mercoledì 10 luglio 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 7

CAPITOLO 7: LA FORESTA MILLENARIA

Le tre sorelle erano pronte a partire per la leggendaria foresta millenaria, quando si sentì bussare alla porta.

«Sono re Tolomeo, ho sentito che ci sono dei problemi. Posso entrare?» disse una voce proveniente da fuori. Titania aprì la porta e si ritrovò davanti re Tolomeo.

Titania: «Vogliate scusarci sire, ma andiamo abbastanza di fretta. Dove possiamo trovare i nostri cavalli?»

Tolomeo: «Sono nelle stalle reali, una guardia vi guiderà fin lì. È successo qualcosa?»

Titania: «Menémago vi spiegherà tutto, ora dobbiamo andare. Al nostro ritorno, dovremmo fare una chiacchierata molto importante, vi pregherei di tenervi libero»

Tolomeo: «Per voi sono sempre disponibile. Solo che ora sono anche preoccupato. Cosa c'è che non va?»

Titania si allontanò senza rispondere al re. Leonora e Kate si scusarono e seguirono la sorella. Re Tolomeo si rivolse ad una guardia lì vicino: «Beh, cosa fai lì impalato? Scortale fino alla stalla dove sono i loro cavalli!»

Guardia: «A-ai vostri ordini, mio re! S-solo che q-quella r-r-ragazza....»

Tolomeo: «Niente tentennamenti, fai come ti ho ordinato!»

La guardia corse dalle ragazze stando ben attento a non avvicinarsi troppo a Kate.

Tolomeo: «Quella ragazza.... Menémago, spiegami tutto»

Menémago: «Sì, mio re»

I cavalli delle tre sorelle avevano una stalla tutta per loro, com'era giusto che fosse per i cavalli speciali. Non appena le ragazze giunsero al loro cospetto, Fenrir e Luna ebbero paura e si fecero prendere dal panico. Diablo, invece, rimase fermo e pacato, guardando Kate con uno sguardo di compatimento.

«NON ABBIAMO TEMPO PER QUESTE STORIE, CALMATEVI E PREPARATEVI A PARTIRE!» tuonò Titania. Le due bestie si calmarono immediatamente. "Ma siamo sicuri che sia la ragazzina bionda ad essere il pericolo?" pensò la guardia. Prepararono le selle, ma Luna aveva ancora paura dell'aura nera emanata da Kate.

«Luna, non devi avere paura.... sono sempre io, Kate!», la ragazza cercava di convincere la sua cavalla.

Luna: «Hiiii.... hhiiiii....»

Kate: «È solamente un maleficio che ho contratto. Stai tranquilla, non è contagioso. Solo che adesso ho bisogno del tuo aiuto: devi portarmi in un posto il più in fretta possibile! Posso contare su di te?»

Luna: «HHHHIIIIIIII»

Le tre sorelle montarono in sella ai relativi destrieri e partirono in direzione del mare.

Leonora: «L'indovino ha accennato a della nebbia, al mare ed alla luna.... non so cosa voglia dire, ma se c'entra il mare è lì che dobbiamo dirigerci!»

Kate: «Ma la spiaggia è grandissima, come facciamo a sapere quale sia il punto preciso?»

Titania: «Nessuno ce lo dice... dobbiamo solo sperare ed avere fortuna di trovarlo il prima possibile»

Dopo qualche ora di cavalcata, arrivarono finalmente all'inizio della costa.

Titania: «Bene, ora non ci resta che percorre tutta la costa in cerca di qualcosa di sospetto»

Leonora: «Non sarebbe meglio far riposare i cavalli?»

Diablo fece un nitrito rabbioso. «Vedi, anche Diablo ha capito la situazione e non vuole perdere tempo. Continuiamo senza soste e senza discutere ulteriormente» disse Titania. La cavalcata sulla spiaggia procedeva senza intoppi.... e senza sorprese.

Titania: «Dannazione... qui non c'è niente! Solo scogli, sabbia, sassi, conchiglie e qualche pesce!»

Kate: «Aspetta Titania.... continuiamo ad avanzare, forse ci siamo!»

Titania: «Cosa intendi dire?»

Kate: «Fidati... poi ti spiego»

Le tre ragazze continuarono ad avanzare... finché non si ritrovarono improvvisamente in un banco di nebbia fittissima.

