme a Marcus da qualche parte a sbaciucch...»

«CHIUDI QUELLA BOCCA!», l'urlo di Titania spaventò la gente di Cornelia. Luna passò davanti ad Endo mostrando il corpo senza vita della povera Kate.

Endo: «Kate... povera piccola.... cosa le è successo?»

Titania: «Per farla breve: Marcus era un poco di buono, ci ha teso una trappola e Kate ha perso la vita»

Endo: «.... capisco. Mi sento in parte responsabile, posso fare qualcosa per voi? Qualsiasi cosa»

Titania: «Non c'è niente che tu o chiunque altro possa fare»

Endo: «Mi dispiace veramente tanto.... fatevi forza»

Titania proseguì senza dire nulla, seguita da Leonora che aveva ricominciato a piangere. Arrivarono a Tamuril, dove ad attenderle c'era Tolomeo.

Titania: «Cosa ci fate qui, sire?»

Tolomeo: «Menémago ha avuto una visione....», il re vide il corpo di Kate sopra Luna, «ho sperato con tutte le mie forze che si fosse sbagliato, ma purtroppo così non è stato..... mi dispiace veramente tanto»

Titania: «È tutto? Avremmo un po' di fretta»

Tolomeo: «No, non è tutto. Ho fatto costruire questa apposta per la piccola Kate. Voglio che la prendiate». Il re batté le mani e delle guardie portarono una bara completamente bianca.

Titania: «.... vi ringrazio dal più profondo del cuore, mio re». La ragazza prese in spalla la bara ed il gruppo proseguì.

Giunsero quindi nel piccolo villaggio di Calladio, dove incontrarono casualmente Ogretto ed i suoi, intenti ad aiutare gli abitanti del villaggio con lavoretti e quant'altro.

Ogretto: «TITANIA!», non appena la vide, l'orco si fiondò verso di lei: «Cosa fare tu qui? E perché trasportare bara? Dove essere tua bella armatura bianca?»

Titania: «Non è il momento Ogretto...». L'orco notò il corpo di Kate su Luna e, con difficoltà, capì cosa fosse successo. Si avvicinò a Titania e poggiò la sua fronte contro quella della ragazza, dicendo: «Tu forte. Tu no debole. Tu resiste»

Titania allontanò con una spinta l'orco e, passandogli accanto, disse: «Grazie....»

Il gruppo proseguì, passando per Garlant e poi di nuovo verso le praterie che circondavano il feudo. Cavalcarono, cavalcarono e cavalcarono ancora, fino ad arrivare lì.... Qualche maceria era ancora rimasta. Vicino, c'era ancora la tomba della madre. Titania scese da cavallo e cominciò a scavare a mani nude la terra, vicino alla tomba. Leonora le diede una mano con difficoltà visto che non smetteva di piangere. La fossa era pronta. Titania prese delicatamente il corpo di Kate e lo adagiò nella bara. Entrava alla perfezione. Leonora era in lacrime sopra di lei, bagnandole tutto il suo giovane viso.

Titania: «Leonora... adesso basta». La sorella si allontano, ma non la smetteva di singhiozzare. Titania asciugò il dolce viso di Kate e le diede un ultimo bacio sulla fronte, bisbigliando: «Addio sorellina....». Chiuse la bara sigillandola e la poggiò delicatamente nella fossa, cominciando a ricoprirla. Ora le due tombe erano vicine, entrambi aventi una croce fatta con un paio di legnetti. Quella di Kate era più piccola rispetto a quella di Venera. Le due ragazze rimasero lì davanti a fissare le tombe. Iniziò a piovere. Una pioggia pesante e triste, come se anche il cielo volesse esprimere il suo dolore. Leonora poggiò sulla tomba di Kate un fiore di gelsomino.

Leonora: «Era il suo fiore preferito.... non so perché... ma... le piaceva.... tanto....», cominciò a piangere.

Titania: «Perdonami.... mamma.... Non sono riuscita.... a mantenere... la promessa... che ti ho fatto....», cominciò a singhiozzare. «Ti promisi che.... non avrei più pianto.... e che... avrei protetto.... le mie sorelle.... ma.... non ce l'ho fatta....». Un fulmine cadde nelle vicinanze, coprendo con il suo rumore l'urlo di dolore e disperazione lanciato da Titania. La ragazza si lasciò finalmente andare e scoppiò in un pianto disumano. «PERDONAMI.... MAMMA.... ED ANCHE TU KATE... PERDONATEMI....». Leonora abbracciò Titania ed insieme piansero per tutta la notte, rimanendo abbracciate. Questa fu la prima sconfitta dei Tre Demoni Bianchi.






Nei sotterranei del castello di un luogo remoto, delle persone dall'aria tetra, stavano confabulando intorno ad un tavolo rotondo di pietra, con su incisa una 'X'.

N° 2: «Marcus è stato sconfitto, non è stato all'altezza del compito»

N° 5: «C'è da dire però che è riuscito ad eliminarne una, seppur quella più debole»

N° 7: «È comunque qualcosa... ora le altre due saranno distrutte, è il momento di intervenire!»

N° 8: «Non sono d'accordo, se intervenissimo ora rischieremo solo di avere delle perdite, la maggiore è una furia! Avete visto tutti come ha ridotto Marcus»

N° 3: «Abbiamo fatto bene a fidarci di Marcus? Insomma, era giovane ed inesp...»

N° 9: «Anche se era giovane, era comunque un 'Arcanico'! Ha fatto tutto il possibile e possiamo ritenerci soddisfatti del risultato ottenuto. Tu cosa ne pensi N° 10?»

N° 6: «Ehm, Capo, diciamo a te»

Un uomo indossante una maschera grigia con una 'X' disegnata sopra e 10 cerchi concentrici ruotò la sedia cui si trovava sopra e prese parte alla conversazione: «Il N° 1, Re Marcus del regno di Matango, signore dei draghi e Arcanico dell'Illusione è stato sconfitto. C'è però da dire che ha dato un grande contributo alla nostra causa, eliminando il Demone Silente, Kate L'Eterea. Per adesso lasciamo che le acque si calmino. Successivamente ho deciso che invierò il N° 4 in missione per eliminare i restanti Demoni Bianchi. Che ne dici Lucius, te la senti?»

N° 4: «Ma cerrrrrto, mio sssssignore» disse facendo schioccare la sua lingua biforcuta, passando per un buco sulla sua maschera»

N° 10: «Eccellente! Posso dichiarare sciolta la riunione speciale degli Xircles. Ci rivedremo qui tra un mese esatto a partire da oggi!»

«LODE A XIRCLES!»

FINE

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 17

CAPITOLO 17: VERITÀ

La terribile verità si palesò davanti a Kate: Marcus, l'uomo che amava, l'uomo di cui si fidava ciecamente, l'uomo per il quale è andata contro i suoi principi e le sue promesse.... è anche l'uomo che ha tentato innumerevoli volte di ucciderla. Era lì che la fissava, con un ghigno compiaciuto. La povera Kate era distrutta dal dolore. Avrebbe voluto piangere, far uscire tutto il dolore che aveva dentro.... ma non versò nemmeno una lacrima. Solo dopo qualche minuto, con un filo di voce, riuscì a bisbigliare: «.....Perché?»

Marcus: «Mia cara Kate, vuoi sapere perché tutto questo? Ti accontento subito!»

Titania: «Kate, cosa sta succedendo? Perché ti sei come pietrificata di colpo? Chi è questo fantomatico signore del castello?»

Leonora: «È qualcuno che conosciamo per caso?»

Marcus: «Fate silenzio! Sto parlando con la mia ragazza, eheheh»

Titania: «.... tu.... TU PREGA IL TUO DIO CHE IO NON DEBBA USCIRE VIVA DA QUESTA GABBIA!»

Marcus: «Oh, ma guardala, la sorellona si è arrabbiata.... mi dispiace Kate, ma credo che tra noi sia finita, tua sorella non approva...uhuhuh»

Leonora: «SAI CHE QUANDO USCIREMO TU LA PAGHERAI CARA? FARESTI MEGLIO A DISSOLVERTI ORA CHE SEI ANCORA IN TEMPO!»

Marcus: «SILENZIO! Per rispondere alla tua domanda Kate... perché mi chiedi? Semplice! Io faccio parte di una setta i cui membri sono persone importanti o comunque con un certo spessore. Queste persone, me compreso, sbrigano degli affari, leciti o no che siano, e molte volte questi sono andati a rotoli per l'intervento di VOI DEMONI BIANCHI! Un esempio? IL DRAGO DI GARLANT! Quel drago avrebbe costituito una risorsa importante: feudi che avrebbero pagato ogni genere di fortuna pur di averlo vivo o di avere qualche sua zanna o la sua pelle pregiata... Ecco perché mi trovavo lì a Garlant, ero stato incaricato di catturare quel drago vivo! Ma sono arrivato troppo tardi... voi tre l'avevate già ucciso, tagliandogli la testa e facendo quindi decomporre il resto del corpo! Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.... ed allora ho avuto l'ordine di farvi fuori. Inizialmente non sapevo proprio che pesci pigliare.... poi ci siamo incontrati e da lì è scaturito tutto! Sul piano fisico sono svantaggiato è innegabile, quindi avrei dovuto uccidervi usando l'astuzia: come prima cosa ho messo del veleno nella borsa con la carne quando ti ho aiutato a raccoglierla da terra perché ti ero venuto 'accidentalmente' addosso e ti avevo fatto cadere. Lì ho visto nei tuoi occhi un certo interesse verso di me... che gran colpo di fortuna! Avevo fatto colpo su uno dei Tre Demoni Bianchi, era un'occasione d'oro che non potevo lasciar sfumare. Quindi cominciai a recitare la parte del bravo ragazzo, gentile, educato, dolce e romantico. È stata dura..... ma il lavoro è lavoro! Purtroppo il piano non ha funzionato, quella maledetta di Titania si è accorta del veleno e vi ha fermato in tempo... non che sperassi in una vittoria così facile, non mi sarei divertito! Essendo voi dei mercenari, siete obbligate a viaggiare molto per trovare qualche lavoro da fare e guadagnare qualcosa per vivere... mi serviva quindi una copertura, un qualcosa che mi facesse viaggiare in giro per il continente ed aumentare quindi la possibilità di incontrarvi.... ed ecco che entra in gioco la Compagnia di Endo! Una Compagnia atta al commercio che si sposta da un feudo all'altro, da un villaggio all'altro, da un capo all'altro del continente! In questo modo potevo tenere sotto controllo i vostri movimenti, senza risultare sospetto. Arriviamo quindi al villaggio di Adumio: un villaggio maledetto... un villaggio CHE NON ESISTE! L'intero villaggio era frutto della mia magia illusoria, abitanti compresi! Siete cadute nella mia illusione e speravo che potesse impietosirvi la storia del povero villaggio maledetto, facendovi così abbassare la guardia... MA NO! Voi siete più spietate di quanto pensassi! Avete annientato tutto il villaggio senza il minimo risentimento, credendo di annullare la 'maledizione'.... avete semplicemente fatto una strage! Che poi 'strage'.... avete solo ucciso delle illusioni che, per quanto verosimili fossero, rimanevano comunque illusioni. Quindi siete andate oltre, arrivando a Tamuril. Qui il re vi manda a combattere un gruppo di orchi... chissà come mai questi orchi sono così aggressivi, vero? Chi sarà mai quel cattivone che ha lanciato l'INSANIA VENA su quel gruppo di stupidi orchi? Ma ovviamente il sottoscritto! Pensavo che gli orchi potessero seriamente fermarvi.... ma quella maghetta da strapazzo conosceva quell'incantesimo! Quello è un incantesimo ancestrale.... mi domando chi sia stato il vostro mentore.... ma non importa. Riuscite a cavarvela anche questa volta. Ed allora decido che è meglio prendervi singolarmente... prendendo quella più debole: tu piccola Kate! Ti ricordi di quella serata passata insieme in quella foresta? E ti ricordi anche di quando ti ho passato la mano tra i capelli? È in quel preciso momento che ti ho messo addosso il maleficio! Non è stato un effetto dell'INSANIA VENA, IO TI HO LANCIATO QUEL MALEFICIO! Hai abbassato le difese, credendoti al sicuro ed io ne ho approfittato. Credevo che oramai fosse fatta.... MA NO! VOI SIETE RIUSCITE A TROVARE DELL'ERBA DI RABANASCO E CURARE IL MIO ANTICO MALEFICO! UGH QUANTO MI MANDATE IN BESTIA, DANNATI DEMONI BIANCHI!...... Ma non importa.... andiamo avanti. La scaltra Titania aveva capito che c'era qualcuno dietro tutte quelle disgrazie, acuta osservazione! Decidete quindi di tendermi una trappola.... povere sciocche: credevate davvero che sarebbe bastato sbandierare ai quattro venti che volevate sconfiggere lo Sfingeleone per mettere in trappola il misterioso sicario? Avete peccato di superbia e ne avete pagato le conseguenze! È stato così facile mettere quello scorpione dorato vicino a Kate e fare in modo che la pungesse. Ma siete riusciti a cavarvela anche qui..... non so davvero come ci riusciate! Ero in crisi, non sapevo più che pesci pigliare... poi Endo mi disse che dovevamo passare per le terre di Mystole, che ghiotta occasione! Grazie alla mia magia ancestrale riuscii ad evocare un demone dall'intramondo cui era stato esiliato, un valido alleato devo dire, forse un po' troppo chiacchierone.... stava per rivelarvi il mio nome! L'ho dovuto eliminare prima, annullando il contratto di evocazione e rispedirlo nuovamente nell'intramondo. Però quando riuscì a prendere il controllo di Titania ci ho quasi sperato.... ma sempre quella maghetta si è messa in mezzo tirando fuori una magia evocativa fuori dal comune! Adramelech il Custode.... e chi se lo sarebbe mai aspettato! Avete sconfitto il demone e sapevate l'ubicazione della mia dimora.... non potevo rischiare di farmi trovare fuori casa, che maleducato sarei stato? Quindi sono andato a Cornelia ad avvisare il re ed inviare una squadra di soccorso, mentre io mi diressi a Matango. Ed eccoci qui: avete sconfitto i miei tre draghi, superato le mie prove.... questa è la conclusione di tutto, IL GIOCO FINALE! Sono riuscito a mettervi alle strette, qui qualcuna dovrà per forza morire, ohohohoh! Sono proprio curioso di vedere come andrà a finire, uhuh. E questo è quanto»

Kate era lì ferma. Aveva ascoltato tutto, ma non riusciva ancora a crederci. Tutto quello che poteva dire era: «Perché.... Marcus?»

