venerdì 12 luglio 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 11

CAPITOLO 11: LA GRANDE CAPITALE CORNELIA

Kate: «Ancora con questa storia dell'attentatore?»

Leonora: «No Kate.... è tutto vero. Noi l'abbiamo visto»

Kate: «Non può essere stata un'allucinazione causata dal sole?»

Titania: «Eravamo 'rinfrescate' dalla magia di Leonora, quindi lo escludo. Lì c'era un uomo, in carne ed ossa, che ci ha parlato e si è preso gioco di noi. È stato lui ad attaccarti con quel suo scorpione»

Kate: «Come fate a dire che è un uomo? Lo avete visto distintamente?»

Leonora: «Non abbiamo potuto, il sole ci accecava. È stato furbo, dannazione. Però la voce era quella di un uomo, su questo non ci sono dubbi»

Kate: «E se l'avesse contraffatta con l'uso della magia?»

«INSOMMA KATE, CHE IMPORTANZA VUOI CHE ABBIA? C'E' UNA PERSONA CHE CI VUOLE MORTE E STA CONTINUAMENTE ATTENTANDO ALLA NOSTRA VITA, COSA IMPORTA SE SIA UN UOMO O UNA DONNA?», Titania urlò in preda all'ira.

Kate: «.... hai ragione, ti chiedo scusa. Come vogliamo procedere quindi?»

Titania: «Non procediamo. Il piano è stato un fallimento, tu sei ancora convalescente. Per un po' ce ne staremo qui buone buone e ci godremo l'ospitalità della città imperiale Cornelia.

Kate: «Guarda che se lo fate per me non ce n'è motivo, posso tranquillamente stare in piedi e camminare»

Leonora: «Il dottore ha detto che è meglio evitare sforzi, quindi per un po' è meglio non accettare missioni. E poi una vacanza ogni tanto ci vuole anche per noi. E quale modo migliore per spendere i soldi che ci ha dato re Tolomeo se non nella grande città imperiale?»

Titania: «Giusto, devo avvertire re Tolomeo! Ragazze, vado a consegnare una lettera al servizio postale del luogo in cui spiego la situazione ed avverto il re del fallimento della missione. Non credo di metterci molto, ma nel caso voleste uscire a fare due passi, ci incontriamo alla piazza principale tra tre ore. Ah, pensateci voi a pagare il conto». Detto questo, la ragazza uscì facendo rientrare il dottore.

Dottore: «Allora, come andiamo? È passato il dolore?»

Kate: «Mi sento in gran forma! Solo che adesso sto morendo di fame...»

Dottore: «È comprensibile. Beh qui a Cornelia avete solo l'imbarazzo della scelta su dove andare a mangiare. Abbiamo la 'Taverna di Gustavo', specializzata nella cucina a base di carne, mentre nella 'Baia del Leviatano' potete trovare tutte specialità di pesce. Questi sono i luoghi più importanti dove cibarsi, ma ce ne sono tanti altri in giro»

Leonora: «Grazie per le informazioni dottore. Quanto le dobbiamo? Così possiamo togliere il disturbo»

Dottore: «Il costo delle spese mediche ammonta ad una moneta d'argento. Se volete, potete comunque rimanere finché ne avrete voglia»

Leonora si avvicinò alla scrivania e vi poggiò una moneta d'oro. «Penso possa bastare. Andiamo Kate. Grazie ancora dottore»

Kate: «Grazie dottore!»

Le due ragazze uscirono dallo studio in fretta e furia.

Dottore: «Hey no aspettate, è troppo non posso accetta.... se ne sono andate.... Però, non pensavo che i Tre Demoni Bianchi fossero così generose!»

