giovedì 4 luglio 2013

Il legame

È l'anno 4367. Il mondo è ancora sconquassato dagli esiti della guerra chimica chiamata 'Armageddon' di 10 anni prima. L'umanità è stata decimata, l'atmosfera ed il terreno sono stati contaminati e gli uomini sono stati costretti a rifugiarsi nei Bunker, edifici atti ad ospitare la vita in luoghi sicuri e lontani dalla contaminazione. Qui gli uomini hanno poi creato delle squadre speciali di ricognizione che, equipaggiate con speciali tute anti contaminazione, escono nel mondo esterno alla ricerca di qualsiasi cosa possa essere utile, specialmente il cibo, divenuto più raro e prezioso dei diamanti. Scott fa parte della ventunesima squadra speciale del Bunker 15, situato in una zona abbastanza pericolosa, colpita spesso e volentieri da violente tempeste di sabbia. Un giorno, mentre la sua squadra era in missione, fu sorpresa da una terribile tempesta di sabbia. Erano intrappolati, non potevano né proseguire e né tornare indietro. Tentarono di avanzare per trovare un riparo, ma fu tutto inutile. La tempesta li spazzò via, non lasciando nessuna traccia di loro. Qualche ora dopo...

Scott: «Mmmmm aaaaahhh la mia testa.... ma dove sono?»

Scott si risvegliò in una zona inesplorata e completamente da solo. Non appena ebbe realizzato  cosa fosse successo, prese il proprio walkie talkie e cercò di mettersi in contatto con gli altri membri della sua squadra.

«QUI SCOTT, MI RICEVETE? QUALCUNO È IN ASCOLTO? MARGARET? IVAN? GERARD? QUALCUNO MI SENTE? Vi prego..... rispondete...»

Silenzio assoluto. Scott si demoralizzò, ma trovò comunque la forza per mettersi in piedi e guardarsi intorno. Non c'era niente intorno a lui, solamente il deserto. Come se fosse una novità.

Scott: «Dannazione.... deserto, deserto ed ancora deserta a perdita d'occhio. E sono completamente disorientato.... DANNAZIONE!»

Stava ormai perdendo le speranze, quando non molto lontano da lì scorse una strana struttura. Pensò potesse essere un miraggio, ma decise comunque di andare a controllare... tanto cosa aveva da perdere? Arrivato lì, constatò che si trattasse di un edificio vero, in solido ferro e cemento. Quando si avvicinò al portane di ingresso, una voce robotica lo accolse calorosamente: «Benvenuto viandante, prego accomodati pure». Il portone si stava aprendo, consentendo a Scott di entrare. Dentro era un piccolo angolo di paradiso: un atrio centrale con poltrone, schermi tv, delle piante ancora integre e... dell'acqua! Una fontana, proprio al centro dell'atrio. Scott si fiondò a bere quell'acqua: era deliziosa seppur un po' stagnante. "Non bevevo dell'acqua così da anni.... chissà come la producono? Nel nostro bunker siamo veramente indietro, l'acqua che produciamo ha il sapore di olio per macchinari...." pensò scoraggiato Scott.

«Benvenuto, signore», disse una voce metallica.

Una voce proveniente dalle spalle di Scott lo fece girare di scatto. Davanti a lui c'era un androide dall'aspetto di un signore di mezza età. Aveva capelli e baffi bianchi, dei piccoli occhi neri ed il viso ricoperto di rughe. "Però, l'hanno fatto veramente bene, una cura di particolari maniacale" pensò Scott.

Scott: «Ehm, ciao... puoi dirmi dove mi trovo?»

«Lei è nella struttura numero 4556 costruita per offrire aiuto ai bisognosi dopo la terribile guerra che ci fu 10 anni or sono. Il mio nome è RB-67823154-OO. Posso sapere qual è il suo nome, prego?», l'androide era gentile e cordiale come un vero maggiordomo.