Marcus: «Ma te l'ho appena spiegato! Non farmelo ripetere di nuovo, ho la gola secca....»

Kate: «Perché.... tutto questo? Io ti amavo.... ti amavo dal profondo del mio cuore.... avrei voluto vivere una vita felice e spensierata al tuo fianco.... ed invece hai rovinato tutto...»

Marcus: «Mi dispiace, sono una persona orribile... hai tutto il diritto di odiarmi.... sono sicuro che troverai un ragazzo che saprà....ppppfffAHAHAHAHAH NO SCUSAMI NON RIESCO A RIMANERE SERIO, AHAHAHAH»

Titania: «KATE, PUGNALA ME COSI' LEONORA SARA' LIBERA E POTRA' CURARMI COSI' UNA VOLTA CHE MI SARO' RIPRESA ANNIENTERO' QUELL'INDIVIDUO!»

Leonora: «NO KATE, PUGNALA ME COSI' TITANIA SARA' LIBERA DI ANDARE A MASSACRARE QUEL RIFIUTO MENTRE TU POTRAI CURARE LE MIE FERITE»

Marcus: «AHAHAH SIETE UNO SPASSO, DAVVERO!», il ragazzo buttò a terra la maschera che aveva in mano: «Ma ora basta scherzare.... KATE, PRENDI UNA DECISIONE! NON CE LA FACCIO PIU' AD ASPETTARE, VOGLIO VEDERE CHI UCCIDERAI DELLE TUE SORELLE!»

Titania: «KATE, SCEGLI ME!»

Leonora: «NO KATE, SCEGLI ME!»

Kate: «SILENZIO!». L'urlo della ragazza risuonò in tutta la stanza. La giovane guerriera cominciò a togliersi l'armatura.

"Ma che sta facendo?" si domandò Marcus.

Prese la sua pettorina e la lasciò cadere a terra, producendo un rumore assordante e delle lievi crepe sul pavimento.

"Ma... quanto pesava quella cosa?", Marcus era sbalordito che una ragazzina, così giovane per giunta, trasportasse quel peso ingente. Kate si tolse anche le altre parti, facendole cadere sempre a terra, generando rumori più o meno forti a seconda del peso di ogni singolo pezzo, compreso tra i 10 e i 50 kg. Fece cadere anche il suo arco e la faretra con le poche frecce rimaste. Ora era completamente indifesa, aveva addosso solo pochi indumenti leggeri per coprirla. Prese il coltello dall'altare, si girò verso Marcus e se lo puntò al cuore: «Io ti ho donato il mio cuore tutto.... e tu l'hai calpestato senza ritegno.... la mia vita non ha più senso oramai....»

Titania: «KATE, POSA IMMEDIATAMENTE QUEL COLTELLO!»

Leonora: «KATE, SMETTILA! TROVEREMO UNA SOLUZIONE, MA POSA QUEL COLTELLO!»

Kate guardò prima Titania e poi Leonora. Delle lacrime rigarono il suo viso: «Mi.... mi dispiace sorelle mie.... non avrei mai voluto.... coinvolgervi in tutto questo.... non voglio che paghiate per gli errori che io stessa ho commesso.... il mio cuore, oramai inutile, verrà almeno utilizzato un'ultima volta per salvare la vita delle mie due sorelle... Titania.... Leonora.... grazie per esservi presa cura di una stupida come me.... Addio»

«KATE NO!» urlarono le ragazze all'unisono.

Kate affondò il coltello nel suo petto, spingendolo sempre più in profondità, finché non cadde con il corpo all'indietro, finendo sull'altare sacrificale. Il sangue stava cominciando a sgorgare ed a finire sull'altare. Titania e Leonora cercarono in tutti i modi di liberarsi, ma era tutto inutile.

"Non pensavo arrivasse a tanto...." si disse tra sé e sé Marcus.

L'altare era pieno di sangue e l'incantesimo fu annullato: le gabbie si aprirono e le catene magiche furono spezzate. Titania e Leonora erano finalmente libere.

Titania: «Leonora, prenditi cura di Kate. Fai tutto il possibile per salvarla. Io ho una questione da sistemare»

Leonora: «Farò tutto ciò che è in mio potere. Non avere pietà»

Titania: «Ho appena dimenticato il significato di quella parola». La ragazza cominciò a togliersi anch'essa l'armatura. Prese la sua corazza e la fece cadere a terra: l'oggetto cadde ad una velocità incredibile, distruggendo un pezzo di pavimento non appena toccò il suolo e generando una voragine.

"Q...quanto pesava?!", Marcus era visibilmente preoccupato.

Anche gli altri pezzi erano abbastanza pesanti, variando tra i 50 ed i 100 kg. La ragazza si sgranchì le ossa, impugnò lo spadone con la mano destra dicendo: «Però, non lo sento nemmeno». Rivolgendosi a Marcus disse: «Avresti dovuto togliermi anche lo spadone, questo errore velocizzerà la tua fine»

Marcus: «Tsk, credi di farmi paura? La mia barriera è impenetrabile!»

Titania lanciò il suo spadone in direzione di Marcus.... era talmente veloce che distrusse istantaneamente la barriera di Marcus, passando vicino al viso del ragazzo e conficcandosi nel muro alle sue spalle. Un piccolo taglio sulla guancia fece cadere un rivolo di sangue sul viso del ragazzo. Marcus era interdetto. Titania fece uno scatto ed in pochi istanti arrivò davanti al ragazzo: il suo sguardo era quello di un temibile demone adirato. Afferrò Marcus per il collo e lo lanciò verso il soffitto... sbattendolo contro! Del sangue uscì dalla bocca del ragazzo. Quando scese, la ragazza lo colpì con un calcio, facendolo finire ancora una volta sul soffitto, questa volta in maniera più violenta e crepandone dei pezzi che caddero al suolo.

Durante la caduta, Marcus urlò: «NON CREDERE DI AVER VINTO: MURUS ADAMAS!». Un imponente muro di diamanti ricoprì completamente il mago: «QUESTO TI SCHIACCERA' INESORABILMENTE, AHAHAH!». Ma Titania non si scompose, tirò indietro il pugno e, non appena il muro fosse abbastanza vicino, colpì fortemente trapassandolo e, contemporaneamente, afferrò Marcus per il collo, trovandosi dietro al muro di diamanti. L'effetto dell'incantesimo terminò, facendo scomparire il muro. Titania tirò a se il giovane mago, fissandolo negli occhi.... ma Marcus schioccò le dita e si teletrasportò a pochi metri di distanza. «Quindi è grazie alle mani che puoi spostarti così velocemente....». Il mago iniziò a spostarsi da una parte all'altra in rapida successione, per confondere la guerriera. «VEDIAMO SE RIESCI A PRENDERMI!» la derise. Titania con tutta calma estrasse lo spadone dal muro, chiuse gli occhi aspettando il momento giusto.... e li riaprì, lanciando lo spadone in una direzione: l'arma colpì ad un braccio Marcus, conficcandosi contro un muro. «AAAAAHHHHHH», l'urlo di dolore di Marcus risuonò nella stanza. Titania corse da lui, bloccandogli le mani in tempo: «Quindi è grazie alle tue mani che puoi lanciare i tuoi incantesimi...». La ragazza con una forza smisurata, staccò via le mani dai polsi di Marcus: «Ora non potrai più lanciare i tuoi incantesimi». Lo prese con forza, facendo staccare un pezzo di carne dal braccio bloccato dalla spada e lo lanciò contro un muro.

Nel frattempo, anche Leonora si era tolta l'armatura per poter disporre al massimo dei suoi poteri magici: «ARCANUS DOMINATIO!». Sulla fronte della ragazza comparve un terzo occhio semiaperto per un quarto della sua grandezza: «Con questo incantesimo arcano superiore posso amplificare a dismisura i miei poteri... riuscirò a salvarti Kate! RESISTI!». La magia di Leonora era stata potenziata di molto, ma sembrava non bastare: Kate aveva perso moltissimo sangue e la ferita era abbastanza profonda, avendo intaccato anche il cuore. «Perché non guarisci.... PERCHE'! MALEDETTO OCCHIO, APRITI DI PIU', MI SERVE PIU' POTERE!». Ma l'occhio non si mosse di un millimetro. Kate allungò una mano per toccare il viso di Leonora e, debolmente, disse: «Mi... dispiace... Leonora.... avrei dovuto... darvi retta... sono stata... una stupida....»

Leonora: «Shhh non dire così, non parlare, risparmia le forze.... ti salverò Kate, puoi starne cerca! Dovessi esaurire tutto il mio potere magico!».

Kate sorrise e lasciò cadere la sua mano...

Leonora: «Maledizione, maledizione, maledizione, MALEDIZIONE! SE SOLO FOSSI PIU' FORTE!», il viso della ragazza era oramai pieno di lacrime. Continuò ad utilizzare la sua magia nel disperato tentativo di salvarla.

«AAAAHHHHH», Marcus era stato lanciato contro un muro con una tale forza da incastonarsi dentro.

Titania: «Credo che la tua spina dorsale sia a pezzi, non puoi più muoverti». La ragazza estrasse dal muro Marcus... per poi sbattercelo dentro ancora ed ancora ed ancora. Successivamente gli diede un pugno allo stomaco facendogli vomitare una grande quantità di sangue: «Ora invece ti ho rotto qualche costola e ho spaccato alcuni dei tuoi organi interni. La ragazza era coperta dal sangue di Marcus. Con un calcio fracassò le gambe del ragazzo. Infine lo lasciò cadere a terra, diede un pugno al muro creando una crepa che, ramificandosi fino al soffitto, fece cadere dei detriti sul corpo del ragazzo, sommergendolo dal busto in giù.

Marcus: «N...non la scamperete... non riuscirete a.... a.....»

Titania fracassò la testa del ragazzo con un pestone: «Mi sono stufata di perdere tempo con una nullità come te». Del sangue schizzò fino a raggiungere il volto della ragazza, macchiandola leggermente sulla guancia. Prese il suo spadone e lo conficcò su quelle macerie, infilzando anche il cadavere del ragazzo. Sì girò e, a terra, vide una maschera. "Sembra uguale a quella che teneva in mano la mamma.....", pensò tra sé e sé. Corse quindi verso Leonora, in ginocchio vicino all'altare. La giovane maga aveva esaurito il suo potere magico, dando fondo a tutte le sue energie: ora non riusciva più a muoversi.

Titania: «Allora Leonora, come sta Kate? Vedo che hai esaurito le tue energie per aiutarla, sono fiera di te!»

Leonora alzò a fatica lo sguardo e disse ansimando: «..Kate è...»

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 16

CAPITOLO 16: LA SCELTA

Il gruppo, dopo aver superato le tre prove proposte dal signore del castello, arrivò in una grandissima stanza... piena di scheletri!

Gannor: «Ugh, che spettacolo raccapricciante....»

Mocher: «Ci sono anche molte armi e scudi, dovevano essere guerrieri che hanno combattuto contro il 'Corazzato'»

«Esatto! Dovevo pur nutrire il mio cucciolo».

Titania: «Di nuovo lui.... FATTI VEDERE, AVANTI!»

«Oh oh oh, caro 'Demone Possente', non ti scaldare troppo. Prima tu e le tue sorelle dovrete avvicinarvi all'altare che vedete davanti a voi»

Leonora: «Ma.... c'è una bara sopra quell'altare!»

«Precisamente. Indovinate un po' a chi appartiene. È una persona che conoscete molto bene, che vi ha cresciuto ed accudito, prendendosi cura di voi, ma che poi un doloroso incendio ve l'ha portata via...»

Titania: «TU DANNATO BASTARDO!»

Le tre sorelle corsero verso l'altare ed aprirono la bara. L'interno era vuoto.

Kate: «Hey ma.... cosa significa?»

«SCHERZETTO! Buon atterraggio»

Il pavimento sotto le tre sorelle si aprì, facendole cadere lungo un buio tunnel per poi richiudersi all'istante.

Redent: «Era una trappola!»

Mocher: «CHE NE HAI FATTO DI LORO? RISPONDI LURIDO VERME!»

«Calma calma, stanno bene... per ora. Ma non voglio che nel frattempo voi vi annoiate, per cui...»

Le porte della stanza si chiusero sigillandosi e gli scheletri al suo interno presero vita, impugnando le armi e gli scudi che erano a terra.

