mercoledì 27 gennaio 2016

Life is Strange


Ho da poco finito Life is Strange e devo dire che è stata un’esperienza bellissima, che sa appassionare e, soprattutto, riflettere. Senza fare spoiler, questo gioco ha rafforzato l’idea che ho sul Destino: esso esiste e ha già definito la nostra vita, in ogni sua sfumatura. Noi abbiamo solo l’illusione della scelta e, se qualcosa non va come vorremmo, le cose sono due: o lasciamo perdere completamente o ci intestardiamo finché non riusciamo a volere ciò che vogliamo. Ma se non è Destino, non è Destino e quindi ci rinchiudiamo in questa illusione, in questa fantasia che crediamo di poter superare, ci impegniamo e facciamo di tutto perché le cose assumano un altro verso, quello a noi più consono. Ma, come la protagonista del gioco impara a proprie spese, è tutto un bluff. Ogni scelta, ogni azione, ogni energia spesa per raggiungere il nostro scopo, verrà inevitabilmente polverizzata. Questo perché non è quello che il Destino ha scelto per noi. La scelta quindi è: rimanere in un loop illusorio o arrendersi ed accettare il nostro Destino? E a che prezzo? Davvero siamo così forti da arrenderci? O davvero siamo così ostinati, quasi viziati, da non voler mollare? Ne vale davvero la pena?
Su di una cosa però non c’è il minimo dubbio: la vita è strana.

venerdì 15 gennaio 2016

Determinazione

[ATTENZIONE! QUESTA FANFICTION CONTIENE SPOILER SUL FINALE DELLA GENOCIDE RUN DI UNDERTALE]

Era lì, Chara, con lo sguardo perso nel vuoto, rivolto a quello scheletro che una volta era suo amico. Gli occhi sbarrati, gocce di sangue impregnavano il suo viso ed il suo coltello che teneva ben saldo nella mano destra, il respiro sempre più affannoso.

«Alla fine sei arrivato....» disse Sans con un tono di voce disgustato. «Perché ti sei spinto tanto oltre? Cosa ti ha portato ad accanirti contro degli innocenti?»

Chara continuava a fissare Sans, anche se i suoi occhi non sembravano prestare attenzione allo scheletro.

«Hai massacrato degli estranei...»

Il respiro di Chara era ancora affannoso.

«Non hai avuto pietà per nessuno...»

Dalla punta della lama del coltello colavano ancora delle gocce di sangue fresco.

«Non ti sei fermato nemmeno quando erano i tuoi amici a chiederlo...»

Silenzio.

«PERCHE' L'HAI FATTO? PERCHE' CI HAI TRADITI!?» Sans cominciò ad alterarsi.

Chara continuava a non avere la minima reazione.

«NOI TI VOLEVAMO BENE E VOLEVAMO IL TUO BENE! Ma tu... TU HAI DOVUTO ROVINARE TUTTO! E per cosa poi? EH?! PER COSA!?». Ogni singola parola trasudava odio e disprezzo. Chara si limitava a fissarlo. Il respiro si era finalmente regolarizzato.

Il ragazzo chiuse gli occhi.

Fece un respiro profondo.

Strinse il coltello con tutta la forza che aveva e... fece uno scatto verso Sans, pronto a combattere.

Il povero scheletro, preso dallo sconforto, sospirò.

«Perché non vuoi capire?» bisbigliò sottovoce. Sans alzò il braccio destro. Un teschio apparve davanti a lui e sparò un fortissimo raggio laser che colpì in pieno Chara. Il ragazzo cadde a terra, privo di forze.

Sans era lì che lo fissava, dall'alto verso il basso. «Se sei intelligente, non tornerai» disse in tono di superiorità.

Passò un giorno. Chara era di nuovo lì, davanti a Sans. Quest'ultimo sospirò alla vista del ragazzo ed esclamò: «Sono dodici volte che ci provi. Come devo dirtelo che non potrai vincere?»

Chara sorrise e si scagliò contro lo scheletro che, in risposta, evocò delle ossa che tramortirono il ragazzo. «E con questa fanno tredici...» disse sconsolato Sans.

I giorni si susseguirono rapidamente, come rapidamente furono i tentativi di Chara di sopraffare Sans, senza il minimo successo.

"Perché continua a sfidarmi se sa bene di non avere alcuna possibilità? Cosa lo spinge a tanto?" pensava Sans, stupito da quel comportamento sconclusionato.

Erano arrivati a cinquanta sconfitte. Ma Chara non si arrendeva.

"Non posso arrendermi... il mio obiettivo è più importante... devo farcela!" era questo l'unico pensiero di Chara. Era questo che gli dava la forza di rialzarsi ogni volta ed affrontare Sans.

«Vedo che anche oggi sei qui. Sei pronto all'ennesima sconfitta?» disse Sans con un ghigno in volto.