Scott: «Io mi chiamo Scott»

«Un momento... *loading* Registrazione in corso. Id utente: '111265794356', utente numero: '14', nome da associare all'utente: 'S C O T T'.... *loading* registrazione completata!».

Scott: «Hey aspetta, il tuo nome è troppo lungo, non lo ricorderò mai... non posso chiamarti Robo?»

«Esecuzione del comando in corso... associazione nome personale al profilo dell'utente '111265794356'... nome associato: 'R O B O'. Associazione eseguita con successo! D'ora in avanti, quando mi chiamerà col nome di 'Robo', io saprò che sta parlando con me»

Scott: «Perfetto! Ancora un'altra cosa.... possiamo passare ad un linguaggio più informale? Detesto quando mi si da del 'lei'»

Robo: «Esecuzione del comando in corso... associazione linguaggio informale al profilo dell'utente '111265794356'.... associazione eseguita con successo! Ora ti darò del 'tu', va meglio Scott?»

Scott: «Grazie, mi sento più sollevato»

Robo: «Per me è un piacere ed un dovere, sono stato programmato per far felice i residenti di questo posto. Vuoi farti un bagno o preferisci qualcosa da mangiare?»

Scott non credeva a ciò che aveva appena sentito: «C-come scusa?»

Robo: «Ho chiesto se preferisci fare un rilassante bagno caldo o se vuoi qualcosa da mangiare»

Scott: «Avete dell'acqua per lavarvi? E del cibo per mangiare?»

Robo: «L'acqua non manca grazie ad un particolare macchinario che la produce e per il cibo abbiamo un altro macchinario che trasferisce il nutrimento direttamente nel corpo di voi esseri umani. Una specie di moderna flebo se vogliamo vederla in un'altra ottica»

Scott: «E come fate ad avere simili prodezze tecnologiche?»

Robo: «Mi dispiace, ma questo non te lo so dire. Sono stato programmato solo per dare conforto ed aiuto a chiunque finisse qui dentro, non so rispondere a domande che vanno oltre la mia programmazione»

Scott: «Sai dirmi allora come sono state costruite queste macchine?»

Robo: «Purtroppo non so dirti nemmeno questo»

Scott: «Posso almeno vedere le macchine?»

Robo: «Mi dispiace, ma ai visitatori non è permesso entrare nella sala macchine»

"Cavolo... la scoperta del secolo, quella che potrebbe far risorgere l'umanità e non posso condividerla con altri", pensò amareggiato Scott: «Beh, allora opterò per fare un bel bagno caldo e mangiare qualcosa»

Robo: «Ottima scelta Scott! Ti preparo subito il bagno ed il macchinario per l'alimentazione. Sai, ci vuole un po' perché funzioni, deve immagazzinare diversa energia per prendere le sostanze nutritive dalla terra, purificarle, lavorarle ed infine impiantarle nel tuo corpo direttamente dai pori della pelle. Per l'acqua è un processo simile, ma più sbrigativo»

Scott era molto curioso di sapere come funzionasse il tutto, ma per il momento doveva starsene buono. Si godé il bagno caldo in tutta calma e relax.

Scott: «Aaaaahhhhh erano ANNI che non provavo questa piacevole sensazione.... mancano solo le paperelle e sarebbe perfetto!»

Robo: «Ecco a te Scott». Premendo un pulsante, l'androide fece comparire un vassoio con un assortimento di papere da vasca.

Scott: «... devo ammetterlo, sei riuscito a sorprendermi!»

Robo: «È mio dovere accontentare sempre i clienti!»

Una volta finito il bagno, i due si spostarono nella 'sala da pranzo'.

Scott: «E questa sarebbe la sala da pranzo? Io vedo solo un insieme di tubi collegati ad una colonna nel centro, con tutte intorno delle poltrone»

Robo: «Precisamente. Vieni, ti faccio vedere come funziona. Il cliente si siede su una di queste poltrone e si attacca in un punto qualsiasi della pelle questa ventosa, collegata ad un tubo collegato a sua volta al macchinario che fa tutto il resto, portando le sostanze nutrienti direttamente nel corpo della persona attraverso la sua pelle. Facile, pratico e completamente indolore. Niente flebo, niente punture»

L'androide attaccò la ventosa sul braccio di Scott ed avviò il macchinario.

