domenica 7 luglio 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 5

CAPITOLO 5: IL PRIMO AMORE

Kate corse in prima fila per assistere all'arrivo della Compagnia di Endo, seguita da altre persone. Il resto della folla rimase a congratularsi con Titania e a deridere il gruppo degli orchi.

«Non siete così tanto forti se il vostro capo si è fatto sconfiggere da una donna umana! Ahahahah», li derise un contadino.

«Come osi umano! Vieni qui che ti divoro in un attimo!» urlò un grosso orco mentre teneva Ogretto per un braccio, aiutandolo a camminare.

«Lascia stare... non sa di cosa parla. Quella donna... non è umana. La sua forza è paragonabile a quella di un vero e proprio demone» disse Ogretto ancora un po' stordito.

I villici avevano profondo rispetto e timore per Titania, la donna che aveva sconfitto il capo degli orchi a mani nude! Leonora intanto era intenta a curare le ferite della sorella grazie all'aiuto della magia.

Titania: «Sembra sia arrivata la Compagnia di Endo. Chissà come stanno?»

Leonora: «Dopo che ti avrò curata potrai andare a vedere»

Titania: «E tu non vieni?»

Leonora: «Prima devo curare anche le ferite di Ogretto, non posso certo lasciarlo in quelle condizioni»

Titania: «Certo che puoi!»

Leonora: «Ed allora lascerò così anche te!»

Titania: «MA IO SONO TUA SORELLA!»

Leonora rise e continuò ad usare la sua magia curativa. Intanto Kate era alla disperata ricerca di Marcus: vedeva passare tutte facce conosciute, Endo in primis, ma di Marcus nemmeno l'ombra. Oramai la Compagnia era completamente entrata in città.

"Lui non c'è.... possibile che abbia abbandonato la Compagnia?", pensò tra sé e sé Kate. Delusa e sconsolata, tornò indietro tenendo il capo chinato.

«Cercavi qualcuno?»

"Quella voce!", Kate si girò con un'espressione di immensa gioia. A pochi passi da lei c'era Marcus accanto ad un cavallo. «Cercavi qualcuno?» ripeté il ragazzo con un sorriso sulle labbra.

«Nessuno in particolare...», disse arrossendo Kate.

Marcus: «Allora mi ero sbagliato. Credevo stessi aspettando me»

«Sì! Cioè, no! Cioè io.... ecco....», la ragazza era nella confusione più totale. Nel frattempo, Luna si era liberata dalle redini che la tenevano legata alla stalla ed era arrivata dalla ragazza. Con il musetto la stava spingendo verso Marcus.

Kate: «Hey Luna! Cosa ci fai qui? Che ti prende?»

Marcus: «Questo cavallo è tuo?»

Kate: «È una cavalla. Sì diciamo che è mia: io e le mie sorelle abbiamo dovuto prendere in prestito dei cavalli per una missione importante. Ora che l'abbiamo completata penso che li restituiremo»

Marcus: «È un vero peccato, sembrate essere molto legate... hey ci sono! Che ne diresti di fare una cavalcata insieme a me?»

Luna: «HHHHIIIIIIIIIII»

Marcus: «Anche lei sembra essere d'accordo, eheh»

Kate: «Ah... io veramente... non so se posso allontanarmi»

Marcus: «Suvvia, che può succederti? Sei uno dei Tre Demoni Bianchi, sarei io quello in pericolo nel ritrovarmi da solo con te!»

Kate: «.... spiritoso!»

Marcus: «Avanti allora, seguimi! Vediamo se la tua cavalla riesce a starmi dietro». Il ragazzo saltò in sella al suo destriero e cominciò a cavalcare allontanandosi dal villaggio di Calladio.

Kate: «Hey aspettami! Andiamo Luna!»