Titania: «E questa nebbia da dove esce fuori?»

Kate: «Avevo visto giusto allora!»

Leonora: «Ma è impossibile! Anche se tu vedi meglio di noi due, avremmo dovuto notare anche noi questa nebbia non appena ci fossimo avvicinate!»

Kate: «Mah, forse è questo maleficio a darmi dei poteri particolari...»

Titania: «Potere demoniaco eh? Ad ogni modo, ora siamo qui.... qual è il prossimo passo?»

Leonora: «L'indovino ha parlato della luna e del mare. Forse quando la luna si riflette sul mare accadrà qualcosa?»

Titania: «Ma non possiamo aspettare la notte! Quando il sole tramonterà, la povera Kate diverrà un demone»

Leonora: «Lo so, per questo ci sono qui io! State a vedere.....». La ragazza rivolse le mani verso il mare e pronunciò una formula magica: «LUNA PERNOX!». Dalle sue mani uscì un globo di luce che si diresse verso il mare per poi andare verso l'alto, fare qualche metro ed infine esplodere. «Ecco fatto, ammirate». Una luna piena si palesò davanti a loro.

Titania: «Stupefacente.... e questo quando l'avresti imparato?»

Leonora: «Me l'ha voluto insegnare a tutti i costi il Maestro... nel caso avessi provato interesse nella pratica della trasformazione in lupo mannaro»

Kate: «Me lo immagino, un lupo mannaro terribilmente sexy»

«N-non prendermi in giro!» disse arrossendo Leonora.

Passò qualche minuto, ma non successe assolutamente nulla.

Leonora: «Mmmm forse non è la luce lunare che serve.... forse è un'altra cosa»

Titania chinò il capo e notò una cosa alquanto singolare. «Forse ci sono!» esclamò, «Leonora, riusciresti a sollevare una grossa quantità d'acqua? Diciamo tutta l'acqua che riesci a vedere? Mi bastano anche pochi centimetri»

Leonora: «Non c'è problema, lascia fare a me: GRAVITATION!». La porzione di mare racchiusa nel banco di nebbia cominciò a levitare. Una misteriosa luce apparve dal fondale.

Titania: «Come sospettavo!»

Kate: «Wow sorellona, come hai fatto a capirlo?»

Titania: «Mi è bastato osservare la sabbia, nel punto in cui ci trovavamo era bagnata, così come più in la, mentre prima stavamo correndo sulla sabbia asciutta. Quindi ho ipotizzato che la luna c'entrasse con le maree: sollevando il livello del mare ecco che appare la foresta millenaria! O almeno una specie.... lo scopriremo arrivando a quella luce. Per quanto tempo può durare il tuo incantesimo Leonora?»

Leonora: «Beh, più o meno due ore, stiamo pur sempre parlando di una porzione di mare!»

Titania: «Sarà sufficiente. Forza, andiamo!»

Il livello del mare non si era semplicemente alzato.... un gigantesco parallelepipedo d'acqua si era formato nel cielo. Quel tratto di mare era particolare: non era profondo, serviva solamente a nascondere ciò che si trovava sotto di esso, ovvero la foresta millenaria. Ovviamente il tutto era frutto di un antico incantesimo. Le tre sorelle poterono avanzare a cavallo dei propri destrieri, andando in profondità verso quella luce. Dopo pochi minuti di cavalcata, arrivarono nei pressi di quella che sembrava un'imponente porta... di cristallo.

Titania: «Strano, mi sarei aspettata di trovare della vegetazione dovendo essere una foresta.....»

Leonora: «A volte l'apparenza inganna... e pure i nomi!»

Kate: «Beh, proviamo ad entrare»

La porta si aprì da sola, come se volesse lasciar entrare le tre ragazze. I cavalli però sentivano che quello non era un luogo sicuro ed erano irrequieti.

«Diablo, anche tu hai paura?» disse Titania mentre cercava di tranquillizzare il suo cavallo che si stava dimenando. Anche gli altri cavalli non stavano fermi un attimo. «Ho capito... Ragazze, da qui in poi si prosegue a piedi. Tenete gli occhi bene aperti». Nel frattempo l'aura emanata da Kate si faceva sempre più densa. Non appena furono dentro, la porta si richiuse alle loro spalle e... la foresta sparì. I tre cavalli rimasero comunque lì, in attesa del ritorno delle padrone.