Scott: «Caspita è silenziosissimo!»

Robo: «È stato creato apposta per non risultare fastidioso per i clienti che, durante il pasto, volessero guardare qualcosa alla tv»

Scott: «Ah, quindi quelle tv sono funzionanti?»

Robo: «Certamente! Guarda tu stesso»

L'androide accese la tv ed, ovviamente, non c'era nessun canale disponibile, solo strisce di disturbo.

Robo: «Adoro queste strisce, però non capisco come mai ci sia la stessa trasmissione su tutti i canali»

"Non l'hanno programmato proprio benissimo allora", pensò Scott che poi disse: «Avete per caso anche dei Prism-Ray?»

Robo: «Certo, abbiamo molti film e serie tv in Prism Rey. Cercavi un titolo in particolare?»

Scott: «Hai per caso la serie tv dei 'Tre Demoni Bianchi'?»

Robo: «*loading*... sì, abbiamo tutte e quattro le stagioni. Quale preferisci vedere?»

Scott: «Le ultime puntate della prima, quelle dove c'è lo scontro contro gli orchi! Quando Titania si mette a combattere a mani nude contro Ogretto, il capo degli orchi.... mamma mia, mi viene sempre la pelle d'oca!»

Robo: «Mi dispiace, ma non posso provare sentimenti»

Scott: «Però puoi dare giudizi... perché non lo vedi anche tu e poi mi dici come ti è sembrato?»

I due passarono sette ore davanti allo schermo, visionando le imprese di Titania, Leonora e Kate. Alla fine, Scott domandò: «Allora, ti è piaciuto?»

Robo: «Non posso basarmi sulle emozioni visto che non posso provarne, ma posso fare un esame scientifico del tutto. Un essere umano non può avere la forza di Titania, è impossibile. Come non può lanciare magie, cosa che non esiste»

Scott: «È per questo che è bello! Si chiama 'fantasia', sono storie inventate con personaggi che fanno cose impossibili»

Robo: «Mmmm 'fantasia' eh.... salverò questi dati, potrebbero tornare senz'altro utili»

Scott: «Ecco bravo, ahah!»

Improvvisamente la luce si spense e l'intera struttura si ritrovò senza corrente.

Scott: «Oh oh... ed ora che succede?»

Robo: «Un normale calo di tensione, ultimamente accadono molto spesso»

Scott: «E come mai si è spento tutto mentre tu sei ancora acceso?»

Robo: «Io ho una batteria interna dall'autonomia di un'ora. Quando invece c'è corrente, mi rifornisco di energia direttamente dal pavimento»

Scott: «E cosa succede se entro un'ora non ritorna la corrente?»

Robo: «Semplice, mi spengo! E temo di essere troppo vecchio e malandato per poter essere riacceso con una ricarica di corrente... quindi se dovessi spegnermi, lo farei per sempre!»

Scott: «E la cosa non ti preoccupa?»

Robo: «Come ti ho già detto, non sono in grado di provare sentimenti come la paura, la gioia o la preoccupazione, benché abbia in memoria tutta la documentazione necessaria.... per poter capire al meglio le reazioni dei clienti. Se mai dovessi spegnermi, avrei semplicemente finito di compiere il mio dovere. Spero solo di non spegnermi nel momento del bisogno. Mentre tu sarai qui, non posso assolutamente spegnermi, verrei meno ai miei doveri»

Scott: «Senti, perché non mi permetti di dare una controllatina alla sala macchine?»

Robo: «Perché ai visitatori non è permesso visitarla»

Scott: «Ma io potrei riparare il guasto, sono un ingegnere!»

Robo: «Non fai parte del personale autorizzato»

Scott: «Quindi preferiresti spegnerti venendo meno ai tuoi doveri?»

