mercoledì 10 luglio 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 6

CAPITOLO 6: IL MALEFICIO

Le tre sorelle cavalcavano nella notte, guidate dalla luce delle stelle e della luna. Quella luna bellissima che Kate non smetteva di fissare.

«Se non la smetti di guardare la luna, finirai per sbattere» disse Titania con supponenza.

Kate tornò in se ed abbassò la testa.

Leonora: «Che ti prende Kate? È da quando abbiamo lasciato il villaggio che sei strana»

Kate: «Non ho niente, solo che questa notte la luna è particolarmente bella, non trovate?»

Titania: «Mah, a me sembra la luna di sempre»

Leonora: «Piuttosto, il re non si arrabbierà se ci presentiamo a quest'ora?»

«Vorrà sicuramente sapere l'esito della missione, non risulterà un problema svegliarlo», disse Titania. Era abbastanza preoccupata per sua sorella Kate: non era mai stata così distratta. "Che le sia successo qualcosa? Magari è sotto l'influsso di qualche stregoneria causata dall'incantesimo che ha colpito gli orchi contro cui abbiamo combattuto?". Non si dava pace per questo.

Kate: «Eccoci arrivati, vedo in lontananza le mura di Tamuril»

Leonora: «Come faremo a farci annunciare?»

Kate: «Non ce ne sarà bisogno, vedo delle guardie al cancello. Forse sono lì che ci aspettano»

Arrivate davanti al cancello, vennero accolte dalle guardie: «Vi stavamo aspettando. Il re ha ordinato ad un gruppo di guardie di aspettare il vostro ritorno qui, nei pressi del portone di ingresso, organizzando dei turni di guardia. Il mio collega si prenderà cura dei vostri cavalli. Se volete seguirmi, vi condurrò da re Tolomeo». Le sorelle lasciarono i cavalli e seguirono la guardia. Arrivati nella sala del trono, la guardia disse: «Attendete qui, vado ad annunciarvi al re».

«Vedo.... un oscuro futuro per il biondo Demone....». L'indovino di corte, Menémago, stava vagando per la sala del trono indossando un bizzarro pigiama.

Titania: «Cosa ha detto l'indovino?»

Guardia: «Ah non fateci caso. L'indovino Menémago soffre di sonnambulismo. Capita quindi di ritrovarlo in giro per il castello che farfuglia frasi senza senso. Vado ad avvisare il re, voi rimanete qui. Cercate di non infastidirlo, potrebbe avere un brusco risveglio e reagire male». Detto questo, la guardia uscì dalla sala del trono. Titania era ancora più nervosa: "Biondo Demone.... si stava sicuramente riferendo a Kate... questa storia mi piace sempre di meno".

«Ben tornate mie splendide guerriere!», re Tolomeo fece il suo ingresso nella sala e si sedette sul trono. «Che ci fa qui Menémago? Soffre ancora di quei disturbi di sonnambulismo?»

Guardia: «Temo di sì, mio signore»

Tolomeo: «Potresti gentilmente condurlo nei suoi alloggi? Non voglio che il mio indovino se ne vada in giro per il castello a tarda notte»

«Come desidera, mio signore». La guardia prese in custodia l'indovino e lo condusse verso la sua stanza.

Tolomeo: «Ed ora parliamo di affari. Spero che abbiate buone notizie per me»
Titania: «Certamente. Gli orchi che abbiamo fronteggiato erano sotto l'influsso di un incantesimo maligno che li rendeva più forti e reattivi. Ecco perché un esercito non era abbastanza per affrontarli»

Tolomeo: «E voi come siete riuscite a sconfiggerli?»

Titania: «Sul piano fisico erano più forti di noi, ma è bastato annullare l'incantesimo per farli tornare innocui come agnellini»

Tolomeo: «Mi risulta difficile associare degli orchi a degli innocui agnellini... ma ditemi, come siete riuscite ad annullare l'incantesimo?»

Leonora: «L'incantesimo a cui gli orchi sono stati sottoposti aumenta in maniera spropositata l'afflusso e la quantità di sangue nel corpo. È bastato un incantesimo di ghiaccio per calmare i loro 'bollenti spiriti'»

Tolomeo: «Tutto qui? Solo del ghiaccio?»

Kate: «Beh non direi tutto qui: abbiamo rischiato la nostra vita, quegli orchi erano fortissimi!»

Titania: «Kate! Mostra un po' di rispetto!»

Tolomeo: «Oh no, la piccola ha ragione. Mi scuso per il mio comportamento superficiale. Beh, tutto è bene ciò che finisce bene. Ed ora, come da accordi, è giunto il momento che vi dia la giusta ricompensa. Chiedetemi tutto ciò che volete, è il minimo per aver salvato l'intera Tamuril!»

«Quello che vi chiediamo, re Tolomeo, è di poter tenere i cavalli che ci avete dato ed una ricompensa di 1000 monete d'oro», disse Titania, pensando anche "Forse ho esagerato con le richieste.... dovrò prepararmi a trattare, come al solito".