«I miei scheletri hanno voglia di giocare.... divertitevi, uahuahuah!»

Redent: «La situazione si fa sempre più complicata....»

Gannor: «Spero che le tre sorelle stiano bene»

Genji: «Preoccupati per noi piuttosto che per loro»

Dynn: «Credo sia il momento di fare casino» disse accendendosi l'ennesimo sigaro.

Mocher tirò fuori il suo coltello da caccia e, leccandolo, disse: «Rispediamo questi non-morti a nanna!»

Intanto le tre sorelle furono divise, prendendo ognuna un diverso percorso. Tutte e tre si ritrovarono in una differente stanza buia.

Titania: «D...dove mi trovo? Che posto è questo? Kate... Leonora... Dove siete!?»

Da buio apparvero le due sorelle.

Titania: «Ah siete qui, pensavo di avervi perso e...»

Leonora: «Pensavi di averci perso... o volevi sbarazzarti di noi?»

Titania: «... Leonora, non è il momento di scherzare»

Kate: «Leonora ha ragione, ma chi ti credi di essere?»

Titania: «Kate, mi sto alterando»

Leonora: «Ecco come fai: essendo che sei la più forte credi di poter comandare gli altri e fare quello che vuoi. Staresti bene anche da sola eliminando tutti quelli più deboli di te, ecco perché hai cercato di liberarti di noi!»

Titania sbatté il piede sul pavimento, facendo tremare la stanza. Era furiosa.

Kate: «Ed ecco che comincia a fare la bambina: appena una cosa non le va giù sbatte i piedi a terra, comincia a tirare pugni o a menare fendenti.... perfino io che ho 16 anni sono più matura di te»

Titania: «KATE MA CHE STAI DICENDO?»

Leonora: «Sono assolutamente d'accordo con Kate»

Titania: «LEONORA ANCHE TU..... No, voi non siete le mie sorelle». La ragazza impugnò la spada e colpì le due ragazze, trapassandole come fossero fantasmi.

Leonora: «Ecco che ora ci affetta per benino. Sì Titania, affetta i tuoi problemi, tappati pure le orecchie, fuggi dalla realtà»

Kate: «Non è reagendo così che cambierai la situazione: la verità è che tu rimani una schifosa egoista che pensa solo a se stessa e che non ha la minima considerazione degli altri. A meno che non siano forti come te... però nessuno riesce ad eguagliare la tua forza!»

Titania si sentiva spaesata, non sapeva cosa stava succedendo. Dall'ombra comparvero anche Venera ed Atticus.

Titania: «M-mamma? Atticus?»

Venera: «Maledetta figlia, a causa tua ho dovuto rinunciare alla mia forza, alla mia vita! Ed il tuo essere egocentrica e sfacciata, sbattendomi sempre sotto il naso la tua forza, come per dire 'guarda mamma, io sono forte non come tu che sei deboluccia'. Questa cosa mi dava altamente sui nervi! Quanto ti ho odiato figlia mia»

Atticus: «Già, tua madre ha assolutamente ragione. Io non ce la facevo più a sopportarti, a sopportare tutta quell'arroganza. Per questo me ne sono andato!»

Titania: «Ma che sta succedendo... che sta succedendo...». La ragazza cadde in ginocchio e, con le mani tra i capelli, scosse ripetutamente la testa. Gli altri si misero intorno a lei in cerchio.

Leonora: «Sei egoista»

Kate: «Ed egocentrica»

Venera: «Io ti detesto»

Atticus: «Non sei mia figlia»

Titania: «BASTA, BASTA, PER FAVORE SMETTETELA!...»

«Come vedi Titania, nessuno ti vuole bene.... tutte quelle facciate che vedi ogni giorno, sono solamente maschere, è questo che pensa la gente di te in realtà»

Titania: «È solo un brutto sogno.... è solo un brutto sogno....»

«No Titania... è la realtà. Una realtà da cui potresti fuggire volendo. Avanti, chiudi gli occhi....»

Titania si lasciò andare e chiuse gli occhi...


In un'altra stanza, Leonora era alla ricerca delle sue due sorelle: «Ragazze? Dove siete? È tutto buio qui e non vedo niente.... ah ma sono una maga, mi basterà pronunciare una formula magica per fare luce: Lumus!». Una piccola luce scaturita dalla sua mano destra illuminò debolmente quella che sembrava una stanza infinita. «Non riesco a vederne la fine.... forse camminando troverò un'uscita»

«Leonora, Leonora, Leonora.... bella e sexy Leonora. Come mai sei ancora single?»

Leonora: «Sei sempre tu non è vero? Che cosa vuoi da noi?»

«Perfino tua sorella Kate ha trovato un ragazzo e Titania ha diversi pretendenti che però ha sempre rifiutato. Invece tu? Tu rimani sempre a bocca asciutta benché tu sia il 'Demone Avvenente', la più bella del gruppo. Questo ti crea invidia»

Leonora: «Ma per favore, fammi il piacere»

«Pur di avere qualcuno, saresti disposta a prenderti quello sgorbio di Dynn. Pensi 'Questo qui è brutto, quindi si metterebbe immediatamente con me così anche io avrò un ragazzo!', non è vero? La gelosia e l'invidia ti stanno divorando l'anima»

Leonora: «C-che stai d-dicendo! E comunque Dynn è un bell'uomo»

Kate e Titania comparvero con al loro fianco due uomini.

Kate: «Leonora, dobbiamo separarci. Noi abbiamo trovato un partner e finalmente potremmo vivere una vita in assoluta tranquillità. Tu continua pure a fare il Demone Bianco in solitaria. Mi dispiace sorella, ma sembra che nessuno ti voglia»

Leonora: «Kate, ma che stai dicendo???»

Titania: «Kate ha ragione. Mi dispiace che tu non riesca a trovare nessuno, ma noi ora abbiamo delle persone importanti da proteggere e non possiamo continuare con la vita da mercenari, è troppo pericolosa. Beh, addio sorellina, stammi bene»

Leonora: «Titania, anche tu!? E che ne è della promessa? Che ne è del fidarsi solo di noi e di nessun altro?»

Titania: «Quella è acqua passata. Il presente è con qualcuno di importante, cosa che tu non hai ancora fatto»

Kate: «Mi dispiace Leonora... addio»

Pian piano le due ragazza ed i relativi partner scomparvero. Leonora rimase sola.

«Hai visto? Sei stata abbandonata, per degli uomini. Tu non piaci a nessuno e sei destinata a rimanere sola»

Leonora: «Perché.... perché sta accadendo tutto questo? È un incubo... voglio svegliarmi....»

«Ma questa è la realtà mia cara. Una realtà da cui potresti tranquillamente fuggire. Chiudi gli occhi e fatti cullare da quei sogni in cui tutti ti amano e ti vogliono bene....»

Leonora chiuse lentamente gli occhi...


Nell'ultima stanza, Kate camminava senza sapere dove andare, smarrita nel buio: «Ragazze? Dove siete finite? Sapete che non amo particolarmente andarmene in giro da sola nel buio....»

«Tsk, tipico delle bambine capricciose e paurose come te». Titania comparve alla sua destra.

Kate: «Titania! Per fortuna stai bene»

«E guardala, fa anche finta di preoccuparsi quando invece è lei che vorrebbe tutte le attenzioni su di se. Stupida mocciosa viziata». Leonora comparve alla sua sinistra.

Kate: «Leonora! Ma che dici?»

Titania: «Ora non hai più paura del buio? Ora sei appagata? O vorresti ancora qualcosa?»

Leonora: «Vorresti il tuo ragazzo al tuo fianco? Che altro poi? Essere più alta? Avere tanti gioielli? Vivere in un castello?»

Kate: «Ragazze.... non vi sto seguendo...»

Titania: «Certo, fai pure la finta tonta. La verità è che sei una stupida ragazzina immatura»

Leonora: «Già. Tutti devono preoccuparsi per te, tutti devono stare ai tuoi comodi. Perché non cresci e provi a cavartela da sola?»

Kate: «....»

Titania: «Ed ora che farai? Scoppierai a piangere come una patetica poppante sperando di far impietosire gli altri? Ridicola....»

Leonora: «Ti prego, risparmiaci la lagna»

Kate versò qualche lacrima.

Titania: «Ecco, hai fatto piangere la bimba, sei contenta ora?»

Leonora: «Oh no, ha aperto i rubinetti, si salvi chi può!»

«Le tue sorelle non sembrano volerti così bene come sembra.... ti trattano ancora come una bambina viziata. È dura la realtà non è vero?»

Kate non disse nulla, continuando a fissare il vuoto.

«Ma puoi fuggire dalla realtà! Chiudi gli occhi e ti prometto che tutto si sistemerà....»

Kate iniziò a chiudere gli occhi.... per poi sbarrarli completamente, facendo volare le lacrime lontano dal suo viso: «Io non fuggirò. So bene di essere ancora una bambina, di essere immatura e viziata, di avere a volte delle pretese che vanno contro il volere degli altri, ti essere un peso per le mie sorelle spesso e volentieri.... ma non voglio arrendermi! Io voglio migliorare, voglio migliorare per me stessa ma, soprattutto, per loro! Per chi è al mio fianco e crede in me. Per chi dovrò aiutare. Per chi mi ama. Per loro, io non fuggirò!»

La stanza si illuminò improvvisamente. Leonora e Titania sorrisero prima di dissolversi. Una porta si materializzò dal nulla davanti a Kate. La ragazza l'aprì e l'attraversò, finendo in una stanza perfettamente quadrata, non eccessivamente grande, con un bellissimo soffitto dipinto rappresentante un cielo stellato con una luna piena proprio al centro. Sempre al centro della stanza, vi era un lungo altare sacrificale. Sospese sopra all'altare vi erano due piccole gabbie: al loro interno c'erano rispettivamente Titania e Leonora, rivolte verso la sorella e rese incapaci di muoversi.

Kate: «RAGAZZE!»

Le due ragazze alzarono lo sguardo ed urlarono all'unisono: «KATE!»

La porta dietro alla ragazza scomparve. Ora la stanza non aveva più vie di ingresso o di uscita.

«Finalmente sei arrivata, sapevo che ce l'avresti fatta! Non sembra ma sei la più forte d'animo dei Tre Demoni Bianchi». In fondo alla stanza, dalla parte opposta delle gabbie, vi era un uomo con addosso una maschera: era una maschera ovale grigiastra che copriva tutto il viso. Su di essa vi era raffigurata una 'X' nera che ne copriva tutta la superficie. Al centro della 'X' vi era un piccolo cerchio. Benché risultasse disturbata dalla maschera, quella voce sembrava familiare....

Kate: «Tu devi essere il signore del castello, colui che si è divertito a giocare con noi come fossimo dei burattini. Libera immediatamente le mie sorelle e vedrò di non farti troppo male»

«Quando astio! Non vi siete divertiti a giocare con i miei cuccioli? Quello che dovrebbe avercela con voi dovrei essere io visto che me li avete ammazzati!»

Kate: «Non ci hai lasciato altra scelta!»

«La scelta l'avevate: era non venire a disturbarmi direttamente nella mia dimora»

Kate: «Così avresti continuato ad attentare alle nostre vite!»

«Beh.... sì. Ahahahah»

Kate: «Smettila di ridere e libera le mie sorelle. Ti avverto, sto perdendo la pazienza»

«Beh, io non posso liberarle.... ma tu puoi!»

Kate impugnò l'arco, caricando una freccia e puntandolo contro il misterioso individuo: «Sto ascoltando, ma ti avverto... se solo ti azzardi a fare qualche movimento sospetto io ti...»

«Nessun movimento sospetto, hai la mia parola. D'altronde detesto chi bara nei giochi... specialmente nel gioco finale! Come vedi, le tue sorelle sono prigioniere in due gabbie separate, bloccate da un incantesimo. Per quanto si sforzino non riusciranno mai e poi mai a liberarsi. E vedi l'altare sotto di loro? Quello è un altare sacrificale: una volta che sarà macchiato con sufficiente sangue, allora l'incantesimo sarà annullato e sia le gabbie sia il blocco magico che le tiene immobilizzate, scomparirà! Sicuramente avrai già capito dove prendere il sangue necessario al sacrificio per annullare l'incantesimo....»

Kate rimase in silenzio. Il suo arco cominciò ad oscillare velocemente. La ragazza stava tremando.

«Chi tace acconsente? Beh, non importa... te lo spiegherò lo stesso a scanso di equivoci: sull'altare ho posizionato un pugnale. Utilizza quel pugnale per... uccidere una delle tue sorelle! Con il sangue di una di loro riuscirai a soddisfare il sacrificio e ad annullare l'incantesimo! Quale sorella sacrificare? Beh, questa è una scelta che spetta solamente a te...»

Kate: «.... tu... maledetto miserabile..... USERO' IL TUO SANGUE PER LIBERARE LE MIE SORELLE!». La ragazza cominciò a scagliare tutte le frecce che aveva contro il misterioso individuo. Poco prima di colpirlo però, le frecce si infransero contro una barriera, venendo deviate in altre direzioni.

«Temo sia impossibile avere il mio sangue, sono protetto da una barriera magica potentissima... praticamente impenetrabile! Nemmeno Titania riuscirebbe a distruggerla»

Titania: «Perché non mi liberi così ne riparliamo, sotto specie di verme putrido?»

«Come fai a dire che sono un verme putrido se non puoi nemmeno vedermi? Ahahahah»

"Cosa posso fare.... CHE COSA POSSO FARE???", Kate era nella disperazione più totale.