Robo:  «Eccellente osservazione. Va bene, ti darò un permesso temporaneo»

Scott: «Alleluja»

I due si recarono nel sottosuolo dove era situata la sala macchine. C'erano due grossi macchinari al centro della stanza ed un generatore su di un lato.

Scott: «Ecco, questo dovrebbe essere il generatore che alimenta tutto l'impianto. Fammi dare una controllatina....». L'ingegnere controllò il generatore da cima a fondo e scoprì che dei pezzi erano logorati dal tempo e dalla ruggine. Era un miracolo che funzionassero ancora. «Ecco qual è il problema: il motore della centralina è quasi completamente andato. Se ora lo pulissi un poco....». Il generatore riprese a funzionare.

Robo: «Allora sei veramente un ingegnere, non mentivi prima»

Scott: «Perché mai avrei dovuto mentire? Comunque ho delle brutte notizie: il motore della centralina non resisterà ancora per molto. Dobbiamo andarcene da qui. Ti costruirò una batteria che possa durare il tempo necessario a farci tornare nel Bunker 15. Sicuramente tu avrai una mappa o una bussola o qualcosa del genere... riusciremo a ritrovare la strada, ne sono certo!»

Robo: «Mi dispiace Scott, ma non mi muoverò da qui»

Scott: «Cosa? Ma perché?!»

Robo: «Il mio compito è di rimanere qui ad assistere eventuali viandanti che si trovano a passare da queste parti e cercano ristoro»

Scott: «Forse non te ne sei reso conto, ma fuori è l'inferno! Nessuno verrà qui per trovare ristoro, nessuno busserà a quella porta, nessuno cercherà i tuoi servigi!»

Robo: «Eppure tu sei qui»

«.....GGGRRRR!». Dalla rabbia, Scott diede un pugno al muro vicino a lui, ferendosi lievemente la mano.

Robo: «Ti sei fatto male? Posso pensarci io!»

Scott: «STA ZITTO, NON MI TOCCARE!»

Robo: «Scusami, volevo solo aiutarti. È mio dover...»

Scott: «MA NON SAI PENSARE CON LA TUA DI TESTA?»

Robo: «La mia programmazione non me lo permette»

Scott: «Ma cosa sto facendo? Mi metto a discutere con un robot? Bah, meglio che me ne vada»

Robo: «Vai già via? Non vuoi restare un altro po'?»

Scott: «No, devo tornare al mio bunker. Saremmo potuti tornare insieme, ma tu non vuoi allontanarti da qui, giusto?»

Robo: «Esattamente!»

Scott: «Ed allora tornerò da solo. È stato bello conoscerti Robo»

Robo: «È stato un onore essere al tuo servizio, Scott! Spero di rivederti presto»

"Sì, come no.... stupido ammasso di ferraglia arrugginita..." pensò Scott.

Scott sì infilò la sua tuta che era stava lavata e stirata a dovere, si guardò per l'ultima volta intorno, scosse la testa ed uscì. Il grande portone si richiuse alle sue spalle. Fece qualche passo e si fermò.

"Ma che diavolo mi prende? Perché ho dei ripensamenti?"
" 'Allora Scott, l'acqua è di tuo gradimento?', 'Quale film vuoi vedere? O preferisci una serie tv?', 'Sono qui per servirti Scott, tu pensa solo a rilassarti', perché continua a venirmi in mente quel maledetto androide?". Scott aveva nostalgia di Robo. Scosse la testa più e più volte. "Ma cosa diavolo sto facendo? Dove voglio andare da solo? Meglio tornare dentro....". Fece dietro front e tornò nellìedificio.

Robo: «*loading* scansione in corso.... Oh ciao Scott! Da quanto tempo che non ci vediamo! Sono passati esattamente 2 minuti, 25 secondi e 39 decimi di secondo dall'ultima volta che sei stato qui»

Scott: «Per forza, sono uscito e rientrato subito!»