«Solo questo?» chiese sorpreso re Tolomeo, «Mi sarei aspettato molto di più, come un castello o un terreno o tante ricchezze! Ero già pronto a dover trattare, ahahah! Se è solo questo che volete, ve lo concedo senza problemi, anzi! Voglio darvi 3000 monete d'oro, così che possiate dividerle equamente. In più voglio che restiate qui per la notte, nella stanza più bella del castello»

"Cosa? È forse impazzito? O si tratta di una trappola? Meglio essere caute....", pensò Titania, prendendo poi la parola: «Voi siete troppo gentile, re Tolomeo, ma non possiamo approfittare oltre della vostra gentilezza. Andremo in qualche umile locanda dove passeremo qualche ora di sonno, per poi ripartire la mattina presto e..»

Tolomeo: «Insisto! Capisco il vostro punto di vista: siete dei mercenari e vivete con il costante pericolo di venir fatte fuori... ma vi posso assicurare che qui siete al sicuro. Non ho la minima intenzione di farvi del male, anche perché potrebbe servirmi nuovamente il vostro aiuto in futuro. Voglio solo potermi sdebitare il più possibile per il grande servigio che mi avete offerto. Non vi rendete minimamente conto di aver salvato l'intera Tamuril e non solo! La Compagnia di Endo mercanteggia anche con la capitale Cornelia: salvando loro, hai salvato gran parte dell'economia di Gatam!»

Le parole di re Tolomeo sembrarono convincere Titania che acconsentì a soggiornare nel castello: «Non sappiamo come ringraziarvi per la vostra infinita gentilezza e disponibilità. Siete veramente un sovrano magnanimo»

Tolomeo: «Questo è il minimo, ve l'ho già detto. Guardia! Accompagna le signore nella stanza più lussuosa del castello ed accertati che abbiano tutto ciò che desiderano!»

«Come desidera, mio sovrano!» disse la guardia, prendendo in custodia le tre ragazze.

La stanza era di un lusso sfarzoso: un enorme letto a baldacchino con tende di velluto bianche semi trasparenti, delle tende rosse anch'esse di velluto, tappeti persiani con eleganti motivi incisi sopra, mobili di mogano e diversi specchi appesi alle pareti. C'era perfino un bagno privato nella porta adiacente.

Guardia: «Spero che la stanza sia di vostro gradimento. Per qualsiasi cosa, io sono qui fuori insieme al mio collega»

Titania: «Non ce n'è bisogno, potete benissimo andare a riposarvi»

Guardia: «Mi è stato ordinato di soddisfare ogni vostra richiesta e così farò. Se avete bisogno, non esitate a chiamarmi. Buon riposo». Detto questo, la guardia uscì, lasciando le chiavi della stanza su di un comodino vicino al letto, in modo che le ragazze potessero chiudersi dentro. Nel frattempo Titania stava controllando la stanza in cerca di trappole.

Leonora: «Suvvia Titania, non mi sembra il caso di essere così sospettosi. L'hai visto anche tu quanto sia stato gentile e disponibile re Tolomeo»

Titania: «È proprio per questo che non mi fido. Perché mai un re ricco e potente dovrebbe preoccuparsi tanto per dei mercenari?»

Kate: «Te l'ha detto: abbiamo salvato l'economia di Tamuril e del continente in generale!»

Titania: «Sarà... ma non mi fido lo stesso. Vai a chiudere a chiave la porta Kate»

La ragazza chiuse a chiave la porta e si affacciò alla finestra, osservando ancora la luna.

Titania: «Allontanati subito da quella finestra, potresti venir colpita da una freccia!»

«Sigh....», Kate sospirò sconfortata e si buttò sul letto contrariata. «Buonanotte» disse freddamente.

«Secondo me stai esagerando. Ma francamente non mi sembra l'ora adatta per discutere... buonanotte» aggiunse Leonora, che si mise a dormire vicino a Kate.

"Tsk, stupide ragazzine. Non hanno ancora capito che in questo mondo non bisogna fidarsi di nessuno" pensò Titania. Benché ci fosse abbastanza spazio nel letto, lei si sedette su una sedia, dormendo leggermente e stando sempre all'erta. Giunse finalmente l'alba. I primi raggi del sole illuminarono la stanza. Sentendo il calore del sole sulla sua pelle, Titania tirò un sospiro di sollievo: "Finalmente è mattina.... posso svegliare le ragazze".

«Forza ragazze, è ora di sveg... MA CHE DIAVOLO... !?», Titania non riusciva a credere ai propri occhi.

Leonora, ancora assonnata, disse sbadigliando: «Yaaawwnnn che hai da urlare di prima mattina Titania? Non sai che la rabbia ed il nervosismo fanno venire le rughe?»

Titania continuava a fissare un punto indefinito.

Leonora: «Che stai fissando?», si girò nella direzione in cui guardava la sorella ed esclamò: «COSA STA SUCCEDENDO?!?!»

Kate: «Yawn, che avete da urlare tutte e due? Stavo facendo un bellissimo sogno e...»

Titania si alzò, prese uno specchio dal muro e lo mise davanti a Kate, urlando: «GUARDA TU STESSA!»