«Ah, dimenticavo. Puoi anche decidere di non sacrificare nessuno, però devi sapere una cosa: questo castello è stato costruito sopra di un vulcano. E tra un'ora esatta, il vulcano erutterà, distruggendo il castello e tutto quello che vi è dentro! Quindi.... o sacrifichi una sorella, salvando l'altra e te stessa, o morirete tutte e tre da brave sorelle, unite anche nella morte! A te la scelta. E no, non pensare che io farò la stessa fine: con i miei poteri posso tranquillamente lasciare il castello in qualunque momento. Ma voglio rimanere finché non prenderai una decisione, son proprio curioso di sapere cosa accadrà, ahahah!»

Kate lasciò cadere il suo arco a terra e si avvicinò all'altare. Solo allora notò il coltello e provò un dolore fortissimo al cuore, come una morsa che, stringendosi sempre di più, le provava un dolore sempre crescente: «Q....quel....coltello..... Non.... non è.... possibile....». Il coltello aveva un manico intagliato, raffigurante due draghi che si guardavano negli occhi.

«Te l'ho detto che la luna ci avrebbe fatti incontrare sempre.... PICCOLA KATE!». L'uomo si tolse la maschera. Un terribile e spaventoso ghigno comparve sulla faccia di Marcus....

domenica 14 luglio 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 15

CAPITOLO 15: LE TRE PROVE

Mocher: «Quella cosa è ancora in piedi? Ed ora sono due?! Bravo, bella strategia, complimenti!»

Redent: «Come potevo prevedere una simile reazione! A rigori di logica, qualsiasi essere vivente se lo tagli in due muore!»

Leonora: «A meno che non sia un essere magico...»

Gannor: «Intendi forse dire che quel drago non è un comune animale?»

Dynn: «Che non fosse un comune animale ci sono arrivato anche io, genio. Non lo vedi che la sua pelle e la sua saliva... perfino il suo sangue, sono corrosivi?»

Titania: «Cosa proponi di fare Leonora?»

Leonora: «Forse se continuiamo a ghiacciarlo e colpirlo, il suo potere magico si esaurirà fino a non essere più in grado di mantenere quello stato, portandolo alla morte»

Mocher: «Si può provare, perché no?»

Redent: «Questa cosa non mi convince molto....»

Titania: «Basta perdersi in inutili chiacchiere! Leonora, avanti!»

Leonora: «TORMENTA ABISSALE!»

I due draghi furono ghiacciati all'istante.

Mocher: «Ora tocca a noi, sei pronta Titania?»

Titania: «Prontissima!»

«TAGLIO MULTIPLO!» gridarono le due ragazze all'unisono, sfoderando tanti fendenti e tagliuzzando il drago in tante piccole parti.

Dynn: «L'altra parte me la prendo io.... ecco prendi». L'uomo accese un candelotto di dinamite e lo lanciò contro la statua di ghiaccio, mandandola in frantumi.

Leonora: «Direi che così possa bastare, l'avete fatto in pezzi così piccoli che dubito possa riprendersi»

Kate: «Temo che ci sia un problema Leonora..... guarda!»

I piccoli frammenti di ghiaccio si stavano sciogliendo, rivelando dei minuscoli draghi simili al primo.

Redent: «Ma bene, ora sono così piccoli che è difficile colpirli o evitarli. Bravi, bel lavoro!»

Leonora: «Mi dispiace.... è colpa mia....»

Redent: «È inutile ora assumersi la colpa e demoralizzarsi. Piuttosto mi servite reattivi. Leonora, conosci anche incantesimi di fuoco?»

Leonora: «Naturalmente.... perché?»

Redent: «Genji, tra le tue arti da samurai ce n'è qualcuna che ti permetta di usare del fuoco?»

Genji: «Certo che sì!»

Redent: «Eccellente! Chi altri sa usare il fuoco?»

Dynn: «Io ho delle granate incendiarie»

Kate: «Io posso infondere alle mie frecce il potere del fuoco»

Redent: «Perfetto! Allora statemi tutti a sentire: quella cosa è formata principalmente da sostanze liquide, altamente corrosive. Come si fa quindi a far sparire un liquido? O lo si raffredda, facendolo diventare un solido o.... lo si riscalda, facendolo diventare un gas! Generando del calore, riusciremo a riscaldarlo a sufficienza perché evapori e non rappresenti più un problema. Forza, al lavoro!»

Kate: «Bene, iniziamo!». La ragazza scagliò diverse frecce incendiarie contro i piccoli draghi, facendoli evaporare poco a poco.

Dynn: «Prendete questa: GRANATA INCENDIARIA!». L'esplosione colpì un gruppo di draghetti che prima di sciolsero e poi evaporarono.

Mocher: «Non c'è bisogno di urlare in quel modo, non stai mica lanciando una magia»

«Lo so, però fa figo!» disse l'uomo dando una boccata al suo sigaro.

«IFRIJIN!», la katana di Genji era avvolta dalle fiamme ed il samurai cominciò a menare fendenti a distanza ravvicinata, vaporizzando tanti piccoli draghi.

Redent: «Genji allontanati da lì, non respirare quel gas! Potrebbe scioglierti i polmoni!»

«Woooo potevi dirlo prima!», il samurai fece una capriola all'indietro allontanandosi dal miasma, ma cadde rovinosamente con il sedere per terra vicino a Redent e Mocher.

Mocher: «Eh l'emozione, come ti rende imbranato...»

Genji: «'Sta zitta Mocher, io almeno mi sto dando da fare. Tu e quella palla di pelo invece cosa state facendo?»

Mocher: «RIPETILO SE HAI IL CORAGGIO!»

Redent: «Basta voi due, state distraendo Leonora. Non vedete che si sta concentrando?»

Kate: «Leonora.... va tutto bene?»

Leonora: «Benissimo... dì agli altri di entrare nel castello. Allontanatevi il più possibile»

Kate: «Ho capito.... stai attenta»

La ragazza andò ad avvisare tutti gli altri membri del gruppo di continuare ad avanzare fino ad entrare nel castello.

Dynn: «Battere il ritirata? Non è una cosa molto onorevole...»

Kate: «Vuoi forse rimanere carbonizzato?»

Redent: «Fate come dice, ritiriamoci nel castello, presto!»

Il gruppo raggiunse l'ingresso del castello, mentre Leonora aveva davanti un esercito di piccoli draghi corrosivi.

«Bene, sono al sicuro.... DIVINUS SOL!». Leonora lanciò un incantesimo contro i draghi e subito dopo corse per raggiungere gli altri, riuscendo ad entrare appena in tempo nel castello. La sfera che aveva lanciato era.... un piccolo sole, rotondo ed incandescente. Vaporizzò all'istante tutti i draghi presenti, fino a spegnersi e sparire nel nulla.

Leonora: «Uh, ce l'ho fatta! Per un attimo ho seriamente rischiato di rimanere carbonizzata anche io»

Mocher: «P-perché carbonizzata?»

Leonora: «Ho materializzato un piccolo sole. Era mooooolto incandescente»

Mocher: «.... ricordami di non farti mai arrabbiare»

Genji: «Piccolo fiore di Loto in questo arido deserto che è la vita, rischiare la tua vita per salvare quella degli altri è un gesto a dir poco nobile e...»

Dynn: «Fratello, dacci un taglio»

Leonora sorrise.

«Miei graditi ospiti, benvenuti nella mia umile dimora!», una voce riecheggiava nel salone d'ingresso del castello.

Titania: «Chi sei? Fatti vedere!»

«Come siamo frettolose... ogni cosa a suo tempo mia cara. Noto con piacere che avete sconfitto il 'Corrosivo', uno dei miei docili animaletti da guardia. E ho visto quanto vi siete divertiti! Quindi.... perché non continuare il divertimento con il mio altro animaletto? Io lo chiamo il 'Solare' ed è molto amichevole! Spero vi divertirete tanto insieme»

Kate: «Affrontaci a viso aperto piuttosto!»

Nessuna risposta.

Gannor: «Beh, sembrerebbe che il nostro 'amico' sia un timidone.... provvederemo a stanarlo.

Redent: «Non vorrei smorzare il vostro entusiamo ma.... guardate davanti a voi»

Un grosso drago formato interamente da fuoco si stava avvicinando al gruppo.

Dynn: «Frena fratello, come facciamo a sconfiggere un qualcosa formata solamente da fuoco?»

Mocher: «Acqua! Abbiamo bisogno dell'acqua per sconfiggere il fuoco»

Gannor: «Ha parlato il genio....»

Mocher: «Ma cosa vuoi oh! Io per spegnere il fuoco utilizzo sempre dell'acqua!»

Redent: «Temo che non sia la stessa cosa.... quelle fiamme sono troppo 'calde' per spegnerle semplicemente buttandoci dell'acqua sopra»

Kate: «Possiamo sempre provarci: ICE ARROW!». La ragazza scoccò una freccia infusa di ghiaccio che si sciolse poco prima di colpire il bersaglio.

Redent: «Come stavo dicendo...»

Leonora: «Sentite... io avrei un'idea: il fuoco per bruciare ha bisogno di ossigeno, giusto? Se io creassi una bolla sottovuoto all'interno, sufficientemente grande da inglobare l'intero drago.... credo che possa funzionare»

Redent: «Sei in grado di creare delle bolle senza ossigeno all'interno?»

Leonora: «Certamente, sono una maga esperta io!»

Redent: «Ed allora il piano è approvato! Voi altri, cercate di distrarre quel drago nel frattempo che Leonora non generi una bolla sufficientemente grande. E mi raccomando: state attenti a non finirci dentro o morirete soffocati!»

Genji: «Almeno questa volta ci hai avvertito prima!»

Mocher: «Uff, ancora una volta lasciamo che sia la maghetta a fare tutto.... quando arriverà la nostra grande occasione?»

Titania: «Non lamentarti, anche così abbiamo un importante compito da portare a termine. Solo, non dobbiamo avvicinarci troppo a quella cosa infuocata»

Leonora cominciò generando una piccola bolla nelle proprie mani, facendola ingrandire poco a poco. Intanto Dynn corse dalla parte opposta del drago e lanciò un esplosivo verso di esso. L'esplosivo esplose prima di toccare il drago a causa dell'elevato calore sprigionato dalla bestia. L'esplosione tuttavia ebbe l'effetto sperato: il drago ora era infastidito ed aveva puntato il povero Dynn.

Dynn: «Oh oh.... meglio squagliarsela!». Cominciò a correre in modo da sfuggire allo sguardo della bestia. Girandosi però, il drago vide Redent in lontananza che si gustava la scena. Decise quindi di puntarlo.

Redent: «Eh no, mo' questo che vuole da me? Sono stato l'unico a non infastidirlo!». L'uomo si nascose dietro ad una colonna. "Qui sono al sicuro" pensò. Il drago sputò una fiammata che incenerì la colonna. «Ma era una colonna di roccia!» urlò Redent mentre scappava a game levate.

Mocher: «Hey tu, stupido drago! Da questa parte!». La ragazza stava tirando delle rocce per cercare di attirare l'attenzione del drago, ma erano troppo piccole e venivano sciolte dall'eccessivo calore emanato da esso.

«Uh, buona idea!» disse Titania raggiungendo Mocher. Diede un colpo al muro, distruggendolo e prendendo così delle pietre più grandi tra i detriti.

«Straordinario....» Mocher era rimasta allibita dalla impressionante potenza di Titania. Ma anche i sassi che lanciava quest'ultima non riuscivano a raggiungere il drago.

Titania: «Idea! Dammi una mano Mocher!»

Mocher: «Spero di riuscire ad esserti utile!»

Insieme sollevarono un enorme masso e lo tirarono contro il drago, riuscendo a colpirlo ed avendo la sua attenzione.

Titania: «Ed ora.... dividiamoci! Vediamo chi seguirà»

Da dietro al drago, Genji urlò: «NON POSSO PERMETTERE CHE DUE LEGGIADRE DONZELLE FINISCANO PER FARE DA ESCA! SHIVAJI, SPADA DI GHIACCIO!». La sua katana venne circondata dal ghiaccio magico: dando un fendente, Genji generò un'enorme tormenta che circondò il drago, rendendolo immobile.

Mocher: «Tutta fatica sprecata.... POTEVI PENSARI PRIMA, GENJI!»

Genji: «Nuuuoooo ho solo fatto irritare il dolce Loto Mocher. Non sono più degno di continuare a vivere... farò harakiri!»

Gannor corse da Genji e gli diete un pugno sulla testa: «Idiota, che diavolo ti salta in mente! Alzati ed allontaniamoci che presto il drago si libererà!»

Ma il drago si era già liberato e puntava proprio i due uomini.

«CHIUDETE GLI OCCHI, TUTTI!», Kate lanciò una freccia intrisa di magia che esplose proprio davanti al drago, liberando una luce accecante. Il drago era momentaneamente stordito e si muoveva in maniera randomica.

Dynn: «Caspita, che bella luce...» disse fumando un po' del suo sigaro.

Mocher: «Hey ma... sta venendo verso di me!». Per evitarlo, la ragazza fece un salto.... finendo nella bolla di Leonora: «OH NO, PRESTO CHE QUALCUNO L'AIUTI!»

Veloce come il vento, Amad si tuffò nella bolla per salvare la sua padrona, riuscendo a portarla in salvo. Mocher fece un respiro profondo per riempire i polmoni d'aria: «Grazie Amad, mi hai salvata!»

Amad: «Arf arf!»