Una volta fuori, Kate non poté credere ai suoi occhi. Cornelia era una città fantastica! Le strade erano gremite di persone intente a passeggiare o fare acquisti, c'era ogni tipo di attrazione possibile, dai giocolieri ai maghi fino ad arrivare ai guerrieri che sfidavano i passanti per guadagnarsi da vivere. L'aria che si respirava era di armonia e tranquillità, anche grazie alle guardie che pullulavano le strade e che, al minimo problema, intervenivano. La struttura della città era molto semplice: un grosso anello in cui vi erano ubicate abitazioni e negozi e l'immenso castello imperiale al centro del suddetto anello che sovrastava ogni cosa. L'accesso al castello era consentito solo dai quattro punti cardinali, altrimenti un imponente muro ne bloccava il passaggio. Le due sorelle decisero di andare a mangiare alla 'Baia del Leviatano', un po' di pesce ci voleva per variare dalla carne di sempre. La cosa che più sorprendeva le ragazze era il fatto di non essere fermate ad ogni angolo da gente curiosa che le riconosceva e le tempestava di domande. Evidentemente sono giunte solamente voci alla città di Cornelia, ma mai nessuno degli abitanti aveva mai visto l'aspetto dei Tre Demoni Bianchi. Finalmente potevano godersi il soggiorno in una nuova città senza inutili scocciatori. Il giro turistico procedeva tranquillamente. Le ragazze fecero anche un po' di shopping: Leonora acquisto dei libri di magia e di storia, mentre Kate acquistò solamente un coltello particolare che aveva scolpiti nell'impugnatura due draghi che si guardavano negli occhi.

Leonora: «Che te ne fai di un coltello Kate? Vuoi regalarlo a Titania?»

Kate: «Oh no no, non è per lei. Ho pensato che potrebbe servirmi un coltello come arma per il combattimento ravvicinato... sai, le frecce sono scomode per combattere corpo a corpo»

Leonora: «Ah capisco... beh sì, dopo gli ultimi avvenimenti hai fatto bene a prendere un provvedimento simile. Brava!»

"Per fortuna che se l'è bevuta...." pensò Kate.

Giunse l'ora dell'appuntamento e le tre sorelle si ritrovarono nella piazza principale di Cornelia, di fronte all'ingresso sud del castello.

Titania: «Eccovi qui! Allora, com'è andato il giro?»

Leonora: «Benissimo, abbiamo mangiato e fatto acquisti. Io ho comprato dei libri di magia e di storia»

Titania: «La solita secchiona»

Leonora fece una linguaccia alla sorella maggiore.

Titania: «E tu invece cosa hai preso Kate?»

«Questo», Kate mostrò il coltello alla sorella. «Ho pensato che, visto gli ultimi avvenimenti, mi avrebbe fatto comodo»

Titania: «Ottima pensata! In effetti mi hai preceduta, altrimenti te ne avrei comprato uno io. Ma non ti sembra che sia poco funzionale? Potevi comprare un coltello più comodo o più grande»

Kate: «Oh no, questo va benissimo, fidati!»

Titania: «Se lo dici tu...»

"Evvai, sono riuscita a fregare anche Titania!" pensò Kate.

«Siete i Tre Demoni Bianchi?», una voce proveniente dalle spalle delle ragazze ruppe la tranquillità di quella giornata.

Titania, sospirando: «Uh.... è finita la pacchia. Senti amico, siamo momentaneamente in vacanza e...». Davanti a loro c'era un plotone di soldati con al comando un uomo molto molto robusto, con addosso un'armatura completamente di diamante.

«Quello è il generale Gannor! Chissà come mai è interessato a quelle ragazze....»
«Caspita, quelle ragazze ora sono proprio nei guai, poverine»
«Cosa avranno mai fatto per richiedere l'intervento di Gannor? Provo pena per loro»

Gannor: «Vi ho fatto una domanda: siete i Tre Demoni Bianchi?!» alzando un poco il tono di voce.

Titania: «SI, SIAMO I TRE DEMONI BIANCHI!»

Le persone lì intorno cominciarono ad agitarsi per l'eccitazione. Finalmente vedevano dal vivo i famigerati Tre Demoni Bianchi!

«Non posso crederci, i mercenari famosi in tutta Gatam!»
«Per favore, fatemi un autografo!»
«Leonora sei stupenda!... anche se non so quale delle tre tu sia!»

Gannor alzò una mano al cielo ed i soldati si mossero immediatamente, calmando gli animi ed allontanando la folla di curiosi.

Titania: «Caspita, è la prima volta che vedo fare qualcosa di simile in una città. Dovrebbero tutti prendere esempio da Cornelia»

Gannor: «A noi piace l'ordine. Bene, se siete i Tre Demoni Bianchi, vi prego di seguirmi»

Titania: «Perché dovremmo seguirti? Non abbiamo fatto nulla di male!»

Gannor: «Oh no no, niente di tutto questo. Re Garonius III vuole vedervi immediatamente»

Kate: «Chi è re Garonius III?»

