sabato 29 marzo 2014

Cuore di tutto, cuore di niente

Un battito. Un altro battito.
È il mio cuore che batte. Con il suo lavoro, pompa il sangue in tutto il corpo, permettendomi di compiere tutte le varie azioni quotidiane: correre, saltare, mangiare, giocare, vivere. Una macchina perfetta, che non ha bisogno di essere azionata. Giusto una controllatina ogni tanto. Compie il suo lavoro egregiamente, in qualunque circostanza!

Un battito. Un altro battito. Ed un altro ancora. Questa volta più frequenti.
È sempre il mio cuore. Si è forse rotto? Perché va così veloce? Eppure non lo fa sempre. Che sia colpa... di lei? Un suo sguardo, un suo sorriso, la sua presenza.... Il suo profumo, il sapore delle sue labbra, il calore delle sue mani, il suono della sua voce.... ogni senso è come rapito. Ed il cuore allora comincia a battere più velocemente, forse per attirare l'attenzione e riportare tutti all'ordine. Ma nessuno lo ascolta. E lui continua a battere, sempre più veloce, fino a scoppiare. Ma lui non scoppia. Anche quando è immerso nel tutto, riesce comunque a gestire e a gestirsi. Anche se nessuno lo ascolta. Anche se lui stesso non si ascolta. Però ci riesce.

Un battito.... Un altro battito arriva tardivo. Un altro non si sa quando, ma arriva anche lui.
Sì... è ancora lui, il mio cuore. Questa volta sembra pigro, assente, inesistente. Non ha più la vitalità di un tempo. È da quando quella persona non c'è più... Lentamente continua il suo lavoro. Lentamente continua a battere imperterrito. Quello è il suo unico scopo e lo porta avanti fino alla fine. Anche se nessuno glielo chiede. Anche quando è immerso nel niente. Gli altri sensi non trovano più una primavera, il resto del corpo è come in un eterno letargo. Ma lui no. Lui continua a lavorare, ad andare avanti. Lentamente. Inesorabilmente. Finché, anche per lui, è arrivato il momento di arrendersi. Giunse, infine, il meritato riposo. Ne sarà valsa la pena?

Un battito.

Un altro battito.





Silenzio.

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