Luna: «HHHHHHIIIIIIIII»

La ragazza saltò in sella alla cavalla ed insieme inseguirono Marcus. Kate si sentiva strana: era la prima volta che inseguiva un ragazzo per non fargli del male, ma anzi per gioco. "Cosa mi prende? Perché mi sento così felice?", pensava lei. Intanto Marcus entrò in una foresta, sperando di poter seminare la ragazza. "Povero sciocco! In questo modo ci ha facilitato il compito. Cavalcare in mezzo a tutti quegli alberi non sarà affatto facile per un sempliciotto come lui.... un bel sempliciotto devo dire.... MA COSA STO PENSANDO?", pensò Kate arrossendo. L'inseguimento continuò ancora per qualche minuto, finché i due non si ritrovarono in una zona al centro della foresta senza alberi e con un piccolo laghetto nel mezzo. C'erano tante tipologie di fiori e diversi animali che andavano ad abbeverarsi in quel laghetto dall'acqua cristallina. Il vento, spirando dolcemente, inebriava l'aria di un profumo paradisiaco dato dai fiori presenti. Kate non credeva ai suoi occhi. Rimase per qualche secondo immobile, ammirando quel paesaggio, dimenticandosi completamente di Marcus.

«Allora, ti piace?» disse una voce proveniente dalle spalle della ragazza che girò la testa e vide Marcus che le si affiancava in sella al suo cavallo.

Kate: «Come facevi a sapere dell'esistenza di un simile posto all'interno di questa foresta?»

Marcus: «È semplice: una delle tante volte che abbiamo sostato nel villaggio di Calladio, io sono andato a farmi una cavalcata per conto mio e, senza volerlo, ho trovato questo posto. Bello vero?»

Kate: «È un posto stupendo, altro che bello!»

Marcus: «Sì intona perfettamente al colore azzurro dei tuoi occhi»

Kate arrossì nuovamente. I due ragazzi lasciarono liberi i cavalli che andarono ad abbeverarsi e successivamente a riposarsi nelle vicinanze del laghetto. Loro invece rimasero seduti sull'erba, in mezzo ai fiori. L'atmosfera che si era venuta a creare era magica.

Kate: «Guarda quante varietà di fiori! E che buon profumo che emanano»

Marcus: «Già, in questo luogo ci sono diverse varietà di profumi, alcuni anche abbastanza rari. Fortunatamente non è stato scoperto dai mercanti, altrimenti avrebbero distrutto questo piccolo paradiso per i loro affari»

Kate: «Beh, devono pur riuscire a guadagnare e vivere in qualche modo»

Marcus: «Ci sono tanti modi per guadagnarsi da vivere senza dover per forza distruggere la natura che ci circonda»

"Che ragazzo dolce e sensibile....", Kate era sempre più cotta.

Marcus: «Ah ecco, quasi mi dimenticavo! Com'è andata nel villaggio di Adumio? Siete state trattate bene? Il locandiere è simpatico come sempre?»

Kate si fece cupa in volto. Il ricordo dell'ultima freccia scoccata sulla fronte del povero locandiere tornò a tormentarla in mente.

Marcus: «Ho forse detto qualcosa che non va?»

Kate: «Vedi Marcus.... devi sapere che il villaggio di Adumio è stato colpito da una terribile maledizione.....». La ragazza continuò a spiegare per filo e per segno tutti i fatti accaduti. Marcus ascoltò in silenzio senza batter ciglio. Una volta che la ragazza ebbe finito, gli occhi di lui si riempirono di lacrime.

Marcus: «Quelle persone... cosa avevano fatto di male? Che colpa avevano? Erano così gentili..... così disponibili.... perché tutto questo? Chi può essere mai stato a fare una cosa simile? PERCHE'?»

Kate: «Mi sono fatta anch'io le stesse domande, ma non ho trovato risposta. Chiunque sia stato, deve pagare. E molto caro»

Marcus, continuando a piangere, abbracciò la ragazza che rimase interdetta. Era la prima volta che si faceva toccare da qualcuno che non fossero le sue sorelle: benché indossasse la sua durissima armatura bianca, Marcus avrebbe potuto pugnalarla facilmente al collo o alle giunture delle braccia, impedendole di usare qualsiasi arma e quindi di difendersi. Ma lui non l'ha fatto. Quel ragazzo che abbracciava quella fredda armatura, era in cerca solo di un po' di conforto. Kate iniziò ad accarezzargli dolcemente la testa.

«Quelle persone... mi hanno trattato come fossi uno di loro.... come se facessi parte della loro famiglia... non meritavano quella fine!», disse Marcus singhiozzando, continuando con: «Tu sei un mercenario giusto? Ti prego, trova ed uccidi il colpevole di tutto questo! Sono disposto a pagarti, dandoti tutto ciò che ho! Metterò da parte quanti più soldi possibile e se riuscirai nel tuo intento, sarò felice di darteli. Tutto pur di vendicare quelle splendide persone!».