Gannor: «Quanta ignoranza nei giovani d'oggi.... Re Garonius III è il sovrano di tutta Gatam e di Cornelia nello specifico. È la persona più importante in questo continente, fossi in voi non lo farei aspettare»

Titania: «Come se avessimo altra scelta.... va bene, andiamo a sentire cos'ha da dirci questo re»

Gannor: «Mostra un po' più di rispetto per il nostro e vostro re!»

Titania: «E tu vedi di stare più calmo, mi stai già irritando»

L'interno del castello di Cornelia era quanto di più lussuoso le tre sorelle avessero mai visto in vita loro: pavimenti e mura in marmo, tappeti persiani di primissima fattura, candelabri un po' ovunque, mobili in mogano, vetrate colorate e tende in velluto, stendardi e trofei di caccia appesi al muro. In più il castello era pieno di guardie pronte ad agire e di servi pronti a pulire.... anche le stesse guardie se necessario!

Kate: «Questo re Garonius III dev'essere un maniaco dell'ordine e della pulizia»

Leonora: «Non dirlo ad alta voce, il gigante lì potrebbe sentirti e farti la ramanzina come prima...»

Gannor: «L'ho già sentita e sono d'accordo con lei»

Titania: «Un momento, se prima l'hai quasi divorata per aver detto che non conosceva re Garonius, ora perché sei d'accordo alla sua affermazione?»

Gannor: «Perché in mezzo ai civili devo mostrarmi autoritario ed inflessibile. Così come tutte le guardie agli ordini del re. Ma dentro al castello, possiamo parlare liberamente. Tutti ammettiamo che re Garonius sia eccentrico, un vero maniaco dell'ordine e della pulizia. Detesta che qualcuno si presenti al suo cospetto sporco. Perciò.... mi dispiace ragazze»

Una governante si avvicinò in fretta e furia alle tre sorelle ed iniziò a pulirle con uno spolverino. «Uhm, qui ci vuole un aiuto: RAGAZZE!». Altre cinque governanti si adoperarono per risplendere a lucido le armature delle ragazze.

«ADESSO BASTA!» tuonò Titania. L'urlo fece allontanare le governanti dallo spavento.

Leonora: «Beh guarda il lato positivo: ora le nostre armature risplendono!»

Kate: «Sì ma... la polvere mi è entrata tutta in bocca....» disse tossendo furiosamente.

Gannor: «Ecco cosa intendevo dire. Proseguiamo, il re vi starà aspettando»

La sala del trono era di una bellezza inaudita: pavimento scintillante, muri decorati con gioielli, lampadari di cristallo, un lungo tappeto rosso di velluto che percorreva tutta la stanza. Il trono invece era in pelle di drago, con dei diamanti incastonati sui bracciali, mentre le zampe erano completamente d'oro. Re Garonius III sedeva fiero ed altezzoso su quel trono. Vestiva dei bellissimi abiti regali rossi e bianchi. La sua corona era completamente d'oro e piena di pietre preziose. Aveva folti capelli lunghi e castani, un po' di pizzetto e delle grandi sopracciglia castane. Chiudevano il quadro, due piccoli occhi castani anch'essi.

Garonius: «Ben arrivate, mie deliziose ospiti! Vedo che siete belle pulite, approvo approvo. Dunque... vi ho fatto convocare qui perché gradirei usufruire dei vostri servigi. Conoscete per caso la Compagnia di Endo?»

Titania: «È un onore essere al vostro cospetto, mio re. Sì, ci siamo già imbattute più volte in quella Compagnia»

Garonius: «Eccellente! Posso passare subito alle questioni importanti: non ho ancora ricevuto notizie dalla Compagnia di Endo. L'ultima volta che ho ricevuto loro notizie, erano arrivati a Tamuril»

Titania: «Posso confermare, sono arrivati proprio nel momento della nostra partenza per una missione»

Garonius: «Perfetto, adoro quando le cose coincidono! Da un senso di perfezione e di pulizia..... Ad ogni modo, avranno sostato un paio d'ore a Tamuril, scaricando e caricando le varie merci e ripartendo subito in direzione di Cornelia. Tra Tamuril e Cornelia c'è un grosso deserto, il deserto di Bruma, ma è impensabile attraversarlo con delle merci. Ed allora cosa fare? Semplice, si passa per le terre di Mystole. Le terre di Mystole erano le terre una volta abitate dai demoni. Ora non sono altro che un luogo desolato e disabitato. Non c'è alcun pericolo nel passare in queste terre.... o almeno credo. Ecco perché mi son sempre raccomandato che mi inviino un messaggero una volta arrivati a Mystole. E secondo voi è arrivato? NO! Niente di niente. Detesto quando che cose non vanno come dovrebbero andare. Ecco quindi la mia richiesta: andreste nelle terre di Mystole a controllare che la situazione sia sotto controllo? Verrete generosamente ricompensate, ovviamente. Posso donarvi qualsiasi cosa mi chiediate, qui non si bada a spese!»