L'interno della foresta millenaria era un luogo incantato: era una foresta ma non di alberi, bensì di cristalli. Verdi smeraldi luccicanti di grandezza variabile. Erano così splendenti che ci si poteva specchiare.

Titania: «Questo posto mi convince sempre meno... state molto attente»

Leonora: «Sono solo dei cristalli Titania, cosa c'è da avere paura?»

Titania: «Possibile che tu sia così incosciente? Siamo in un luogo magico pieno di cristalli e per te è come se fosse tutto normale?»

Leonora: «Beh sì.... non sento nessuna presenza ostile»

Titania: «Nemmeno io la sento, ma non per questo dobbiamo abbassare la guardia! Non bisogna fidarsi di niente e di nessuno in questo mondo. DI NIENTE E DI NESSUNO!»

Kate abbassò lo sguardo ripensando a Marcus: "forse dovrei aspettare un altro po' prima di renderle partecipe di quanto mi sia successo...". L'esplorazione della foresta procedeva tranquillamente senza intoppi, quando all'improvviso Titania notò con la coda dell'occhio.... un demone! Era riflesso sulla parete di cristalli alla loro destra. La cosa che più la preoccupò è che il demone aveva preso il posto di Kate. Non vedendo più la sorella, Titania impugnò la sua Bastard Sword e sì girò di scatto, scagliando un colpo verso il demone ed urlando: «CHE NE HAI FATTO DI MIA SORELLA!».... ma dovette fermarsi. La lama della spada era ad un palmo di distanza dal naso della povera Kate che rimase immobile dalla paura.

Leonora: «Titania! Che ti prende, sei impazzita per caso?»

Titania: «Ma veramente... nel riflesso sul muro ho visto chiaramente l'immagine di un demone! Guardate anche voi, è un dem...». L'immagine di Kate era chiara e nitida nel riflesso. «Che strano... ero sicura che prima ci fosse un demone»

Kate: «Magari la mia aura nera ti ha tratto in inganno»

Titania era sicura di aver visto un demone. Malgrado ciò, le ragazze proseguirono. Dopo qualche metro, notarono un'altra cosa abbastanza strana: il riflesso di Leonora era sparito!

Leonora: «Hey ma... dov'è finito il mio riflesso?»

Titania: «Ve l'avevo detto che c'era qualcosa di strano!»

Kate: «Ma... cosa sono quelle orecchie da coniglio rosa sulla mia testa?»

Titania: «Quelle orecchie con quell'aura maligna ti rendono veramente inquietante Kate, eheh!»

Kate: «La smetti di ironizzare sulla mia aura?!» disse indispettita.

Leonora: «Ho capito cosa succede.... queste sono tutte illusioni. Evidentemente la foresta è un luogo magico che confonde chiunque vi entri.... ma perché tutto ciò? Cosa deve proteggere?»

Titania: «Una foglia di Rabanasco! Ora son sempre più convinta che siamo sulla strada giusta!»

Le tre sorelle continuarono a camminare, finché non arrivarono in una grossa area circolare: al centro vi era una piramide a base triangolare. Su ogni lato vi era riportato un simbolo diverso: c'erano raffigurati un'aquila, un gufo ed infine un falco.

Leonora: «E questo... che cos'è?»

Kate: «Che strana costruzione....»

Titania: «State indietro, non sappiamo se sia pericolosa o meno»

Improvvisamente la piramide brillò e la facciata raffigurante un'aquila divenne uno specchio. Da quello specchio uscì fuori un gigantesco ragno albino.

Titania: «Oh ma guarda, un ragno gigante»

Leonora: «Tutto qui? Pensavo peggio, molto peggio»

Kate: «.... uccidetelo.....»

Titania: «Come hai detto Kate?»

Kate: «UCCIDETELO!!!!»

Leonora: «Hey, che ti prende Kate?»

Kate: «IO DETESTO I RAGNI, LI DETESTO CON TUTTA ME STESSA! NON RIESCO PROPRIO A SOPPORTARLI, QUANDO NE VEDO UNO VADO NEL PANICO PIU' TOTALE!»