Titania: «Non distraetevi, si è ripreso e... ATTENTA KATE, VIENE VERSO DI TE!»

Il drago mirò la ragazza che era senza via di scampo. Fece un respiro profondo e sputò una scia di fuoco. Kate stava per essere colpita... quando Gannor si mise in mezzo e tutto il fuoco finì sulla sua armatura, arroventandola.

Gannor: «Aaaaahhhh brucia brucia bruciaaaaaa»

Genji: «Stai fermo Gannor, ci penso io! DANZA DELL'ACQUA: FIUME DEL LOTO BLU!». L'uomo mise due dita sulla spada che sprigionò un torrente, investendo il povero Gannor. Una nuvola di vapore lo avvolse completamente, finendo per farlo tossire di continuo.

Gannor: «Un metodo più semplice e sicuro non c'era?»

Genji: «Un 'grazie' sarebbe stato sufficiente....»

Leonora: «FINALMENTE È COMPLETA! VENITE TUTTI QUI DIETRO, FORZA!»

L'intero gruppo raggiunse Leonora che teneva la bolla saldamente nelle sue mani. Il drago si avvicinò e cominciò a sputare fuoco che, finendo nella bolla, si estinse subito. Non appena mise una zampa dentro la bolla, il drago provò dolore e si allontanò. In quel momento Leonora diede una piccola spinta alla bolla che inghiottì interamente il drago e lo fece sparire in pochi secondi. Successivamente la giovane maga fece sparire anche la bolla.

Redent: «Ed anche questa è fatta! Ottimo piano Leonora, ti faccio i miei complimenti!»

Mocher: «E a noi non ce li fai i complimenti? Chi credi che abbia tenuto occupato il drago per tutto il tempo, eh?»

«Se non ve li fa lui, ve li faccio io: complimenti a tutti, siete riusciti a sconfiggere il 'Solare', un'impresa non da poco!» ancora quella voce che risuonava nella stanza.

Titania: «Perché invece non ti fai vedere così ti spacco il muso?»

«Ogni cosa a suo tempo... manca un'ultima prova da superare. Proseguite nella prossima stanza»

Mocher: «SMETTILA DI GIOCARE CON NOI COME SE FOSSIMO DEI PUPAZZI!»

Redent: «È inutile, se n'è andato. Beh, non ci resta che proseguire!»

Nella prossima stanza, ciò che li attendeva era qualcosa di terribile: un grosso, immenso drago nero stava dormendo beatamente, non curante degli indesiderati ospiti.

Titania: «Beh? Tutto qui? Un drago che dorme»

Dynn: «Un grosso drago che dorme sorella....»

Titania: «Non sono tua sorella, smettila di chiamarmi così!»

Dynn: «Eeeehhhh calma calma»

Kate: «Non vi sembra tutto un po' troppo facile? Voglio dire: un drago indifeso che dorme....»

Redent: «Sono d'accordo, meglio tenere gli occhi bene aperti»

Titania: «Tsk, non ce n'è bisogno. Basterà un solo colpo, state a guardare». La ragazza si avvicinò al collo del drago e diede un forte fendente. Lo spadone quando toccò il collo, rimbalzò pericolosamente all'indietro, vibrando tutto. «Ma che... di che materiale è fatto 'sto coso?»

«Ora voglio provarci io!» disse Mocher caricando il colpo con la sua spada lunga, finendo per incrinarla: «LA MIA POVERA SPADA, NOOOOO!»

Il drago continuava a dormire beato.

Gannor: «Spostatevi tutti!». Il robusto cavaliere caricò il drago con una lancia di platino.

Titania: «Da dove l'ha tirata fuori quella?»

Mocher: «Fidati, è meglio che tu non lo sappia....»

La lancia si infranse contro la pelle del drago, facendo cadere il prode Gannor: «Ai ai ai... ma di cosa è fatto 'sto drago?»

Successivamente provarono Kate, Leonora e Genji, rispettivamente con una freccia incantata di luce, un incantesimo basato sul fuoco ed un colpo di katana. Nessun esito positivo.

Dynn: «Fate largo, ci penso io! I miei esplosivi dovranno pur scalfire la pelle di questo drago!». Buttò un candelotto di dinamite che colpì in pieno viso il drago, ma non ci furono danni evidente. Il fumo però fece svegliare la bestia che lanciò un urlo terrificante.

Redent: «E bravo genio, il fumo deve essere entrato nel naso del drago ed averlo svegliato! Non potevi colpirlo da un'altra parte?»

Kate: «Ed ora che si fa?»

Redent: «C'è solo una cosa da fare.... SPARPAGLIATEVIIII!»

Ogni membro del gruppo prese direzioni diverse, confondendo momentaneamente il drago che alla fine decise di seguire Redent: «MA PERCHE' PROPRIO A ME, SONO STATO L'UNICO A NON AVERLO COLPITO!»

Genji: «Ti salvo io: bomba fumogena!»

Il fumo disorientò momentaneamente il drago e Genji poté trarre in salvo l'amico.

Redent: «Grazie...» disse ansimando.

Genji: «Certo è un bel dilemma.... come faremo ora a sconfiggere questo mostro dall'apparenza imbattibile?»

Redent sorrise: «Non è per nulla imbattibile.... ho un piano. RAGAZZI HO UN PIANO, VENITE QUI CHE VE LO DICO!»

Mocher: «AL MOMENTO SIAMO TUTTI UN PO' OCCUPATI.... NON POTRESTI DIRCELO E BASTA?»

Redent: «MA COSI' DEVO URLARE PER FARMI SENTIRE!»

Titania: «E ALLORA URLA! CHE HAI PAURA CHE IL DRAGO CAPISCA I NOSTRI PIANI?»

Redent: «VA BENE! ALLORA, IL DRAGO HA UNA CORAZZA QUASI IMPENETRABILE... MA! SE COLPITE SEMPRE LO STESSO PUNTO CON LE VOSTRE TECNICHE PIU' POTENTI, SONO SICURO CHE RIUSCIRETE AD APRIRE UNA FERITA NELLA SUA PELLE. A QUEL PUNTO DYNN POTRA' METTERE UNO DEI SUOI ORDIGNI E FAR ESPLODERE COSI' IL DRAGO DALL'INTERNO! DOVETE COLPIRE IL PUNTO DIETRO AL COLLO, DOVE C'E' L'ATTACCATURA CON IL CORPO, QUELLO È IL PUNTO PIU' VULNERABILE. TUTTO CHIARO?!»

«RICEVUTO!» urlarono tutti all'unisono.

Redent: «DYNN, CE LA FAI A CREARE UN ORDIGNO ABBASTANZA POTENTE PER L'OCCASIONE?»

Dynn: «NON TI PREOCCUPARE, LASCIA FARE A ME!»

Redent: «PERFETTO! IN BOCCA AL DRAGO!»

«CREPI» risposero gli altri.

Titania: «Per prima sarò io ad assestargli un fendente che se lo ricorderà per tutta la vita.... o almeno per quella che gli resta!». Titania saltò sul corpo del drago da una delle zampe e, correndo per tutta la schiena, arrivò all'attaccatura del collo con il corpo: «PRENDI QUESTO!». Diede un colpo così forte che il rumore dell'impatto risuonò in tutta la stanza. Il drago cominciò ad agitarsi.

Kate: «Ecco, l'hai fatto arrabbiare Titania! Leonora, assetto da volo!»

Leonora: «Ricevuto: ALI DI FATA!». Due grandi ali fatate comparvero dietro la schiena di Leonora. La ragazza prese con se Kate ed insieme andarono vicino al drago.

Kate: «Cerca di stare più ferma possibile..... DEATH SHOAAAAHHH», Leonora dovette virare perché il drago si era accorto di loro e stava per divorarle: «Ti avevo chiesto di stare ferma!» si lamentò Kate.

«Volevi venire divorata da quel bestione?» replicò Leonora. Le due si spostarono di un poco, mettendosi in un punto sicuro.

Kate: «Questa volta vedi di stare ferma.... DEATH SHOT!». La ragazza scagliò una freccia con inaudita violenza che si andò a conficcare nel collo del drago.

Leonora: «Ben fatto Kate! Ora ci penserò io... TITANIA, AL VOLO!». La ragazza fece cadere Kate che venne afferrata al volo da Titania. «Perfetto, ed ora: FERRUM LUMEN: RAGNAROK!». Una spada di luce dalle generose dimensioni si materializzò davanti a Leonora. La ragazza indicò il punto dove si conficcò la freccia di Kate e la spada ci si buttò in picchiata, colpendo il punto esatto. Il drago urlò dal dolore.

Leonora: «Colpito! Ed oraaAAAAAHHHHH». La magia 'Ragnarok' aveva consumato molto potere magico, annullando le 'Ali di Fata'. Leonora stava precipitando, ma ecco che intervenne Genji, afferrandola al volo: «Mio dolce fiore di Loto, perché un fiore di così rara bellezza rischia di essere calpestato? Rimanete al sicuro nel mio giardino e vi prometto che la vostra bellezza potrà essere ammirata da tutti e...»

Gannor: «LA VUOI PIANTARE DI FARE IL CRETINO?»

Genji: «..... vogliate scusarmi mio bellissimo fiore». Il samurai si arrampicò lungo la coda del drago, il quale cominciò ad agitarla: «Wo wo wo wo draghetto, fermatiiiiiii»

Mocher: «Hey stupido drago, prendimi avanti!», la ragazza in sella al suo fidato lupo stava attirando l'attenzione del drago che smise di agitare la coda e cominciò ad inseguire la ragazza.

Genji: «Pewh, grazie Mocher... stavo per vomitare...», si scrollò la testa e cominciò anch'egli a correre sulla schiena del drago: «A NOI DUE....ZANTETSUKEN!». Il samurai diede un potentissimo colpo al drago che, per il dolore, si accasciò a terra. «CHI È IL PROSSIMO?»

«FATE LARGOOOOO», Gannor stava correndo con la sua lancia sguainata. Quando fu in prossimità del drago, puntò la lancia a terra e, dandosi lo slancio con essa, fece un lungo salto in alto. Mentre era in aria, puntò al collo e lanciò la sua lancia che si conficcò nel punto esatto dove aveva mirato, vicino alla freccia di Kate. «Ops, non avevo pensato a come atterrare..... MI FARO' MALISSIMOOOOO», il generale chiuse gli occhi e si preparò all'impatto.... ma fu preso al volo da Mocher in sella ad Amad.

Gannor: «Ah, grazie Mocher, hai evitato grossi dolori al mio deretano!»

Una volta a terra, la ragazza fece scendere Gannor da Amad in maniera brusca, facendogli sbattere il deretano a terra.

Gannor: «HEY, CHE TI PRENDE?!»

La ragazza rise e rispose: «Ora non ho tempo, devo dargli il colpo di grazia! ANDIAMO AMAD!»

Amad: «AAAAAUUUUUUU»

Con un solo balzo, il lupo raggiunse il collo del drago: «E QUESTO È L'ULTIMO, YYYYAAAAAAAHHHHHHHH». Mocher colpì il collo del drago con la sua spada lunga mettendoci tutta la forza che aveva. La spada purtroppo andò in frantumi: «La.... la mia spada.....». L'immagine di un uomo che gliela porse sorridendo quando lei era più giovane si fece vivo nella sua mente. Il drago urlò dal dolore: finalmente erano riusciti a ferirlo: la ferita non era tanto grande o profonda, ma poteva andare.

Redent: «DYYYYYYN!»

Dynn: «Ci sono, ci sono, stai calmo fratello....». Leonora aveva richiamato le 'Ali di Fata' e stava trasportando Dynn in volo.

Genji: «Io la salvo e quello si becca le fortune! Perché???? Destino crudele, la faccio finita»

Gannor: «E piantala, lo sta solo portando sul drago per mettere l'esplosivo!»

Leonora: «Sei pronto? Sto per lasciarti»

Dynn: «Che peccato.... si stava bene tra le tue braccia»

La ragazza arrossì e mollò la presa senza volerlo, facendo sbattere il fondo schiena di Dynn contro la durissima pelle del drago.

Dynn: «Ai.... che male.... la prossima volta eviterò di farti un complimento»

Leonora svolazzò via per la vergogna. Dynn infilò la carica quanto più a fondo possibile nella ferita e vi buttò dentro il suo sigaro: «HASTA LA VISTA!». In fretta e furia scese dal drago e corse a mettersi al riparo a debita distanza. Tutti i membri del gruppo si erano riuniti nello stesso punto. Il drago, notandoli, corse verso di loro, ma era ormai troppo tardi.

Dynn: «Tre.... due.... uno.... boom!»

Il drago esplose andando in mille pezzi.

Titania: «Quei pezzi ci vengono addosso, fate attenzione!»

Leonora: «AETERNITA OBIEX!». Una barriera circondò il gruppo, proteggendoli dai detriti del drago.

Kate: «Intervento tempestivo, come sempre del resto!»

Redent: «Devo fare i complimenti a tutti per l'ottima esecuzione del piano!»

Erano tutti felici tranne Mocher che era in ginocchio fissando il manico della sua spada lunga andata in frantumi. «Che hai?» le chiese Titania. La ragazza si asciugò una lacrima dal viso e rispose: «Niente, non preoccuparti»

Titania: «Era un ricordo molto importante?»

Mocher: «.....sì. Me la regalò mio padre quando entrai a far parte del corpo di guardia del re di Cornelia. Era molto fiero ed orgoglioso di me. È morto cinque anni fa e da quando non c'è più questa spada era l'unico ricordo che mi rimanesse di lui...»