Titania: «Vedete mio sovrano.... la situazione è un po' complicata che...»

Kate: «SAREMO FELICI DI ACCETTARE L'INCARICO!»

Titania e Leonora diedero un'occhiataccia a Kate.

Titania: «Vogliate scusarla vostra maestà, ma è ancora convalescente. Ha subito un avvelenamento da scorpione dorato ed ancora non ragiona come si deve»

Kate: «Invece mi sento benissimo, mai stata meglio in vita mia!»

Leonora: «Kate... perché non ti calmi?»

Kate: «Sono calmissima!»

Titania: «Kate, smettila immediatamente»

Kate: «No Titania, questa volta non posso stare zitta»

Lo sguardo di Titania divenne gelido, ma a Kate non fece nessun effetto.

Kate: «È inutile che cerchi di intimidirmi con il tuo sguardo, questa volta non funzionerà. Vostra maestà, accettiamo volentieri questa missione»

Titania: «Noi non accettiamo proprio niente invece»

Kate: «Perché devi sempre decidere tu per gli altri?»

Titania: «Perché sono la sorella maggiore e quella più giudiziosa!»

Kate: «E a quelle povere persone della Compagnia di Endo non ci pensi? Magari sono in pericolo e hanno bisogno di aiuto»

Garonius: «Sono d'accordo con la ragazza!»

Titania sbuffò: «Preferisco proteggere la vita di mia sorella, piuttosto che quelle di sconosciuti»

Kate: «Ma qui non si tratta solo della vita della Compagnia di Endo. Qui è in ballo l'economia di tutto Gatam!»

Leonora: «Ragiona Kate: se anche la Compagnia di Endo dovesse sparire, qualcun altro prenderà il suo posto. Invece se ti dovesse capitare qualcosa, chi prenderebbe il tuo posto?»

Titania: «Per una volta sono assolutamente d'accordo con Leonora»

Leonora: «Grazie....»

Kate: «E se questa minaccia che ha colpito la Compagnia di Endo crescesse e diventasse un pericolo per tutto Gatam? Se diventasse così potente da non riuscire a batterlo? Sarebbe meglio attaccarla subito, in modo che non possa rafforzarsi»

Titania: «Stai viaggiando un po' troppo di fantasia secondo me»

Kate: «E tu sei egoista come al solito!»

Garonius: «Insomma, andate o no?»

Titania: «STIAMO DISCUTENDO!»

Gannor: «NON ALZATE LA VOCE CONTRO IL RE!»

Leonora: «Perché non ci calmiamo un po' tutti?»

Kate: «Io sono calma»

Titania: «No, tu stai delirando!»

Kate: «No tu stai delirando, come sempre del resto!»

Titania: «Se non la smetti di avere questo atteggiamento, giuro che...»

Kate: «Che cosa? Che mi farai a pezzi? Ma come, non vuoi partire proprio perché non vuoi che mi accada qualcosa e poi la prima a farmi del male sei tu?»

Titania colpì con un forte pestone il pavimento per scaricare la rabbia, incrinandolo lievemente.

Kate: «Sai di essere nel torto e questa cosa non ti va giù»

La sorella maggiore fece un respiro profondo. Dopo, rivolgendosi al re disse: «Mio sovrano, perdonate questo patetico siparietto. Accettiamo la missione»

Garonius: «Eccellente! Finalmente siamo giunti ad un accordo. Adoro quando le cose filano alla perfezione! La partenza è fissata per.... subito! Non c'è tempo da perdere! Ho già predisposto una legione di 50 uomini che vi affiancheranno durante la spedizione di recupero. C'è qualche obiezione?»

Titania: «Nessuna, vostra maestà»

Garonius: «ECCELLENTE! Vi servono dei cavalli?»

Titania: «No, abbiamo i nostri. Li abbiamo lasciati davanti l'ingresso est della città»

Garonius: «PERFETTO! Manderò la legione all'ingresso est. Spero possiate portarmi buone notizie in tempi brevi. E adesso..... FUORI DI QUI!»

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