Titania: «Non preoccuparti, ci penseremo io e Leonora a farlo fuori, tu resta indietro»

Kate: «A...anche volendo... non... non riesco a... muovere... le... gambe....»

«Caspita, non ti facevo così fifona», disse Titania mentre si scagliava contro il gigantesco ragno. Spiccò un salto ed esclamò: «E con questo, la facciamo finita!», tagliando in due il povero ragno con un solo colpo di spadone. Le due metà del ragno sparirono in una nuvola di fumo nero.

Leonora: «Problema risolto.... come ti senti Kate?»

Kate: «Devo un attimo riprendermi.... cinque... no, facciamo dieci minuti»

Titania: «Non abbiamo tutto questo tempo... forza, andiam..»

Dallo specchio posizionato sulla piramide uscì nuovamente lo stesso ragno di prima.

Kate: «NON È POSSIBILE! È UN INCUBO!»

Leonora: «Fatevi da parte.... questa volta ci penso io! BOLIS INFERI!». Una grossa meteora di fuoco si abbatté sul ragno, carbonizzandolo all'istante. Il solito fumo nero ne sancì la sconfitta.

Leonora: «Ecco fatto, puoi riaprire gli occhi e...»

Lo stesso ragno riapparve di nuovo. «Ok no, tienili ancora chiusi» continuò Leonora.

Titania: «Quante volte dovremmo ancora ucciderlo?»

Le due ragazze continuarono ad uccidere la grossa bestia più e più volte. Finché a Leonora non venne un'idea: «Forse ho capito come mai continua a tornare... magari questa è la rappresentazione della paura di Kate e quindi è lei a doverla affrontare»

Titania: «Uhm sì, il discorso fila. Forza Kate, uccidi quella bestiaccia»

Kate: «No ragazze.... parliamone»

Titania: «Non c'è tempo Kate! Uccidi quel coso!»

Kate: «Ma quello... è un ragno gigante... è peloso.... ha otto zampe.... e quattro occhi.... no, non ci riesco»

Leonora: «Smettila di comportarti così Kate! Se non lo fai fuori, colpirà ed ucciderà la persona a cui tieni di più!»

Nella mente di Kate si palesò Marcus. Questo le diede il coraggio di impugnare l'arco e di scoccare una freccia proprio in mezzo alla fronte del ragno. Non appena la freccia lo colpì, il ragno sparì in una nuvola di fumo bianco e lo specchio si frantumò in mille pezzi.

Leonora: «Era come avevo previsto allora!»

Titania: «Vedi? Con la giusta motivazione riesci a farle le cose. Ed ora dimmi, qual è la persona a te più cara, Leonora od io?»

Entrambe le ragazze osservarono Kate, in attesa di una risposta. «Beh ma è ovvio.... ho pensato ad entrambe!». Mentì spudoratamente.

Titania: «Lo immaginavo. E brava la nostra sorellina che ci vuole tanto bene»

Kate divenne tutta rossa, ma non per l'emozione bensì per la vergogna di aver mentito alle sue sorelle.

Leonora: «Sulla prima facciata era raffigurata un'aquila, l'animale con una vista acutissima. Possiamo associarlo a Kate»

La piramide roteò fino a mostrare la facciata con il gufo che divenne anch'essa uno specchio.

Titania: «Il gufo è da sempre un simbolo per indicare qualcuno di saggio. Penso che questo sia associato a te Leonora»

Kate: «Chissà quale sarà la tua paura, eh Leonora?»

Leonora: «Mah... chissà.... vediamo un po' cosa uscirà dallo specchio»

Una figura umana si era materializzata oltre lo specchio.

Kate: «Per fortuna non è un'altra bestiaccia....»

La figura oltrepassò lo specchio e si palesò alle ragazze: era Titania!

Titania: «.... EH????»

Kate: «E questo cosa significa? Leonora, hai così paura di nostra sorella?»

Leonora: «... sì. HO IL TERRORE DI TITANIA, VA BENE?»

Titania: «AHAHAHAH QUESTA È DAVVERO BELLA, AHAHAH!»

Kate: «Eheheh, perdonami ma è troppo divertente, non riesco a smettere di ridere, ahahahah!»