Titania: «Volevi molto bene a tuo padre?»

Mocher: «... sì.... gliene volevo tanto....», cominciò a singhiozzare. Titania l'abbracciò forte, dicendole: «Non perdere mai quel manico. Tuo padre vive ancora grazie a quel ricordo. Anche se la spada è oramai in frantumi, tu non abbatterti. Il ricordo di tuo padre vivrà sempre in te». Mocher versò qualche lacrima: «Grazie.... Titania... sei la sorella che non ho mai avuto»

«Ma bene, vedo che avete eliminato anche il 'Corazzato', la mia ultima bestiola che faceva la guardia al mio castello», di nuovo quella voce.

Gannor: «Ed ora, cos'altro dobbiamo fare? Uccidere un idra? Combattere contro un esercito di ragni? EH?»

Kate: «SSSSHHH NON DARGLI L'IDEA DEI RAGNI PER CARITA'!»

«Oh no no, avete superato brillantemente le tre prove. Nella prossima stanza ci sarò io ad attendervi... Allora, non siete curiosi di fare la mia conoscenza?»

Il gruppo si mosse in direzione della prossima stanza. La verità era ormai vicina...

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 14

CAPITOLO 14: LA DIMORA DEI DRAGHI

Giunse finalmente la mattina. Le ragazze si svegliarono fresche e riposate, erano proprio in ottima forma.

Titania: «Erano secoli che non dormivo così bene, mi sento rinata!»

Leonora: «Va bene che sei un mostro, ma hai solamente 30 anni, non puoi aver passato secoli!»

Titania: «Perché cerchi in ogni modo di urtare il mio umore anche di prima mattina, cara Leonora?»

Kate era già sveglia e pronta da un pezzo: «Vi siete appena svegliate e già discutete? Non vi smentite mai voi due eh?»

Titania: «.... Kate?»

Leonora: «Che ci fai già sveglia?»

Kate: «Sono pronta a fargliela pagare a quel farabutto per tutto il male che ha fatto a me, alle mie sorelle ed alla gente innocente! Sento l'adrenalina scorrermi in corpo che non riesco proprio a stare rilassata e quindi mi sono svegliata qualche ora prima di voi e sono andata ad esercitarmi un po' con l'arco»

Titania: «Mi stai stupendo Kate! Forza allora, andiamo a prendere a calci nel culo questo maledetto bastardo!»

Leonora: «Vedo che siamo tutte cariche eh? Coraggio, andiamo!»

Alla reception della locanda, il padrone della locanda le stava aspettando: Ben alzate Demoni Bianchi! Prima è passato il generale Gannor, mi ha detto di dirvi che lui e la sua squadra vi aspettano all'entrata nord, hanno già provveduto a spostare i vostri cavalli, li troverete lì»

«Grazie signor locandiere», disse Kate porgendogli una moneta d'oro. Il locandiere ne fu estremamente felice.

"Piccola Kate... sei proprio cresciuta. Un tempo eri timorosa e suscettibile, ora invece sei forte ed intrepida. Che sia merito dell'amore? Che aver trovato una persona a te cara da proteggere ti abbia fatto maturare a tal punto? Beh, in ogni caso... sono felice per te", pensò Titania mentre si dirigevano all'entrata nord. Lì vi trovarono cinque persone, tra cui il generale Gannor.

Titania: «Generale! Ma che bella armatura che le hanno dato»

Gannor: «Ti piace? È fatta di platino. È solamente una soluzione provvisoria intanto che il re non ne faccia forgiare un'altra di diamante. Devo dire che con questa mi sento più leggero ed agile nei movimenti»

«Non quella pancia non saresti agile nemmeno con solo un paio di mutande addosso» disse l'unica ragazza all'interno di quel gruppo di sconosciuti.

Gannor: «Grazie Mocher, sei sempre così gentile....»

Kate: «Sono loro i componenti della legione speciale di re Garonius?»

Gannor: «Sì, scusatemi ora ve li presento partendo dal più alto di grado. Lui è il Colonnello Redent, un abilissimo stratega, riesce a realizzare un piano d'attacco efficiente in pochissimo tempo. Ci sarà molto utile»

Redent: «È un vero piacere fare la vostra conoscenza gentili fanciulle». Era alto e magro, molto magro, completamente inadatto al combattimento fisico. Aveva dei lunghi capelli bianchi che gli coprivano l'occhio sinistro e parte della bocca, arrivando fino al petto, dei piccoli occhi azzurri ed un neo sotto l'occhio destro. Era l'unico a non indossare nessuna armatura protettiva, anche perché la sua forza non glielo permetteva.

Titania: «Avevo chiesto uomini forti, perché ci hanno dato questa specie di scheletro?»

Redent: «Signorina mi permetta di dissentire: è vero, non sono minimamente forte sul piano fisico, verrei messo KO perfino da un bambino. Ma in quanto a strategia, non sono secondo a nessuno! Il mio aiuto vi sarà più che prezioso»

Gannor: «Il Colonnello ha ragione. Sei sempre la solita malfidata, eh Titania? Smettila di basarti solo sull'aspetto fisico!»

«Hey sorella, abbassa la cresta. Se cerchi qualcuna con cui fare a botte, hai trovato pane per i tuoi denti» disse sempre la ragazza di prima.

Titania: «Ma guarda, abbiamo un'impavida! Bene, lei mi piace, e mi piace anche quel suo animaletto»

«Questo mio animaletto può staccarti la testa con un morso» rispose indispettita la ragazza. Un lupo dal manto argenteo e bianco se ne stava accanto a lei, ringhiante.

Gannor: «Ecco, lo sapevo che andava a finire così con queste due.... Ad ogni modo, lei è il Capitano Mocher, abile guerriera e spietata assassina. È molto ligia al dovere e se c'è una missione cerca a tutti i costi di portarla a termine. L'animaletto che è al suo fianco è il suo fidato lupo Amad che la supporta spesso e volentieri. Non pensare però di avvicinarlo, da confidenza solo a Mocher e...»

Titania si era avvicinata al lupo e lo stava coccolando grattandogli la pancia. Il lupo sembrava apprezzare.

Mocher: «Ma.... AMAD! È incredibile, sei la prima persona che riesca a prendere confidenza con il mio lupo.... hai detto di chiamarti Titania giusto? Sarà un onore lavorare insieme a te»

Le due si scambiarono un piccolo pugno come gesto di affetto e ammirazione reciproca. Mocher non era particolarmente alta, ma aveva un bel fisico. Non indossava armature troppo ingombranti o pesanti per non intralciarla nei movimenti. Aveva capelli corti e neri ed occhi violacei. Inoltre aveva anche due cicatrici sulle guance, causategli da Amad nel periodo in cui cercava di addomesticarlo.

Gannor: «Bene, il mostro ha trovato un'amica.... andiamo avanti. Lui è il Sergente Maggiore Dynn, esperto di esplosivi»

Dynn: «Come butta gente?»

Gannor: «Insomma Dynn, un po' di professionalità!»

Dynn: «Hey qual è il problema, Gannor? Le signorine non si sono mica offese... o sbaglio?»

Leonora: «Nessuna offesa, figuriamoci»

Dynn si portò un sigaro alla bocca e Leonora glielo accese grazie alla magia. «Hey grazie sorella!» disse Dynn alzando il pollice in segno di gratitudine.

Leonora: «Non c'è di che!». La ragazza sembrava stranamente interessata a quel tipo così rozzo e trasandato. Era pelato tranne che per un lungo ciuffo di capelli grigi che gli partiva da dietro la nuca e gli finiva alla fine della schiena. Due grandi occhiali scuri gli coprivano gli occhi. Era di carnagione scura ed aveva in bocca sempre un sigaro. Anch'egli indossava un'armatura abbastanza leggera per permettergli agilità nei movimenti. Solo che nella sua armatura risiedevano esplosivi di ogni tipo. Il sigaro gli serve per poterli accendere in qualunque momento.

Gannor: «Se vi serve di demolire qualsiasi cosa, Dynn è l'uomo che fa per voi! Se non fosse costantemente con la testa tra le nuvole...»

Dynn: «Hey fratello rilassati.... tieni, fatti un tiro»

Gannor: «Ecco appunto.... Ma passiamo all'ultimo membro della legione speciale: lui è il Caporale Genji. Proviene da una terra lontana, è una sorta di samurai o almeno lui dice di esserlo»

Genji: «Leggiadre fanciulle che con la vostra bellezza riempite questo mio mondo, allontanando il male e donandomi un po' di serenità, sono felice di fare la vostra conoscenza»

Kate: «Caspita... g-grazie! Il p-piacere è t-tutto nostro!»

Genji era proprio un bell'uomo: capelli lunghi raccolti all'indietro con una coda fissata all'insù, occhi orientali verdi ed una cicatrice sull'occhio destro. Indossava una strana armatura dallo stile orientale, cosa abbastanza rara nel continente di Gatam. Aveva modi cortesi e gentili degni di un cavaliere.

Titania: «Bene, ora che abbiamo presentato tutta la combriccola, direi che possiamo andare»

Mocher: «Ben detto sorella! Forza ammasso di scansafatiche, muoviamoci! Abbiamo una missione da compiere!»

E così il gruppo cominciò a muoversi in direzione di Matango. Non impiegarono molto per arrivare a destinazione: la terra si presentava molto simile alle terre di Mystole, solamente che qui qualche pianta e qualche animale c'erano. Le piante erano tutte appartenenti a specie velenose, mentre gli animali erano.... draghi! Ce ne erano di ogni forma e dimensione: c'era chi sputava fuoco, chi invece sputava del ghiaccio, chi aveva un corpo elettrico e chi invece aveva degli aculei velenosi sul corpo. C'erano draghi immensi che volavano seguiti da quelli più piccoli, in gruppi che sembravano stormi, c'erano draghi intenti a combattere tra di loro nel modo più brutale possibile, altri ancora cacciavano per sfamare i propri piccoli o si costruivano una tana.

Leonora: «Incredibile, non avevo mai visto tanti draghi in una volta!»

Redent: «Questo è il territorio dei draghi... dobbiamo prestare la massima attenzione»

Mocher: «Ma se sono solamente dei cuccioloni alati, a cosa dobbiamo prestare attenzione?»

Titania: «Ben detto, sono d'accordo con lei»

Genji: «Non bisogna abbassare la guardia, non sappiamo quale creatura potremmo trovarci davanti»

Dynn: «Per me siete tutti troppo stressati.... dovreste farvelo un tiro ogni tanto»

Gannor: «Dynn, per cortesia....»

Kate: «Guardate laggiù, vedo un castello»

Redent: «Io veramente non riesco a vedere nulla....»

Leonora: «Puoi fidarti, la sua vista è molto più sviluppata della nostra»

Titania: «Va bene Kate, facci strada»

In poco tempo arrivarono nei pressi di un castello maestoso, pieno di sculture di draghi, siepi a forma di draghi, stendardi raffiguranti dei draghi... ed era solo la facciata esterna. Mentre percorrevano quello che sembrava il giardino esterno del castello....

Mocher: «Mi sa che qui qualcuno è un po' in fissa con i draghi»

Titania: «Giusto un tantino. Tra l'altro queste siepi sono veramente di cattivo gusto...»

Mocher: «Proporrei di distruggerle tutte»

Titania: «Ci sto!»

«Ragazze potreste smetterla e risparmiare le forze per altro?» dissero all'unisono Redent e Kate.

Gannor: «Ma perché le ho fatte incontrare....»

Leonora: «Hey venite a guardare.... che cos'è questa cosa schifosa per terra?». Davanti a Leonora vi era del liquido violastro che ribolliva.

Dynn: «Wow che figata. Magari si può fumare....»

Redent: «Non toccarlo! Quel liquido è altamente corrosivo»

Mocher: «Come fai a dirlo? L'hai forse assaggiato e ti ha bruciato lo stomaco?»

Redent: «Ho studiato, cosa che tu non hai fatto»

Mocher: «Hey, piano con le parole»

Amad cominciò a ringhiare puntando qualcosa dietro ad un muro.

Mocher: «Che c'è Amad? Hai visto uno scoiattolo?»

Genji: «Molto peggio.... guardate in alto!»

In cima al muro vi era un drago violaceo, non particolarmente grande e molto denutrito, intento a sbavare e a perdere del liquido dal corpo. Lo stesso liquido che Leonora aveva trovato a terra. Una goccia di bava finì su di una roccia, sciogliendola all'istante.

Redent: «Avete visto? Che vi avevo detto»

Mocher: «Tsk, solo fortuna. Ok gente, sfoderate le armi, abbiamo di che divertirci!»

L'assetto da combattimento era così formato: Titania e Mocher in avanti per attaccare pesantemente, Genji, Dynn, Leonora e Gannor nella posizione subito dietro per dare supporto ed infine Kate e Redent nelle retrovie per attaccare a distanza la prima e dare supporto il secondo. Lo scontro ebbe inizio, Titania e Mocher lo attaccarono frontalmente, la prima usando il suo fidato spadone mentre la seconda utilizzando una spada lunga. Entrambi gli attacchi però, non ebbero effetto, danneggiando solamente le armi a causa della sostanza corrosiva che rivestiva il drago.

«Cosa del 'quel liquido è corrosivo' non avete capito?» urlò Redent dalle retrovie.

Mocher: «Oh, 'sta zitto intellettuale da quattro soldi! Il prossimo attacco andrà meglio»

Redent: «Il prossimo attacco non andrà bene per niente se continuate con questa strategia!»