Robo: «Mi dispiace, è la procedura di default per chiunque arrivi qui: prima lo scansiono e se è nel mio database agisco di conseguenza, altrimenti provvedo a registrarlo come ho fatto con te tempo fa! Cosa ti ha spinto a tornare?»

Scott: «Uno stupido ammasso di ferraglia»

Robo: «Capisco. È qualcuno che conosco anche io?»

«Tu.... stupido ammasso di ferraglia!» disse Scott dirigendosi verso la sala macchine.

Robo: «Ma io non mi chiamo 'stupido ammasso di ferraglia', mi hai rinominato 'Robo'! Vuoi cambiare il mio nome? Hey aspetta, non puoi andare lì, lo sai!»

Scott: «Lasciami fare, ho in mente qualcosa per prolungare la vita di questo posto. Recuperami degli attrezzi per favore»

Robo: «Attrezzi? Sì, dovrebbero essercene alcuni nella sala degli addetti ai lavori. Vado a controllare e te li porto subito... ma a cosa ti servono?»

Scott: «A creare un generatore umano!»

Scott si mise subito al lavoro. In un paio di giorni riuscì a creare una cyclette collegata sia ad una batteria, sia al generatore. La cyclette si trovava nella sala da pranzo, collegata con dei cavi fino alla sala macchine.

Scott: «Ecco qui, con questa cyclette posso generare corrente necessaria a tenere in vita questo posto, te compreso. Quando nella struttura c'è già corrente, allora quella che genero io va a finire alla batteria che si carica. Se la struttura rimane senza corrente ed io non ne sto generando dell'altra, allora subentra la batteria che può sostentare la struttura per cinque ore continue. In questo modo io potrei dare supporto alla struttura durante il giorno e fare delle pause per riposarmi durante la notte. Che te ne pare?»

Robo: «Davvero stupefacente... ora sono ancora più convinto che tu sia un ingegnere!»

Scott: «GRAZIE EH!»

Robo: «Mi domando solo cosa ti abbia spinto a fare tutto questo»

Scott: «Chi lo sa... forse perché qui mi sento a casa dopo tanto tempo...»

Robo: «'Casa'... quindi io sarei il tuo maggiordomo?»

Scott: «Se vogliamo vederla in questo modo»

Robo: «Però così sei tu a servire me»

Scott: «Ed allora siamo due maggiordomi, ahahah!»

Robo: «*loading* caricamento risata finta»

Scott: «Beh, almeno un po' di senso dell'umorismo lo hai»

Robo: «Ho pensato che una risata ci stesse bene visto che hai riso anche tu»

Scott: «.... come non detto. Beh, è giunto il momento di iniziare a pedalare!»

Da quel giorno Scott, dalla mattina fino alla sera, pedalò per continuare a far vivere quel posto. Per continuare a far vivere il suo amico Robo. Non doveva nemmeno fermarsi per fare la pausa pranzo: poteva nutrirsi mentre pedalava grazie all'idea di aver installato la cyclette in sala da pranzo. Ed anche perché così poteva vedere la tv mentre pedalava. Passarono ben 20 anni da allora: ora Scott ne aveva 50 ed il fisico dava segni di cedimento. Cibarsi solo di sostanze nutritive prelevate dal terreno per tutto quel tempo aveva indebolito sensibilmente il suo organismo. Anche cuore e polmoni non funzionavano più come un tempo. Era come se quello fosse il corpo di un settantenne. Ma lui non demordeva e finché aveva forze, pedalava. Arrivò però il fatidico giorno...

Robo: «Scott... ti devo parlare»

Scott era intento a pedalare e stava ansimando affannosamente. Fece un cenno con la testa per far capire che stava ascoltando.

Robo: «I miei sensori indicano che le tue condizioni di salute sono gravissime. Smetti di pedalare»

Scott scosse la testa in segno di negazione e continuò a pedalare.

Robo: «Non mi lasci altra scelta». L'androide afferrò i pedali della cyclette e con tutta la forza che aveva in corpo, li tirò via.