Leonora: «Sì... ridete ridete»

Titania: «Visto che è la tua paura, a te l'onore di sconfiggermi... ehm sconfiggerla, Leonora.... ahahah»

"Finalmente.... la mia vendetta....." pensò Leonora. La ragazza si avvicinò, mentre la falsa Titania si mise in posa per combattere. Fece un passo ma venne subito folgorata da un fulmine e cadde a terra.

«E questo non è niente.... eh... eh..... eh....» disse Leonora come fosse in uno stato di trance. Cominciò a lanciare incantesimi a raffica: «Paries Inferi!..... Lituus Crystallus!.... Fulgur Globus!.....Venenum Fatalis!....Interminatus Tremor!......» generando rispettivamente un muro di fiamme che avvolse la falsa Titania, un grosso cristallo di ghiaccio che la trafisse, una sfera di fulmini che la folgorò, un mantello di veleno che l'avvelenò ed infine un terribile terremoto che la devastò. «Allora ti piace eh? EH? Non fai più la gradassa ora eh? Dov'è finita tutta la tua forza, EH? Reagisci avanti! Non dai più ordini ora? EH? Non ho ancora finito, preparati....»

La vera Titania poggiò una mano sulla spalla della sorella e le disse: «Penso che possa bastare». Leonora si fermò ed iniziò a sudare freddo, dicendo: «Ehm... non è come sembra... era solo per essere sicuri di averla sconfitta...». Titania le si avvicino all'orecchio e le sussurrò: «Faremo i conti una volta che questa brutta storia sarà terminata.... contaci....», allontanandosi con un sorriso sulle labbra.

La falsa Titania scomparve in una nuvola di fumo bianco. Anche il secondo specchio era in frantumi. Mancava l'ultimo.

Kate: «Il falco... il cacciatore alato per eccellenza. Questo mi sa tanto che è il tuo Titania»

Titania: «Lo sto aspettando.... sono proprio curiosa di vedere cosa salterà fuori. Avanti, ti sto aspettando!» disse in segno di sfida, rivolgendosi alla struttura. La piramide si girò e mostrò la facciata con il falco che subito divenne uno specchio. Un'altra figura umana comparve oltre lo specchio.

Titania: «Un essere umano eh? Chi potrà mai essere? Non ho certo paura di patetici e deboli esseri umani»

Leonora: «Potrebbe essere il nostro Maestro?»

Kate: «Non penso: benché sia incredibilmente forte, nostra sorella non ha mai avuto paura di lui. Solo un profondo rispetto»

Leonora: «E allora chi potrà mai essere?»

Titania: «Tsk, ci stai mettendo troppo. AVANTI! ESCI DA QUELLO SPECCHIO SE HAI CORAGGIO! IO SONO QUI CHE TI STO ASPET...». Si interruppe bruscamente. Dallo specchio apparve una figura umana coperta dal fuoco. Aveva una camminata lenta e goffa. Sembrava soffrire a causa delle fiamme che l'avvolgevano. Titania era immobile mentre osservava quella creatura che, lentamente, avanzava verso di lei.

Leonora: «No... non può essere....»

Kate iniziò a singhiozzare, mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime. Ma quella creatura aveva un solo obiettivo: Titania. Passo dopo passo, si avvicinava sempre di più alla ragazza. «Tit...a.....ni....a..... Tit.....a......ni.....a......» ripeteva debolmente.

Leonora: «Titania.... REAGISCI!»

Kate: «TITANIA» disse singhiozzando.

La creatura era a pochi centimetri da Titania. La ragazza aveva lo sguardo abbassato ed era ancora immobile. Quell'essere allungò una mano, come per voler accarezzare dolcemente la guancia della ragazza. A quel punto, Titania alzò lo sguardo, uno sguardo pieno di odio e rabbia. Strinse forte il suo spadone in una mano e, con un singolo colpo, tagliò a metà quella creatura con un taglio orizzontale. Mentre il busto stava cadendo a terra, il viso della creatura continuava a fissare Titania.... versando qualche lacrima. Dopo pochi secondi, la creatura scomparve in una nuvola di fumo bianco. Le due ragazze corsero verso la loro sorella maggiore.

Leonora: «Titania... come stai?»

Kate: «... quella.... era la m....»

Titania conficcò con violenza la sua spada nel terreno, generando una frattura di notevoli dimensioni: «Troviamo la foglia di Rabanasco ed andiamocene da qui. Non voglio più vedere questo luogo in vita mia». La sua voce incuteva timore... molto più di quanto ne avesse mai incusso prima.