Kate stava sorridendo: «Non c'è bisogno che tu mi dia niente. Anche io voglio trovare l'artefice di tutto questo e fargliela pagare!». "Non pensavo che fosse così sensibile... che ragazzo d'oro", pensò successivamente.

Marcus si asciugò gli occhi e guardò intensamente la ragazza.

Kate: «C-che c'è? P-perché mi s-stai fissando?», disse visibilmente imbarazzata.

Marcus: «Niente, pensavo»

Kate: «A cosa?»

Marcus: «Pensavo: come mai una ragazza così carina, gentile e dolce come te si è messa a fare il mercenario? A diventare anche una spietata assassina pur di guadagnare qualcosa?»

Kate: «Ah... mi dispiace, ma non posso dirtelo»

Marcus: «La mia non era una domanda che necessitava di una risposta. Ero soltanto rammaricato. Potresti vivere una vita normale, avere un ragazzo, sposarti, avere dei bambini... vivere felice»

Kate: «M-ma c-c-che dici!? N-non c-credo che s-sarei così i-i-interessante!»

Marcus allungò una mano ed accarezzò i suoi capelli. La ragazza non si mosse. «Hai dei bellissimi capelli dorati. Due occhi azzurri purissimi. Delle labbra piene di passione, che ti fanno venir voglia di..... di.....»

Kate: «Di.... di.....»

I volti dei due ragazzi si stavano avvicinando sempre di più. Entrambi chiusero gli occhi, pronti a provare una sensazione mai provata prima. Le labbra erano quasi a contatto....

«HHHHHIIIIIIIII»

Il nitrito di Luna interruppe i due ragazzi che si allontanarono visibilmente imbarazzati. Senza guardarsi in faccia si dissero.

Kate: «Si sta facendo buio, forse dovremmo rientrare...»

Marcus: «Sì... forse hai ragione....»

Luna passò loro davanti, inseguendo una farfalla.

"Dannata cavalla!", pensò Kate piena di rabbia.

I due salirono in sella ai propri cavalli e si avviarono verso il villaggio di Calladio. Kate fu la prima ad uscire dalla foresta e quindi si fermò ad aspettare Marcus. "Se Luna non ci avesse interrotti... io e Marcus ci saremmo....."

«Hey, guarda qui Kate!»

Kate si girò verso quella e voce e.... venne baciata da Marcus, che nel frattempo le si era affiancato. Fu un lungo e passionale bacio. Quando Marcus staccò le sue labbra da quelle di Kate, lei provò un profondo dolore. Voleva provare ancora quella magnifica sensazione, mai provata prima. Voleva ancora avere un contatto così ravvicinato ed intimo. Voleva ancora farsi travolgere dalla passione. Marcus la guardò e, sorridendo, disse: «Forza, l'ultimo che arriva è uno gnomo!», quindi partì al galoppo in direzione del villaggio. Kate era ancora nel mondo dei sogni. "Mi.... mi ha baciata! Il mio primo bacio.... ed è stato bellissimo! Possibile che sia veramente interessato a me? Che sia interessato ad un mercenario senza scrupoli? Ora come mi dovrei comportare? Devo dirlo alle mie sorelle?". Tante domande frullavano nella confusa testa di Kate.

«Guarda che se non ti muovi vincerò io!»

La voce in lontananza di Marcus la fece destare dai suoi pensieri.

Kate: «Hai sentito Luna? Facciamogli vedere di che pasta siamo fatte!»

Luna: «HHHHHHIIIIIIIIIIII»

La cavalla cominciò a galoppare in direzione del villaggio, ma oramai Marcus era troppo avanti. Quando arrivò a Calladio, Marcus sembrava sparito. Dei forti schiamazzi provenivano dalla casa del capo villaggio.

«ANCORA UNA VOLTA!»

«D'ACCORDO, MA CHE SIA L'ULTIMA QUESTA VOLTA!»

Kate scese da Luna ed entrò per controllare cosa stesse succedendo. Titania ed Ogretto erano alle prese con una sfida a 'braccio di ferro'. Leonora notò Kate e le si avvicino.