Chara si limitò a sorridere e a prepararsi alla battaglia.

Quel sorriso pieno di speranza mandò su tutte le furie Sans.

«PENSI CHE BASTI UN PO' DI BUONA VOLONTA' PER VEDERE REALIZZATI I PROPRI SOGNI!?» urlò scagliando contro al ragazzo una serie di attacchi dalla potenza inaudita. Questa volta era Sans a respirare affannosamente. "Spero che ora avrai capito con chi hai a che fare..."

Il respirò pian piano si tranquillizzò.

"Non tornare... ti prego...". Sans non voleva continuare quello scontro. Non voleva ogni giorno dover sistemare quel ragazzo. Non voleva vedere ogni volta quel sorriso carico di speranza. Ed anche se sapeva ciò che aveva fatto ai suoi amici, lui non riusciva ad odiarlo.

Nuovo giorno, nuovo scontro. Questa volta Chara aveva resistito a ben due attacchi prima di cadere a terra esanime. Stava diventando più resistente. E più aggressivo. E più passavano i giorni, più la sua aggressività e resistenza aumentavano.

La sua Determinazione cresceva.

"Determinazione... è forse questo che lo spinge a tentare l'impossibile?" si chiedeva Sans.

Un giorno, prima del consueto scontro, Sans volle parlare con Chara, capire il perché di quel comportamento.

«Prima che ti faccia fuori per l'ennesima volta, vorrei una risposta da te: perché ti comporti così? Perché continui a sfidarmi se sai che non potrai mai battermi? Perché vai contro il tuo Destino?»

Calò un improvviso silenzio. I due avversarsi si fissarono intensamente. Chara stava per fare il suo solito sorrisetto quando Sans lo interruppe con voce affranta: «Non voglio sorrisi ambigui. Non voglio favolette. Voglio soltanto la verità. Ciò che hai fatto è stato orribile... ma se l'hai fatto, ci sarà un motivo. Ed io voglio sapere quel motivo»

Il sorriso sulla faccia di Chara scomparve e la sua espressione si fece seria. Aprì la bocca e, lentamente, disse: «Ho un obiettivo da perseguire a cui non posso assolutamente rinunciare»

Sans annuì. «Questo l'avevo intuito. Ma perché non puoi rinunciarvi?»

«Perché è troppo importante»

«Non puoi cambiare obiettivo?»

«No»

«Non puoi ridimensionarlo?»

«No»

«Non puoi trovare altre vie per portarlo a termine?»

«Ci ho provato, ma non c'è altra soluzione»

«Capisco». Sans si passò la mano sul suo cranio scheletrico e, sospirando, esclamò: «Beh, temo proprio che il tuo obiettivo rimarrà una chimera... perché non ho intenzione di farti vincere»

Chara non proferì parola. Si limitò a fissare Sans.

«Da questo momento utilizzerò il 90% della mia forza, sconfiggendoti ogni volta con un colpo soltanto» sentenziò Sans.

Il ragazzo annuì e si scaglò contro Sans che, in tutta risposta, lo rinchiuse in una gabbia di ossa, trafiggendolo con alcune di esse. Il giorno dopo invece lo folgorò con una ventina dei suoi laser più potenti. Il giorno dopo ancora lo frantumò sempre con delle ossa. E così per molte, moltissime altre volte.

Avevano superato i duecento scontri e Chara non dava segni di cedimento.

Sans era al limite. «Ragazzo... smettila. Io lo so qual è il tuo obiettivo, lo so benissimo. Proprio per questo sto tentando di fermarti con ogni mezzo a mia disposizione. Poi benissimo trovare la tua felicità altrove, non devi per forza seguire quell'obiettivo. Non sai nemmeno se sarai felice veramente una volta raggiunto.»

«Questo non si può sapere finché prima non si prova» tagliò corto Chara.

«Vale la pena impegnarsi così tanto per una scommessa?»

«Sì»

«Allora perché non percorri altre strade?» replicò Sans.

«Perché l'ho già fatto e non è servito a niente. Anzi, ho solamente peggiorato la situazione»

«Ma hai percorso TUTTE le altre strade possibili? Come fai ad essere così spavaldo?»

«...». Chara non aggiunse nulla. Si limitò a fissare Sans con uno sguardo pieno di Determinazione. Lo scheletro fissò a sua volta il ragazzo negli occhi ed esclamò: «Lo sai che dovrò farti fuori un'altra volta, vero?». Chara continuava a non distogliere lo sguardo. Un osso comparve dall'alto e gli fracassò il cranio. Uno schizzo di sangue colpì una guancia di Sans. L'altra guancia, invece, venne rigata da una lacrima.

Il giorno seguente, Chara arrivò come sempre puntuale al suo appuntamento. Questa volta, però, Sans era in un angolo, appoggiato con le spalle al muro, gli occhi chiusi e la testa un po' chinata verso il basso.