Kate: «Ma..... ma.... MA CHE COSA SUCCEDE?»

Un alone nero veniva emanato dal corpo di Kate. Si sentì bussare alla porta.

«Tutto bene lì dentro? Che cosa succede?», chiese una guardia da dietro la porta.

Titania si affrettò ad aprire la porta ed urlò alle guardie: «CHIAMATE SUBITO L'INDOVINO DI CORTE E FATELO VENIRE QUI IMMEDIATAMENTE!»

Guardia: «È successo qualc...»

Titania: «PRESTO!»

Le guardie, impaurite, corsero ad avvertire Menémago che venne condotto in fretta e furia nella stanza delle ragazze. Solo a lui fu permesso di entrare, mentre le guardie rimasero fuori a fare la guardia ed assicurarsi che nessuno entrasse.

Menémago: «Uhm, che aura singolare»

Titania: «Tu l'avevi previsto!»

Menémago: «E quando?»

Titania: «Ieri sera! Hai farfugliato qualcosa riguardo ad un 'oscuro futuro', riferendoti ad un 'biondo Demone'. Stavi ovviamente parlando di Kate!»

Menémago: «Ne sei sicura? Ricordo solo di aver fatto un brutto sogno... camminavo scalzo su del ghiaccio e sentivo molto freddo»

Titania diede un pugno al muro per la rabbia, frantumandone una parte. Menémago tornò subito serio, iniziando a spiegare: «Dall'aura nera emanata dal corpo di vostra sorella, deduco che si tratti di un maleficio. È per caso entrata in contatto con qualche sorta di incantesimo o oggetto incantato?»

Leonora: «Abbiamo combattuto contro degli orchi sotto l'influsso dell' Insania Vena»

Menémago: «Ahhhh capisco capisco...», continuò rivolgendosi verso Kate: «Dimmi cara, hai avuto del contatto fisico con uno di questi orchi?»

Kate: «.... sì... uno di questi orchi mi ha presa con la sua enorme mano e mi ha stretto nella sua morsa...»

Menémago: «Mmmm potrebbe essere che in quel frangente, parte dell'incantesimo si sia trasferito a te, ma come maleficio»

Titania: «E questo cosa comporta?»

Menémago: «Temo che vostra sorella sia destinata a diventare un demone»

Titania: «COME!? UN DEMONE?»

Menémago: «Purtroppo sì. Quell'aura nera ne è la prova: il suo corpo sta reagendo al maleficio che si è insinuato dentro di lei»

Leonora: «Esiste una cura?»

Menémago: «Beh.... sì. È un miracolo più che una cura concreta»

Titania: «Dicci cosa dobbiamo fare e noi lo faremo, non possiamo lasciare che nostra sorella diventi un demone più di quanto non lo sia già»

«Grazie Titania....» disse sarcasticamente Kate.

Menémago: «Beh, non lontano da qui si vocifera che esista una foresta magica: la foresta millenaria. Nessuno l'ha mai vista né sa come arrivarci. Circolano solo delle voci riguardo una folta nebbia, il mare e la luna..... All'interno di questa foresta, cresce la leggendaria pianta di Rabanasco, le cui foglie possono curare gli effetti di questo maleficio. È tutto scritto sul mio antico libro di alchimia. Ripeto che questo è più un miracolo che una speranza concreta, nessuno sa se questa foresta sia mai esistita e se questa pianta possa davvero curare il maleficio in questione»

Titania: «Se noi ti portiamo delle foglie di Rabanasco, tu sei in grado di creare una pozione?»

Menémago: «Certo che sì, è tutto scritto nel mio libro di alchimia!»

Titania: «Bene, è deciso. Andiamo Leonora, abbiamo del lavoro da fare»

Leonora: «Ti seguo»

Kate: «Hey, ed io che faccio?»

Titania: «Tu rimarrai qui buona buona. Non possiamo rischiare che le tue condizioni si aggravino»

Menémago: «Ragazze.....»

Kate: «Non ci penso nemmeno, non me ne starò qui ad aspettare il vostro ritorno divorata dall'ansia!»

Titania: «Ma è troppo pericoloso! Se poi incontrassimo qualcosa che velocizzi il procedimento e ti trasformassi subito in un demone?»

Menémago: «Ragazze.....»

Kate: «Farò attenzione. Io sono la causa di tutto questo ed io voglio aiutare a porvi rimedio!»

Leonora: «Ma ragiona Kate.... nemmeno la mia magia può sconfiggere un maleficio così potente. Staresti più al sicuro se rimanessi qui...»

Menémago: «RAGAZZE!»

Titania: «COSA VUOI, VECCHIO?!»

Menémago: «Mi ero dimenticato di dirvi una cosa importante... se Kate non berrà la pozione entro il tramonto di oggi, si trasformerà irrimediabilmente in un demone. Forse non è il caso di perdere tempo in chiacchiere....»

Titania: «CE LO POTEVI DIRE ANCHE PRIMA, VECCHIO! LEONORA, KATE.... FORZA, ANDIAMO!»

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