Leonora: «Oh eccoti qui Kate! Ma dov'eri finita?»

Kate: «Sono andata a fare una passeggiata con Luna»

Leonora: «Hai tirato con l'arco?»

Kate: «No, perché?»

Leonora: «Non ti sei accorta che ti manca una freccia?»

Kate controllò la faretra: «Hai ragione! Deve essermi caduta quando sono scesa da cavallo. Vado a controllare fuori, magari la ritrovo»

Leonora: «Non metterci troppo che stiamo per partire, dobbiamo tornare a Tamuril per informare re Tolomeo del successo della missione. Non appena Titania batterà di nuovo Ogretto saremo pronte a partire»

Kate: «D'accordo, non ci metterò troppo tempo!». La ragazza uscì e si diresse verso Luna che si trovava una decina di metri più in la, sentendo nel frattempo diverse urla.

«HAI VINTO ANCORA, NON È POSSIBILE! UN'ALTRA!», riconobbe la voce di Ogretto.

«HO DETTO CHE QUELLA ERA L'ULTIMA! ARRENDITI, SONO PIU' FORTE DI TE!», era chiaramente la voce di Titania.

"Incorreggibili..." pensò Kate. Arrivata da Luna si guardò in giro ma non trovò nulla. «Hey Luna, hai mica visto in giro una delle mie frecce?»

Luna: «hiiiii»

Kate: «Dove posso averla persa? Forse nella foresta quando ero insieme a....», quel ricordo la fece arrossire. Improvvisamente una freccia si conficcò sul terreno a pochi passi da lei. Un foglio era legato all'asta. La ragazza divenne seria, pensando a qualche minaccia imminente. Prese il foglio e lesse. L'espressione cambio in un istante. Strinse il foglio a se e guardò in alto nel cielo, lasciando che una lacrima scendesse lungo il suo viso.

"Mia dolce Kate,
ti sei mai fermata a guardare il cielo notturno? Avrai notato sicuramente tanti piccoli punti che noi chiamiamo 'stelle'. In mezzo a quei punti, ce n'è uno molto più grande, che usiamo chiamare 'luna'. Mi sono sempre affidato a lei che mi ha guidato durante la mia strada. Oggi, la Luna mi ha guidato verso un qualcosa di grandioso, un qualcosa di inestimabile, un qualcosa di cui non potrei più fare a meno.... oggi la Luna mi ha avvicinato a te. E ha anche provato ad ostacolarmi.... ma non mi sono arreso, eheh! Forse non ci vedremo per un po'.... ma quello che volevo dirti è: non perdere mai la speranza. Quando sei triste o sei sconfortata... alza gli occhi al cielo. Fatti guidare dalla luna. Quella stessa luna che mi ha permesso di incontrarti. Quella stessa luna che mi ha fatto innamorare....
Quella luna che mira sempre verso di te, invidiosa della tua bellezza. Quella luna che mi permetterà di ritrovarti. Sempre.
Ci rivedremo presto e ti dirò le parole che non ho potuto dirti oggi.

Il tuo Marcus."

«KAAAAAATEEEEE SMETTILA DI GUARDARE LA LUNA E VIENI QUI! DAI CHE STIAMO PARTENDO!». La voce di Titania la fece tornare in se. Si asciugò il viso e corse verso le sue sorelle, piena di gioia e voglia di vivere.

Ogretto era in un angolo a piangere, consolato da altri orchi. I villani erano divertiti dalla scena. Le tre sorelle erano in sella ai propri destrieri, pronte a partire alla volta di Tamuril.

Titania: «Su con la vita Ogretto! Allenati e presto ci sfideremo di nuovo. E vedi di farmi divertire di più la prossima volta!»

Ogretto: «Puoi contarci Titania, la prossima volta vedrai come ti concio per le feste!». Anche gli orchi si prepararono a tornare sulle montagne di Kulas, salutando tutti e scusandosi ancora del disagio arrecato. A salutare le tre sorelle c'era anche la Compagnia di Endo, con quest'ultimo in prima fila. Di Marcus nemmeno l'ombra. Ma questo a Kate non importava, andava bene così. Era finalmente felice. Felice di aver scoperto l'amore.

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