Scott poté fermarmi a riprendere fiato ed esclamò: «MA SEI IMPAZZITO? CHE TI È SALTATO IN MENTE!»

Robo: «È mio dovere tutelare gli ospiti della struttura»

Scott: «Ma così hai condannato l'intera struttura! Hai condannato te stesso!». Scott tossì del sangue.

Robo: «Vieni, ti accompagno a letto»

Scott: «Non voglio andare a letto, sto bene... devo solo aggiustare questo rottame e...», continuò a tossire del sangue, questa volta in maniera più violenta e copiosa.

Robo afferrò l'amico e lo portò a letto. Scott continuava a tossire.

Robo: «Vedi Scott.... ho fatto degli esami al tuo corpo e non ho buone notizie da darti...»

Scott: «Mi resta poco da vivere, non è vero? Me n'ero già accorto molto tempo prima di te e dei tuoi stupidi esami»

Robo: «Ma allora perché non hai detto nulla? Perché non ti sei fermato?»

Scott: «Perché così tu ti saresti spento... e non volevo che ciò accadesse.... ma oramai è tutto inutile.... il nostro destino è segnato», tossì nuovamente con forza.

Robo: «Purtroppo non ho i mezzi per curarti.... tutte le apparecchiature qui sono rovinate e comunque l'elettricità non durerebbe abbastanza.... la batteria che hai costruito col tempo si è logorata ed ora si è già esaurita. Ci rimane solo un'ora di vita ad entrambi»

Scott: «Capisco... beh non ho rimpianti. È stato un onore passare tutto questo tempo in tua compagnia Robo. Avrei preferito incontrarti in un'altra circostanza, magari in un mondo ancora vivibile.... un mondo pieno di gente.... un mondo pieno di speranza e di gioia.... un mondo dove tu saresti stato il mio maggiordomo domestico...»

Robo: «E tu saresti stato il mio maggiordomo»

Scott: «I due maggiordomi... già... eheh..... » tossì ancora più forte. «Ora scusami ma mi sento veramente tanto stanco... ti dispiace se riposo un poco? Giusto cinque minuti....». L'uomo chiuse gli occhi e smise di respirare.

Robo: «Il soggetto numero '111265794356' soprannominato....NO! IL MIO AMICO SCOTT È DECEDUTO ALLE 20:45:15 IN PUNTO»

Mancavano 10 minuti all'esaurimento della batteria di Robo, quando improvvisamente si sentì bussare al grande portone della struttura.

Robo: «Visitatori.... curioso che proprio ora arrivino dei visitatori..... ma non posso abbandonare Scott»

I battiti si fecero ancora più forti. Si riuscirono a sentire anche delle grida.

Robo: «Mi dispiace.... non posso aprirvi..... la struttura.... è ormai chiusa.... per sempre....»

Cinque.... quattro.... tre..... due..... uno......

Robo si era spento. Lì, accanto al suo amico.

Intanto, fuori dallo stabile.

«Non c'è nessuno, è una struttura abbandonata.... non ha più energia elettrica e non abbiamo niente per aprire questa grossa porta di metallo. Dobbiamo proseguire! Quarantasettesima squadra speciale del Bunker 15, torniamo a fare rapporto!». Cinque persone tornarono sui propri passi, sparendo all'orizzonte.


«Uhm, e così anche la struttura 4556 ha finalmente cessato la sua attività. Devo ammettere che quell'uomo mi ha dato una speranza... forse l'umanità è sulla buona strada per essere salvata! Ma non è ancora giunto il momento». Uno strano individuo stava sorseggiando del succo di arancia seduto su di una poltrona, davanti ad un maxi schermo ed una console. «Davvero strano il comportamento di RB-67823154-OO, non l'avevo programmato con l'intenzione di provare dei sentimenti un giorno.... che gli androidi siano in grado di apprendere cose come i sentimenti? O forse mi sto preoccupando inutilmente, è stato solo un caso....»

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