Anche l'ultimo specchio era rotto. La piramide si aprì e, al suo interno, comparve una strana pianta: aveva foglie grandi ed azzurre attaccate ad uno stelo verde.

Leonora: «Il Rabanasco! Allora esiste sul serio!»

Kate: «Presto... prendiamone una foglia» disse asciugandosi le lacrime dal viso.

Titania si avvicinò alla pianta e la tagliò alla radice.

Kate: «Ma... ci serviva solo una foglia. Perché fare questo?»

Leonora: «Lasciala stare.... quando è in questo stato è meglio non contraddirla. Ora capisci perché è la mia più grande paura?»

Kate annuì rabbrividendo.

«Dobbiamo sbrigarci, abbiamo perso fin troppo tempo. L'incantesimo di Leonora sta per esaurirsi» disse Titania mentre teneva l'intera pianta di Rabanasco con la mano destra. Il ritorno fu tranquillo, quasi piacevole se non fosse per l'umore di Titania che rovinava quella bella atmosfera tra i cristalli di smeraldo. Non appena giunsero alla porta, la foresta si materializzò davanti ai cavalli. La grande porta di cristallo si aprì e le tre sorelle uscirono, ricongiungendosi ai propri destrieri. Una volta salite in sella, i cavalli corsero con quanto fiato avevano in corpo, fino a raggiungere la riva. Un attimo dopo, l'incantesimo si interruppe e l'acqua ricadde a terra, sommergendo la foresta millenaria.

"A mai più rivederci" pensò Titania.

Uscite dalla nebbia, le tre ragazze si accorsero che il sole stava quasi per tramontare.

Leonora: «Diamine Kate.... guardati!». L'aura maligna era molto più densa.

Titania: «Non abbiamo più molto tempo.... svelta Kate, corri a palazzo e porta questa pianta con te! Tu hai il cavallo più veloce e sei la più leggera tra noi tre, arriverai sicuramente in tempo se vai da sola. Noi ti raggiungeremo»

Kate: «D'accordo.... Hai sentito Luna? Corri come il vento!»

Luna: «HHHHHIIIIIIIIIII»

La cavalla iniziò a correre più veloce che poté, raggiungendo una velocità veramente notevole per un cavallo. In poco tempo, arrivò al castello e consegnò la pianta di Rabanasco a Menémago che ne fece subito una pozione.

Dopo qualche ora, le altre due ragazze arrivarono al castello. Durante tutto il tragitto per raggiungere il castello di Tamuril, Titania non proferì parola. Le due si fiondarono nella sala del trono dove trovarono re Tolomeo, Menémago e Kate intenti a discutere allegramente. La ragazza non aveva più alcuna aura maligna: il maleficio era stato debellato!

"Dio ti ringrazio...." pensò Titania tirando un sospiro di sollievo. Leonora corse ad abbracciare la sorella.

Tolomeo: «Ben arrivate. Vostra sorella Kate ci stava raccontando dell'avventura che avete vissuto. Caspita, veramente una brutta cosa quella di affrontare le proprie paure così, a viso aperto. Ma per fortuna ve la siete cavata! Siete anche riuscite a far arrivare in tempo una foglia di Rabanasco...»

Menémago: «Non solo una foglia, mi avete portato tutta la pianta! Non so come ringraziarvi, avete fatto molto per la ricerca scientifica ed il futuro di Gatam!»

Tolomeo: «...sì. Prima che Menémago mi interrompesse stavo appunto dicendo che sono nuovamente in debito con voi. Quindi, vorrei ascoltare cosa avevate da dirmi prima che lasciaste il mio castello questa mattina»

Titania: «Non qui, è meglio parlare in un luogo sicuro, lontano da occhi ed orecchie indiscreti»

Tolomeo: «.... sembra una faccenda piuttosto seria..... va bene, venite pure nella mia stanza privata. Lì dovremmo essere al sicuro, nessuno potrà spiarci»

Una volta nella stanza, Titania fece subito il punto della questione: «Visti i recenti avvenimenti, sono arrivata alla conclusione che qualcuno stia attentando alla vita dei Tre Demoni Bianchi»

Tutti nella stanza rimasero senza fiato.

Nessun commento:

Posta un commento