Dynn: «Ora ci penso io...». L'uomo estrasse dalla propria armatura un esplosivo, lo accese e lo tirò contro il drago.

Redent: «MALEDIZIONE DYNN, VUOI ASPETTARE INVECE DI FARE SEMPRE DI TESTA TUA? PRESTO, TROVATE TUTTI UN RIPARO!»

Il gruppo si nascose dietro ai muri che riuscivano a trovare. L'esplosivo esplose colpendo direttamente il drago, facendo volare grande quantità di materiale corrosivo. Molti muri furono sciolti da quella sostanza, scoprendo il gruppo di eroi dal proprio rifugio.

Dynn: «Ops, chiedo scusa....»

Redent: «Ora capisci perché sono io qui lo stratega? Statemi a sentire tutti, le cose son due: o lo si colpisce dall'interno, o lo si rende incapace di spargere ancora quella roba in giro dall'esterno. Leonora, tu sei una maga giusto? Riusciresti a congelarlo?»

Leonora: «Certo, non ci vuole niente»

Redent: «Perfetto. Dopo che Leonora l'avrà congelato, tu Genji lo taglierai a metà»

Genji: «Ricevuto!»

Il drago intanto era sceso dal muro e si stava avvicinando al gruppo molto lentamente.

Redent: «Per fortuna che è lento... evidentemente è formato da una sostanza che gli impedisce di fare movimenti veloci ed azzardati. Leonora... quando vuoi»

Leonora: «Ci sono: TORMENTA ABISSALE!»

Dal terreno sotto al drago si levò una tormenta che in pochi istanti lo congelò all'istante. «È tutto tuo Genji!» disse Leonora.

Genji: «Grazie raro e prezioso fiore di Loto. Ed ora a noi due: Fendente Divino!». Dalla katana di Genji fuoriuscì una lama di luce che si abbatté sul drago congelato, dividendolo in due parti uguali.

Gannor: «La tua solita perfezione, e bravo Genji»

Le due parti caddero a terra in due direzioni differenti. «E con questo, la questione è chiusa!» disse Genji rifoderando la katana.

Redent: «Bene, la strategia è stata efficace, come sempre del resto e....»

Dietro di loro, il ghiaccio che rivestiva le due parti del drago cominciò a sciogliersi.

Dynn: «Hey guardate... si sta scongelando...»

Titania: «A quanto pare non è ancora finita»

In poco tempo, due draghi uguali al precedente ma più piccoli di grandezza, erano dinnanzi a loro, desiderosi di banchettare con le loro carni.

Redent: «Signori, bisogna cambiare strategia»

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 13

CAPITOLO 13: L'UOMO MISTERIOSO

I due avversari si scrutavano. Un'aura maligna si era generata ed aveva avvolto il territorio circostante. Lo spadone nero di Titania stava vibrando, eccitato dallo scontro imminente. Gli occhi della ragazza pregustavano lo scontro. Rideva, mostrando i denti aguzzi. Dall'altra parte Adramelech era calmo, benché il suo aspetto incutesse comunque timore: il demone si presentava solamente dalla vita in su, essendo emanato direttamente dal corpo di Leonora. Aveva un fisico grosso e possente, tutto nero con degli strani simboli arcani rossi che ricordavano dei sigilli magici. Aveva due grandi braccia con un paio di chiavi conficcate a 'X' su entrambi i polsi. Una chiave era posizionata anche sul collo, trapassandolo completamente da una parte all'altra. Il viso era simile a quello umano, con tanti capelli lunghissimi e neri, mentre sugli occhi aveva una benda rossa con delle chiavi conficcate nelle orbite. La bocca invece presentava degli spaventosi denti aguzzi con cui avrebbe potuto maciullare un'armatura di ferro senza il minimo sforzo.

Leonora: «Sei pronto, o possente Adramelech?»

Il demone sorrise scrocchiandosi le dita delle mani.

Leonora: «Bene.... INIZIAMO!»

Titania scattò in avanti, muovendosi a velocità spaventose e raggiungendo subito Leonora, con l'intento di colpirla con il suo spadone. Diede un fendente, ma Adramelech lo bloccò con entrambe le braccia. Titania era immobilizzata, Leonora quindi ne approfittò, lanciandole una palla di fuoco in pieno viso. Del fumo copriva la faccia di Titania.

Leonora: «Centrata in pieno! Dobbiamo cercare di indebolirla il più possibile e..»

Titania soffiò via il fumo, senza aver riportato dei danni. Diede quindi un forte calcio, facendo vibrare l'armatura della sorella ed allontanandola da lei, riprendendo il controllo della sua arma. Benché avesse l'armatura, Leonora provò del dolore.

Leonora: «È troppo forte.... così rischiamo solo di perdere inesorabilmente. Dobbiamo attuare una strategia: dobbiamo bloccare i suoi movimenti in modo che tu Adramelech possa assorbire il suo potere demoniaco e farla tornare quella di prima. Farle perdere i sensi è un'opzione che mi rifiuto di prendere in considerazione essendo una cosa impossibile!»

Titania si mosse nuovamente, con lo spadone pronto a colpire. Adramelech si mise davanti a Leonora, proteggendola con il suo corpo e deviando ogni colpo di Titania con i suoi pugni. Dai palmi delle mani di Adramelech spuntarono due grosse chiavi utilizzate dal demone a mo' di spade. Si passava al contrattacco, con il demone che cercava di colpire Titania e quest'ultima che riusciva a deviare tutti i colpi grazie al suo spadone. Adramelech fece un affondo con una delle sue chiavi, ma Titania fermò il colpo a mani nude, impugnò la chiave e scaraventò il demone con Leonora verso il suolo. Fortunatamente il demone, poggiando una mano al suolo, evitò la brusca caduta.

«Cerchiamo di evitare di muoverci troppo.... mi serve concentrazione per lanciare questo incantesimo» disse Leonora leggermente confusa.

Titania stava attaccando il demone alle spalle, quando due enormi chiavi a formare una 'X' spuntarono dalla schiena del suddetto, bloccando il colpo della ragazza. Un'altra chiave colpì Titania allo stomaco, facendola indietreggiare. Successivamente le chiavi rientrarono nel corpo del demone.

"Ci siamo quasi.... ancora un altro po'....", Leonora era concentratissima.

Titania sbuffò per il colpo ricevuto e corse verso i due, tenendo il suo spadone rivolto verso terra, lasciando una scia sul terreno, creando una profonda crepa. Quando fu a distanza abbastanza ravvicinata, tirò su la spada dando un montante, amputando così una mano del demone. Del fumo nero cominciò ad uscire dalla ferita.

Leonora: «ADESSO: SIGNACULUM HORA!»

Titania stava per affondare lo spadone nel corpo del demone, puntando a Leonora, ma una fortissima luce verde la fermò. Un orologio comparve sulla testa di Titania che si ritrovò intrappolata in un cristallo verde.

Leonora: «Uff, che faticaccia. Almeno ora siamo riusciti ad intrappolarla. Il sigillo non durerà più di cinque minuti, dobbiamo sbrigarci ad assorbire tutto il suo potere demoniaco»

Adramelech posizionò la mano che gli rimaneva sul cristallo e cominciò ad assorbire. Ma l'orologio sopra Titania si incrinò, facendo incrinare anche il cristallo.

Leonora: «Non... non è possibile!»

L'orologio andò in frantumi, così come il cristallo. Titania sferrò un montante con cui tranciò anche l'altra mano del demone. Adramelech era momentaneamente disarmato ed indifeso. Titania alzò la spada in cielo e caricò un colpo intriso di aura maligna. Stava per dare il colpo, quando una freccia di ghiaccio le colpì il braccio, distraendola e deviando il colpo in un'altra direzione. Quando lo spadone si abbassò, una scia nera venne generata, fece qualche metro e poi sparì nell'ombra, lasciando dietro di se un enorme e profondo solco. Titania si girò verso la direzione cui provenne la freccia e vide Kate con l'arco impugnato.

Kate: «Non hai un solo avversario, anche io faccio parte dei Tre Demoni Bianchi!»

Titania urlò per la rabbia e scattò verso Kate. La ragazza prese una freccia a cui legò quella che sembrava essere una piccola bomba, accese la miccia e la tirò al suolo, in direzione di Titania. Quando quest'ultima ci passò sopra, la bomba esplose generando una nube violacea. Kate aveva calcolato perfettamente i tempi. La nube non era altro che del sonnifero in polvere che, a contatto con l'aria, si manifestava in forma gassosa.

Kate: «Questo dovrebbe calmarla e....»

Titania aspirò tutto il gas, facendo poi un ruttino. Riprese quindi a muoversi verso Kate, non diminuendo minimamente la velocità.

Kate: «Ma non è possibile! Con tutto quel sonnifero che ha aspirato, dovrebbe dormire per una settimana!»

Titania continuava a correre, leccandosi le labbra e pregustando la facile uccisione che l'attendeva.

«Non così in fretta: AETERNUS CHRYSTALLUS!»

Titania venne rinchiusa in un blocco di cristallo. Da dentro, la ragazza provò in tutti i modi a scalfirlo, ma senza risultato.

Leonora: «È inutile che provi anche solo a scalfirlo, sei in un cristallo particolare: indistruttibile dall'interno, ma fragilissimo dall'esterno: basta anche un semplice tocco perché vada in mille pezzi. Titania continuava a dare colpi con il suo spadone nero o a mani nude ferendosi, ma era tutto inutile: il cristallo era integro. Nel frattempo, ad Adramelech erano ricresciuti gli arti amputati.

Leonora: «Ora che Adramelech è di nuovo operativo, possiamo assorbire il suo potere demoniaco, dobbiamo solo trovare un modo per farla stare ferma... basterebbero anche pochi secondi»

Kate: «Che ne dici del mio Crystal Net? Non è molto potente, ma credo che uno o due secondi possa reggere...»

Leonora: «Sì, credo che possa andare! Allora è deciso, comincia pure a preparare il tuo colpo e....»

Improvvisamente dal nulla, il colpo scagliato prima da Titania ricomparve, scagliandosi contro di loro.

Leonora: «ATTENZIONE!»

Le due ragazze riuscirono ad evitare il colpo, che si infranse contro il blocco di cristallo, mandandolo in frantumi e liberando così Titania.

Kate: «Ma... cosa è successo?»

«Vi eravate forse dimenticati di me? Ci sono sempre e vi sto osservando, nella mia dimensione ovviamente. Il colpo scagliato prima da Titania era un colpo troppo potente perché venisse sprecato a quel modo, quindi ho deciso di incamerarlo nella mia dimensione. Ed infatti si è rivelato molto utile, ohoh», la voce di Vladir risuonava nell'aria.

Kate: «Maledetto demone... ora siamo di nuovo nei guai»

Titania non capiva cosa fosse successo, ma era di nuovo libera e pronta a combattere. Strinse tra le sue mani il suo spadone e puntò la piccola Kate che cominciò nuovamente a tremare alla vista della sorella demoniaca.

Leonora: «Non ci resta altra scelta... Adramelech, sciogli il sigillo. Questo prosciugherà molte delle mie energie, ma non vedo altra soluzione. Al termine della battaglia sarò stremata, me lo sento...»

I simboli del demone si misero a brillare. Le chiavi sui polsi, sul collo e negli occhi girarono generando un rumore come di una serratura sbloccata e scomparvero. La benda rossa cadde dal viso del demone, mostrando due cristalli neri al posto degli occhi. Altre due braccia comparvero dalla schiena del demone. Il Custode era nella sua forma completa: la sua potenza e velocità erano triplicate. Titania stava quasi per colpire Kate con il suo spadone, ma Adramelech si intromise fermando lo spadone con due mani e colpendo la ragazza demoniaca con le altre due. Quei colpi stavano facendo effetto, Titania ne risentiva e lasciò la presa sulla spada. Il demone lanciò lontano la spada, tornata al suo aspetto originario dopo che esso ne aveva assorbito il potere demoniaco. Titania allora cominciò a combattere a mani nude, ma non riuscì a contrastare le quattro braccia di Adramelech. La ragazza decise allora di convogliare il potere demoniaco nelle sue mani e di lanciare così un raggio nero dalla potenza distruttiva. Per tutta risposta, Adramelech congiunse le sue quattro braccia formando un simbolo particolare con le mani. Un'enorme serratura comparve dinnanzi a lui ed assorbì tutto il colpo lanciato dalla ragazza. Successivamente, cambiò la posizione delle mani e fece comparire altre quattro serrature su Titania, ognuna per ogni arto. La ragazza era immobilizzata.

Leonora: «ADESSO!»

Il demone mise le sue quattro mani sulla testa e la faccia di Titania ed iniziò ad assorbirne il potere demoniaco. In poco tempo, la ragazza tornò come prima, il potere era stato assorbito completamente.

Leonora: «Ottimo lavoro Adramelech.... ora puoi tornare a riposare.... grazie....»

Il demone scomparve e le ragazze caddero esauste.

«Titania, Leonora, state bene?» Kate corse subito a soccorrere le sorelle. Per l'eccessivo sforzo, si erano entrambe addormentate. "Ma guardale, come dormono serene. Leonora sta sorridendo, sicuramente per il fatto di essere riuscita a sconfiggere Titania. Mi immagino come si vanterà una volta che si sarà risvegliata"

«Che scena commovente. Sarebbe un peccato se qualcuno la rovinasse, non trovi?», Vladir uscì dalla sua dimensione e si manifestò di fronte a Kate.

«Vattene se non vuoi finire male», intimò la ragazza.