«Sembrerebbe che la tua Determinazione abbia avuto la meglio perfino su di me» disse Sans mantenendo gli occhi chiusi.

Chara si stava avvicinando, con il coltello ben saldo nella sua mano destra.

«Allo stesso modo degli altri, ho voluto decidere io per te. So per certo che il tuo è un obiettivo impossibile e sbagliato e per questo ho voluto proteggerti»

Chara continuava ad avvicinarsi a Sans, iniziando pian piano a tremare.

«Ho tentato di farti ragionare in tutti i modi, ma non ci son state ragioni. Per te, il tuo obiettivo è più importante di qualsiasi altra cosa»

Il ragazzo era oramai di fronte a Sans. I loro visi erano distanti solamente pochi centimetri. Alzò il suo braccio destro, tenendo la lama bene in alto.

«Spero solo che questa non sia stata una pessima decisione. Addio ragazzo, spero riuscirai nel tuo intento». Sans aprì gli occhi ed alzò leggermente il capo, giusto il tempo di vedere la lama sopra di lui abbassarsi e colpirlo. Un colpo secco che non lasciò vie di scampo.

Quel ragazzo continuò per la sua strada, convinto in ciò in cui crede.

Niente e nessuno poteva abbattere la sua Determinazione.

domenica 3 gennaio 2016

Destino VS Determinazione


Ok, sono arrivato a questo punto di Undertale e devo fare una considerazione. Il tizio in questione, stando allo scan, ha 1 HP e 1 di difesa. Una perfetta schiappa in sostanza. Ecco, vorrei paragonare questa “perfetta schiappa” al Destino che tanto mi è “caro” e che tanto si diverte a importunarmi (o forse sono io che non lo lascio in pace proprio come il protagonista di Undertale si ostina ad affrontare il tizio di cui sopra?). Il qui presente, non solo è fortissimo, ma è anche imprevedibile. Uno pensa “con un colpo lo faccio fuori, che ci vuole”... proprio come noi di fronte al Destino: noi pensiamo di poterlo controllare, pensiamo di poterlo affrontare e, con l’impegno, riuscire a sconfiggerlo... ma la verità è che lui è più forte di noi.
O meglio.
C’è una cosa su cui lui non potrà mai sopraffarci. È la nostra DETERMINAZIONE.
Esatto.
È grazie alla Determinazione se affrontiamo, giorno dopo giorno, le sfide che la vita, che il Destino ci propone. Ed è forse grazie a questo che sono qui oggi. Che, dopo tante parole, tanti consigli, tanti rimproveri, io non ho ancora cambiato idea. O forse non ho voluto cambiare idea. O, ancora, non ho potuto. Perché la mia Determinazione è, semplicemente, troppo grande e non riesco a controllarla. È come fosse nel mio subconscio e, senza che io me ne accorga, mi porta a fare determinate scelte. 
Quindi sono qui. Sono quasi due anni che combatto questa battaglia, giorno dopo giorno. E, giorno dopo giorno, faccio un passo più avanti.... scoprendo una nuova sfida che, prontamente, mi ferma. 
Ma, come ho detto prima, la mia Determinazione non mi fa arrendere, mi porta a continuare a provare, finchè anche quella sfida non sia superata.
E così ancora e ancora e ancora....
Prima o poi uno dei due cederà. Sarà il Destino, o sarò io.... o meglio, la mia Determinazione?

venerdì 1 gennaio 2016

Anno nuovo, vita nuova

Innanzitutto vorrei augurare a tutti voi un buon 2016. Non sappiamo ancora se sarà o no un bell’anno (il 2160 di Schrödinger), ma comunque diamogliela una possibilità. Come dissi nei post addietro, quest’anno vorrei apportare qualche cambiamento. Vorrei quest’anno essere più positivo, meno arrabbiato e depresso, vorrei poter impegnarmi nel presente per poter guardare al futuro con gioia e serenità. 
MA!
Tutto questo passa in secondo piano se prima non risolvo una cosa. Sì perché proprio ieri, mi è capitata una cosa: una telefonata del tutto inaspettata che mi ha dato modo di riflettere. È probabile che sia stato solo un caso, che non ricapiti più.... ma giuro che se dovesse capitarmi la possibilità, metterei tutto me stesso per sistemare le cose, dovesse essere l’ultima cosa che faccio.
“Vedi, l'amore è mettere il bene di qualcun altro prima del tuo.” come dice il buon Olaf. Ed io in passato, questa cosa l’ho totalmente ignorata, pensando solo a me stesso, rovinando così non una ma bensì due vite. E voglio assolutamente rimediare a questo mio imperdonabile errore. Purtroppo però questo non dipende solo da me.... ma confido che le cose possano sistemarsi col tempo.
Confido in te.