Vladir: «Credi che io abbia paura di una mocciosa come te? Ma non farmi ridere, uhuhuh!»

Kate prese il suo arco e scoccò una freccia verso l'alto, urlando: «SPARKING LIGHT!». La freccia scoppiò in un'esplosione di luce che accecò il demone. Quando riprese a vedere, Kate era sparita.

Vladir: «Trucco simpatico piccoletta, devo ammetterlo. Ma non salverà da ciò che ti aspetta»

«Perché, cosa mi aspetta?», la voce di Kate proveniva da dietro al demone. Vladir si girò e vide la ragazza con l'arco impugnato, pronta a scoccare una freccia.

Vladir: «Attenta ragazzina, quelle armi sono pericolose se non le sai usare.... perché invece non le usi per uccidere le tue sorelle? DOMINATUS DAEMONIACUS!». Il demone lanciò il solito raggio nero che colpì in pieno Kate.... facendola sparire!

Vladir: «COSA?!?»

Una freccia impregnata di luce trapassò il petto del demone.

Vladir: «UHG.... MA COME... COME HAI FATTO...», il demone si accasciò a terra, rivelando Kate dietro di lui.

Kate: «Mi hai sottovalutata solamente perché sono giovane, ma come ho già ribadito faccio parte anch'io dei Tre Demoni Bianchi. Distraendoti con quella luce accecante, ho avuto tutto il tempo per usare un incantesimo illusorio e creare un'immagine di me stessa che dicesse una singola frase. E tu ci sei cascato, hai creduto che fosse la vera me e l'hai attaccata, non accorgendoti che io ero dietro di te, pronta a colpirti con una freccia intrisa di potere benefico.

Vladir: «Ma... maledetta..... io... il demone Vladir.... sconfitto da una mocciosa.....»

Kate: «Ed ora rispondi alla mia domanda: dove si trova il tuo padrone?»

Vladir: «Eheh... il mio padrone dimora nell'antica terra di Matango, ma non so dove si trovi.... né come ci si arrivi.... come vedi non ti sono stato di grande utilità....»

Kate: «Credo di sì invece.... perché non mi riveli anche l'identità del tuo padrone?»

Vladir: «.... mi è stato ordinato di non dire a nessuno la sua identità...... ma visto che oramai sto morendo.... te la dirò.... il mio padrone si chiama.... UUUHHHGGGGG». Il demone sparì avvolto da delle fiamme nere.

Kate: «Dannazione....».

Improvvisamente apparvero delle persone tutte intorno all'area: con la sconfitta di Vladir, la dimensione che aveva creato era stata annullata e quindi tutto ciò che vi era dentro era stato rilasciato. Le persone sembravano in salute senza aver riportato gravi danni. Kate era alla ricerca di Marcus, chiedendo a tutti che fine avesse fatto.

«Marcus ed Endo sono riusciti a fuggire insieme ad altri nostri compagni.... sono andati a cercare aiuto» disse un uomo.

«KATE!». La ragazza riconobbe quella voce. Alzò lo sguardo e vide Marcus camminare a fianco di Endo e del suo cavallo. Si stava tenendo un braccio, probabilmente era ferito. La ragazza corse da lui con le lacrime agli occhi, abbracciandolo forte.

Marcus: «Aiaiai... Kate mi fai male»

Kate: «Scusami Marcus», disse asciugandosi le lacrime dagli occhi.

Endo: «Piccola Kate, cos'è successo qui?»

Kate: «Io e le mie sorelle siamo riuscite a sconfiggere il demone e a liberare le persone imprigionate nella sua dimensione»

Marcus: «Incredibile.... siete molto più forti di quanto mi aspettassi!»

Endo: «Noi siamo riusciti a sfuggire da quel demone insieme ad altri nostri compagni, ma alcuni di noi, come Marcus, sono rimasti feriti. Ci siamo nascosti, non trovando nessun aiuto nei paraggi, finché le acque non si fossero calmate... purtroppo non siamo dei combattenti, siamo dei commercianti!»

Kate: «Non ti preoccupare Endo, re Garonius ci ha inviato appositamente perché non aveva più vostre notizie. Non appena ci saremo sistemati tutti, torneremo a fare rapporto e...»

Endo: «Giusto, il re! Marcus, devi subito andare a Cornelia ad avvisare re Garonius della situazione attuale della Compagnia»

Kate: «Ma no, non c'è bisogno. Ora la situazione è sotto controllo e potremmo tornare a Cornelia tutti insieme»

Endo: «No, non bisogna perdere tempo. Marcus, parti immediatamente! Io rimarrò qui ad occuparmi dei feriti. Richiedi anche una squadra di soccorso, ne avremmo bisogno»

Marcus: «Dammi cinque minuti....»

Endo guardò i due ragazzi ed annuì, andando a soccorrere i feriti.

Kate: «E quindi... dobbiamo separarci di nuovo....»

Marcus: «Mi dispiace Kate.... ti prometto che quando tutta questa storia sarà finita, troveremo del tempo per stare insieme. A costo di diventare forte come voi ed unirmi al vostro gruppo di mercenari! I Quattro Demoni Bianchi.... però, non suona male, eheh»

Kate abbracciò di nuovo Marcus: «Ho una cosa per te.... spero ti piaccia». La ragazza diede a Marcus il coltello che aveva comprato a Cornelia.

Marcus: «Kate è... è bellissimo!»

Kate: «Ho pensato che ti avrebbe fatto comodo un'arma per difenderti... e.... »

Marcus abbracciò forte Kate e le diede un lungo bacio appassionato. «Questo coltello è molto più di un'arma.... è un simbolo: il simbolo del nostro amore. Lo custodirò gelosamente e penserò a te».

Kate era felice. Abbracciò un'ultima volta Marcus, prima di vederlo partire in sella al suo cavallo, in direzione di Cornelia. Una lacrima scese lungo il suo viso. Nel frattempo, Titania e Leonora si erano riprese. Kate corse da loro per assicurarsi che stessero bene.

Titania: «Aaaaaahhhhh la mia testa.... che cosa è successo?»

Leonora: «Ma come, non ti ricordi nulla?»

Titania: «Ricordo solo di aver fatto un incubo... picchiavo tutti indiscriminatamente. Mi sa che lavoro un po' troppo.... vedi che ci serviva quella vacanza Kate!».

La giovane ragazza sorrise: «Sono contenta che stiate bene ragazze!»

Leonora: «Io non sono contenta per niente! Tanta fatica sprecata... e questa non si ricorda nulla! Come faccio a vantarmi di averla sconfitta?»

Titania: «Sconfitta? Tu mi avresti sconfitta? Anche tu hai fatto un sogno?»

Leonora: «Ecco, appunto...»

«TU! MALEDETTO DEMONIO!», Gannor si era ripreso e si stava dirigendo verso Titania, puntandole contro il dito: «HAI VISTO CHE COSA HAI FATTO? HAI DECIMATO IL MIO ESERCITO! 30 SOLDATI HANNO PERSO LA VITA, ALTRI 20 SONO FERITI GRAVEMENTE! LA MIA BELLISSIMA ARMATURA DI DIAMANTI È STATA DISTRUTTA.... COSA HAI DA DIRE A TUA DISCOLPA, EH?!»

Kate si intromise tra Titania e Gannor: «Generale mi ascolti, non è stata colpa di mia sorella. Era sotto l'influsso demoniaco causato da un incantesimo di quel demone. Lo dimostra il fatto che ha attaccato anche noi che siamo le sue sorelle. Vede qui?», la ragazza mostrò i segni sul collo: «Questi segni me li ha fatti Titania mentre ha cercato di strangolarmi»

Titania: «Kate... io non....»

Kate: «Non preoccuparti Titania... non è stata colpa tua»

Gannor: «Se le cose stanno così.... non posso che scusarmi per il mio comportamento. Mi dispiace di aver reagito a quel modo»

Titania: «Non è niente generale... ora dovremmo tornare a Cornelia a fare rapporto al re»

Gannor: «I miei soldati non ce la fanno a muoversi, dovremmo andare solamente noi quattro»

Kate: «Bene, quando volete possiamo andare».

Dopo che Titania ebbe recuperato la sua arma, il gruppo, composto dai Tre Demoni Bianchi ed il generale Gannor, si mise in marcia verso Cornelia. Durante il tragitto, Kate spiegò alle sorelle che il demone le ha rivelato l'ubicazione del suo padrone: Matango.

Titania: «Matango eh? Mai sentita nominare»

Leonora: «Nemmeno a me quel nome dice nulla»

Kate: «Il demone ha detto che il padrone che l'ha evocato dimora lì.... forse è lo stesso uomo che ci vuole morte?»

Titania: «Dovremmo investigare, se solo sapessimo dove si trovi questo luogo...»

Gannor: «Avete nominato Matango per caso?»

Kate: «Sì, perché? Conosci questo luogo?»

Gannor: «Sì, è un luogo che si trova a nord di Cornelia. Un luogo inospitale e pieno di insidie. Si vocifera che sia la dimora di alcuni dei più temibili draghi che siano mai esistiti»

Titania: «Abbiamo già avuto a che fare con dei draghi in passato, non saranno un problema»

Gannor: «Non essere così superficiale, queste sono creature magiche molto diverse dai draghi con cui avete avuto a che fare»

Titania: «Ah è così? Allora ci servirà aiuto.... e so anche a chi chiederlo!»

Una volta arrivati a Cornelia, il gruppo si diresse immediatamente nel palazzo reale, suscitando la curiosità della gente.

«Ma quello... non è Gannor? Che fine ha fatto la sua armatura di diamante?!»
«Gannor la Fortezza Impenetrabile è stato sconfitto? Non riesco a crederci....»
«Eppure guardate, non indossa più la sua armatura!»

Gannor era molto mortificato. Non appena arrivarono nella sala del trono, il re esclamò: «Ecco i miei mercenari e Gann.... CIELO GANNOR, DOV'È FINITA LA TUA ARMATURA?!»

Gannor: «Vedete mio signore.... c'è stato un terribile incidente e...»

Garonius: «Lo so già. Un ragazzo della Compagnia di Endo è venuto ad informarmi della situazione, ma è subito ripartito con un gruppo di soldati e di medici per prestare soccorsi ai vari feriti. Mi ha raccontato che ci sono state molte perdite, è così?»

"Per fortuna sta bene", pensò Kate.

Gannor: «Sì vostra maestà, purtroppo abbiamo perso 30 soldati e qualche civile»

Garonius: «Capisco.... beh è una perdita irrilevante, l'importante è che la Compagnia sia salva e..»

Kate: «Come fate a dire così? Come fate a dare così poco valore alla vita umana!?», la ragazza stava cominciando ad arrabbiarsi.

Titania: «Kate, lascia stare, è una battaglia persa in partenza. Piuttosto mio signore, dobbiamo parlare della nostra ricompensa»

Garonius: «Ricompensa? Per tutte le perdite che avete causato? Non ci penso nemmeno»

Titania: «Se volete torniamo lì e finiamo l'opera di annientamento della Compagnia di Endo»

Tutti fissarono Titania inorriditi.

Garonius: «M-ma no, ma no, stavo semplicemente scherzando! Non avete proprio il senso dell'umorismo... Comunque, chiedetemi pure ciò che volete»

Titania: «Vorremmo organizzare una spedizione a Matango. Il demone, prima di morire, ci ha detto che il suo padrone dimora lì. Quello che chiediamo, sono degli uomini pronti ad aiutarci»

Garonius: «Bene, quanti ve ne servono? 100? 200 uomini?»

Titania: «No, non vogliamo un esercito formato da formiche. A noi servono uomini addestrati, uomini coraggiosi e soprattutto.... uomini FORTI!»

Garonius: «Mmmm non so se potrò accontentarvi....»

Gannor: «Sire, potremmo lasciare loro la legione speciale»

Garonius: «Perché non chiudi mai quella bocca, Gannor!?»

Titania: «Legione speciale?»

Gannor: «Si tratta di una squadra speciale composta da uomini incredibilmente forti ed astuti. È la legione speciale privata di re Garonius III»

Garonius: «Appunto PRI-VA-TA! Non posso assegnarla a terzi!»

Gannor: «Però senza il loro intervento a quest'ora la Compagnia di Endo sarebbe stata sconfitta»

Garonius: «.... devi sempre puntualizzare tu! E sia, potete prendervi la mia legione speciale.... sigh»

Titania: «Grazie, mio sovrano. La vostra generosità è infinita»

Garonius: «Lo so, lo so»

Gannor: «Penserò io ai preparativi. La partenza è fissata per domani mattina. Riposatevi bene, sarà una spedizione molto dura»

Titania: «Puoi dirlo forte, sono veramente stremata....»

Leonora: «Andiamo nella locanda 'La sabbia di Morfeo', l'ho vista durante il nostro giro turistico e sembrava un luogo accogliente.

Kate: «Per me va bene, il nome mi ispira fiducia»

Garonius: «POTRESTE CORTESEMENTE DISCUTERE DI QUESTE QUISQUILIE LONTANO DA QUI? MI STATE FACENDO SALIRE IL NERVOSO! FUORI DI QUI!»

Le ragazze andarono alla locanda dove passarono la notte in assoluto relax e tranquillità. Le aspettava una dura prova, forze la più dura mai affrontata fin'ora. Chi era questo fantomatico individuo che ha evocato perfino un demone pur di sconfiggerle? E questa legione speciale sarebbe stata all'altezza del compito? Presto queste domande avrebbero trovato una risposta...